Quanto vale un braccialetto WSOP? La domanda è sempre più di attualità e non è certo da intendere nel senso del valore economico dell’oggetto in sé. In discussione, semmai, c’è il valore reale di un titolo da campione del mondo. Detto che le World Series Of Poker sono convenzionalmente equiparate a un campionato del mondo di poker ma non lo sono in senso stretto, è fuor di dubbio che l’idea di aggiudicarsene uno accende l’immaginario collettivo degli appassionati. Ma è ancora così oggi, con una enorme moltiplicazione degli eventi che ogni anno ne assegnano uno? La domanda non è banale.
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Il braccialetto vale come un campionato del mondo?
Come in ogni altro premio, traguardo, achievement eccetera, il prestigio deriva dall’essere l’unico – o uno dei pochi – a centrare quell’obiettivo. Nel tennis ogni anno ci sono decine e decine di tornei, ma con categorie variabili dai Challenger più sperduti fino alle 4 prove del Grande Slam, che denotano l’eccellenza. Nell’atletica ci sono tante medaglie quante sono le specialità.
Le WSOP “ideali”
Parlando di poker, in un ipotetico campionato del mondo ideale ci dovrebbe essere un evento per ogni specialità, che produce un campione del mondo. Incrociando le diverse varianti (No Limit Hold’em, Pot Limit Omaha, 7 Card Stud, H.O.R.S.E., 8-game etc) con le varie modalità che demarcano differenze (numero di giocatori al tavolo, turbo o non turbo, heads up, shootout, KO etc), si creerebbe un potenziale palinsesto da molti tornei. Nella realtà non tutte le varianti di poker hanno la stessa popolarità e diffusione. Dunque per completare l’offerta di gioco ci sono varianti e specialità, ma anche i diversi buy-in a demarcare piccole o grandi differenze tra i vari tornei e relativi braccialetti.
Le World Series Of Poker, però, da qualche anno hanno preso una piega piuttosto estrema. Nell’edizione da poco conclusa sono stati assegnati ben 99 braccialetti, di cui 88 live e 11 online, senza contare i 15 assegnati alle WSOP Europe e i 33 distribuiti tra luglio e agosto nel prologo estivo online. Se dovessimo contare anche quelli, il 2021 avrebbe così prodotto qualcosa come 147 campioni del mondo di poker. Non sono un po’ troppi?
Braccialetti WSOP: la progressione da 1 a 99 in 51 anni
Nella tabella qui sotto abbiamo sintetizzato il numero dei braccialetti assegnati in ciascuna edizione WSOP.
ANNO | BRACCIALETTI |
---|---|
2021 | 88 (+ 11 online) |
2019 | 81 (+ 9 online) |
2018 | 75 (+ 4 online) |
2017 | 72 (+ 3 online) |
2016 | 69 (+ 1 online) |
2015 | 68 (+ 1 online) |
2014 | 65 |
2013 | 62 |
2012 | 61 |
2011 | 58 |
2010 | 57 |
2009 | 57 |
2008 | 55 |
2007 | 55 |
2006 | 45 |
2005 | 45 |
2004 | 35 |
2003 | 36 |
2002 | 35 |
2001 | 27 |
2000 | 25 |
1999 | 17 |
1998 | 22 |
1997 | 22 |
1996 | 25 |
1995 | 25 |
1994 | 21 |
1993 | 21 |
1992 | 20 |
1991 | 18 |
1990 | 15 |
1989 | 14 |
1988 | 12 |
1987 | 12 |
1986 | 13 |
1985 | 14 |
1984 | 14 |
1983 | 16 |
1982 | 14 |
1981 | 13 |
1980 | 12 |
1979 | 12 |
1978 | 11 |
1977 | 13 |
1976 | 8 |
1975 | 5 |
1974 | 6 |
1973 | 7 |
1972 | 2 |
1971 | 5 |
1970 | 1 |
Curiosamente, nell’edizione successiva a quella del famoso boom dovuto alla vittoria di Chris Moneymaker, il numero di braccialetti assegnati era stato abbassato. Per il resto, tranne rarissime eccezioni, il numero dei titoli iridati assegnati è cresciuto in maniera costante, con una ulteriore e notevole accelerazione negli ultimi 2 anni con la crescita parallela anche degli eventi online messi in palinesto.
Sappiamo tutti che quello delle WSOP è anche un mercato che crea un indotto turistico molto importante, dunque da un certo punto di vista è comprensibile l’allargamento della platea dei giocatori premiati. Ma a chi giova un poker che proclama flotte di campioni del mondo ogni anno? Qui viene chiamato in causa un altro elemento: quello della possibile saturazione derivante da un’offerta sostanzialmente monocorde.
Il mercato è sovrano, non tiranno
Infatti un’altra verità piuttosto scontata che chiunque frequenti il poker conosce, è che il No Limit Hold’em è sempre nettamente la modalità di poker più diffusa e popolare. Pertanto, se io devo vendere un prodotto come le WSOP non posso prescindere da un cavallo di battaglia come il NLHE. Ma devo comunque stare attento a calibrare e diversificare in qualche modo, altrimenti corro notevoli rischi di caduta di interesse, oltre che del già citato inflazionamento del bracciale.
In generale va bene la legge del mercato, ma il poker è bello perché vario e presentandolo sempre allo stesso modo il suo ciclo vitale potrebbe anche accorciarsi. Viceversa, mantenendo vive le moltissime sfaccettature che questo gioco offre tramite l’universo sempre vivo e pulsante delle varianti, si porta avanti anche un’operazione culturale. Perché sappiamo che il mercato è sovrano, ma se poi diventa tiranno?
Anche online l’offerta è in fotocopia
E online? Se Atene piange, Sparta non ride di certo. L’offerta di gioco nel poker online sta diventando sempre più uguale a se stessa. Mi si dirà che anche qui esistono precipue motivazioni di marketing dietro a queste scelte. Tuttavia, per quanto possano essere divertenti, avere gran parte dei principali tornei online monopolizzata dalla modalità No Limit Hold’em Progressive KO non è un gran bel vedere. Tavoli e tornei di varianti sono ormai specie da proteggere come i pinguini. In definitiva resto convinto che palinsesti e kermesse con decine di eventi sostanzialmente uguali tra loro, alla lunga, contribuiscano più a stancare ed allontanare i fidelizzati che ad attirare nuovi giocatori.