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Perché il Portogallo può diventare la meta più amata dai poker players europei. Guida: tasse, rake (della condivisa) e action

Il Portogallo potrebbe in futuro attirare molti players europei, considerando che rispetto a Francia e Spagna, il Governo di Lisbona non obbliga i giocatori residenti ad obblighi dichiarativi sulle vincite.

Regime fiscale esentasse per pensionati e poker pro

In questo modo il paese diventa senza dubbio una meta molto attrattiva per i giocatori che fanno parte del bacino della “liquidità condivisa”, tenendo conto del basso costo della vita (lontano dalla capitale) che in questi anni ha attirato molti pensionati italiani.

In cinque anni, il numero dei pensionati emigrati del nostro paese è più che raddoppiato, passando da 2.553 ai 5.345. Come mai? Le ragioni sono, come detto, legate sia al costo della vita che a ragioni fiscali.

Lo status di residente fiscale non abituale

Vi è infatti la possibilità di diventare residenti non abituali e per 10 anni essere esentati da qualsiasi tipo di trattenuta sulle pensioni. L’importante è vivere effettivamente per 183 giorni a Lisbona e dintorni per rendere la pensione esentasse: in questo modo l’INPS deve versarla al lordo e l’erario lusitano non effettua alcuna trattenuta.

Ma c’è di più: per i residenti non abituali vi è la possibilità di pagare solo il 20% sui propri redditi per quanto riguarda tutte le categorie. E agli imprenditori extracomunitari è data la possibilità di importanti agevolazioni fiscali se avviano un’impresa investendo almeno un milione di euro. Il Governo sta facendo di tutto per attirare capitali dopo la gravissima crisi del 2008 e i milionari stranieri stanno rispondendo positivamente all’invito, investendo.

Per i poker players europei le ragioni potrebbero essere altre: rispetto a Spagna e Francia che applicano ogni anno aliquote onerose ed ingenti sulle vincite nette online e live ai propri poker players residenti (costretti a dichiararle), il Portogallo non applica alcuna tassazione sui redditi derivanti da vincite online (come in Italia).

Costo della vita basso

Qualità della vita discreta a basso costo. Lisbona è la città più cara, ma in ogni caso gli affitti costano il 25% in meno rispetto a Roma. Un caffè al bar costa solo 60 centesimi, mentre al ristorante si può mangiare pesce con una quindicina di euro.

Ed anche se un giorno le carte in tavola dovessero cambiare (ma in questi anni il Governo si è rivelato serio e coerente), c’è sempre la possibilità di entrare nello status di residente non abitale: l’importante è vivere in Portogallo per almeno 183 giorni l’anno effettivamente, rispettando la legge e senza intentarsi escamotage.

 

 

Ed in molte città portoghesi (ottima cucina, mare etc) la vita costa poco. L’unico neo: pochi giovani in circolazione e non una vita mondana tipica di altre metropoli come Londra, Pagini etc.

Liquidità poker: ok Spin, Zoom e MTT, problema per il cash classico

Risolto il problema della liquidità per i poker players (visto l’ingresso nel pool condiviso con Francia e Spagna) che giocano Spin, Mtt e ZOOM cash. Esiste sempre l’ostacolo per i giocatori di cash game classico (vi spieghiamo in seguito perché).

C’è poi da valutare attentamente la rake ed anche un aspetto più legato al mercato.

Pressione fiscale alle stelle per gli operatori

Il problema è l’alta tassazione riservata agli operatori: vi sono aliquote che variano dal 15% e del 30% e che vengono applicate a seconda dei volumi registrati: per PokerStars si arriva al 30%. Betclic, uno dei primi operatori attivi con licenza, ha affermato che la pressione fiscale effettiva sulle revenues della società monegasca (di proprietà del Principe Alberto) arriva al 66%. Ed naturalmente questo è un grosso ostacolo agli investimenti nel marketing e nella tecnologia.

La rake al 5%

Nella nuova piattaforma però i portoghesi quanto pagheranno in termini di rake? Premesso che una delle difficoltà delle rooms nel nuovo mercato europeo con liquidità condivisa è senza dubbio quello di calibrare al meglio la rake ai tavoli, considerando che in ogni paese applica una tassazione differente. PokerStars per il momento ha uniformato la rake.

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C’è da dire che il Portogallo ha imposto un prelievo che deve essere al massimo del 5% nel cash game. Sul sito di PokerStars.pt è indicata una rake costante nel cash game proprio del 5%, ad eccezione dei tavoli ai limiti €1/€2 per i quali l’indicazione è “variabile”. Molto probabilmente deve ancora essere stabilita.

Come è cambiata la rake spagnola

In Spagna, prima dell’unione con il field portoghese, veniva applicato un prelievo del 6% ai micro stakes di NLHE e PLO ed è diminuito al 5,50% ai tavoli ZOOM. La rake era più bassa a livelli più alti: 5,75% PLO e 5,25% ZOOM.

Ai €10/€20 NLHE la rake applicata è al 4,50% ed è al 4% ai giochi €20/€40.

Per lo ZOOM i giocatori francesi e spagnoli, dopo l’ingresso del Portogallo, si sono visti tagliare la rake al 5%.

Liquidità condivisa: Portogallo isolato nel cash classico

Come noto fino al 2015 era possibile giocare sul .com. Poi dall’anno scorso è stata autorizzata ad operare legamente PokerStars.pt.

Con l’unione tra Spagna, Portogallo e Francia avvenuta mercoledì,  Pokerstars ha deciso di unire solo i tavoli ZOOM, mentre ha lasciato i portoghesi isolati per i tavoli cash classici perché nei rings game in Francia e Spagna la differenza di rake è importante e non può essere tagliata: 6% nei microstakes e come detto prima 5,75% nei mid-stakes come ribadisce anche PokerIndustryPro in una sua analisi della settimana scorsa.

Quindi, ricapitolando, in Spagna e Francia ai tavoli ZOOM la rake è scesa al 5% (come in Portogallo).

I tavoli di cash game classici rimangono però distinti: francesi e spagnoli da una parte e portoghesi dall’altra.

L’isolamento però potrebbe durare pochi mesi: secondo indiscrezioni risalenti addirittura al 2017, PokerStars infatti potrebbe introdurre un nuovo sistema che le consente di applicare una rake differente in base alla nazionalità del giocatore. Ma si parla di ipotesi ancora.

Riguardo invece al poker live, in Portogallo solo due piccoli casinò aprono alcuni tavoli di cash ma si tratta di partite marginali. L’action live è quasi del tutto inesistente.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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