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Le WSOP raddoppiano il Main Event 2020 ma Madanzhiev non può essere Campione del Mondo! Brand svalutato

Il Main Event WSOP fa double up nel 2020 ed annuncia la sua seconda edizione online in un solo anno. Un cazzotto nello stomaco ai romantici del poker.

A dicembre ci sarà una edizione in rete che vedrà poi un epilogo dal vivo con due tavoli finali disputati a Las Vegas (per gli americani) e Rozvadov (per gli europei). Un azzardo nell’azzardo, considerando l’impoverimento al quale va incontro il Main, ma non solo. I limiti organizzativi rischiano di essere sotto la luce del sole: in Repubblica Ceca i casinò restano, per il momento, chiusi ed anche se a dicembre dovessero riaprire, per gli europei non sarà facile viaggiare. Il contesto è molto critico nel Vecchio Continente.

Su Twitter sono già montate le polemiche tra i giocatori mentre le WSOP si sono limitate a specificare che Stoyan Madanzhiev (vincitore della prima edizione online del Main) non può essere trattato come il campione del mondo in carica. In realtà lo sarà solo il vincitore del secondo Main…

Madanzhiev ha ricevuto a casa il braccialetto e l’attestato della vittoria del torneo (oltre a 3,9 milioni di dollari sul suo conto).

L’esigenza di fare cassa con la crisi dovuta al Covid19

Comprendiamo che sia un momento difficile per Las Vegas e che ci sia esigenza di fare cassa, considerando le implicazioni pesanti del Covid19 sui casinò di Sincity, ma il più prestigioso brand mondiale del poker rischia una svalutazione senza precedenti agli occhi dei giocatori e dei semplici appassionati.

Già quest’estate, la sensazione forte è stata di aver compiuto il passo più lungo della gamba, con l’inevitabile svilimento del marchio con la mega edizione online (l’assegnazione contestuale di decine e decine di braccialetti). Ora hanno deciso di raddoppiare il Main Event nel 2020. Una mossa che può solo portare ad un impoverimento dell’aurea magica che una volta circondava il torneo più ambito dell’anno. La magia sembra evaporare.

E’ come se le Olimpiadi o i Mondiali di calcio venissero disputate ogni anno e non ogni 4. Il bello delle WSOP è sempre stata l’attesa, fino all’arrivo di quei giorni di maggio quando tutto inizia con l’evento numero 1 riservato agli impiegati dei casinò di Vegas.

L’unico campione del mondo online è il vincitore del WCOOP

Meglio mettere i puntini sulle i e fare chiarezza, perché tra noi giornalisti e tra i media in generale, il Campione del Mondo nei live è colui che vince il Main WSOP a luglio al Rio.

Online, il campione del mondo, è da sempre considerato chi si aggiudica il Main WCOOP su PokerStars. Questa è una consuetudine rispettata da decenni e che ha una logica tecnica.

Quest’anno il campione mondiale online è Andre “PTFisherman23” Marques. Non abbiamo un iridato nel live per i noti problemi dovuti alla pandemia. Tutto il resto sono solo imitazioni commerciali.

I meriti di Madanzhiev esautorato dalle WSOP

Non vogliamo togliere nulla a Madanzhiev che ha avuto le capacità e la fortuna di trionfare in un torneo online con 27 milioni di dollari di montepremi (il più ricco della storia su internet) ma la tradizione/consuetudine/logica indica un’altra strada.

Sono proprio le World Series che invece ribadiscono che Madanzhiev non ha alcuna legittimità a rivendicare la corona iridata. Un annuncio che sa di autorete.

Lo hanno fatto in un comunicato stampa preannunciando  che incoroneranno il campione a dicembre: “Ci deve essere un campione del mondo nel 2020. La storia del poker è troppo importante.” Mah.

Le differenze tecniche enormi tra il Main tradizionale e la debole imitazione online

Il Main storico prevede un buy-in da $10.000 ed è freezeout. Quello online ha buy-in da $5.000 ed è rebuy. C’è una differenza enorme.

Molto critico anche il noto blog americano Cardshat che ha riportato le reazioni negative su Twitter:

“Mi sento male per il ragazzo (Madanzhiev, ndr) ma il Main è un $10.000. E’ un $10.000 dal 1972” sostiene il regular John Ho (@ jsho12).

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“L’evento principale è 10.000 e viene assegnato con un braccialetto a 6 cifre. Nessuno ha preso la serie online come una vera serie WSOP, ma ora state impazzendo, lo farete di nuovo? “ Ha chiesto @ShawntheHueman.

“Il torneo era un 5.000 online. Non lo considererei il Main nel senso tradizionale “, ha scritto l’utente di Twitter @kingmeplaygrnd.

Le critiche di Sam Greenwood

Sam Greenwood ha criticato il direttore esecutivo delle WSOP Ty Stewart: “ci deve essere un campione del mondo nel 2020. Il suo nome è Stoyan Madanzhiev”. A Greenwood suggeriamo di stare tranquillo: ogni mese ci sarà un campione del mondo differente.

Il canadese ha anche criticato il fatto di giocare il final table dal vivo (con tutti i pericoli derivanti dal virus).

Sondaggio: il 63% degli appassionati critica il secondo Main Event

Ha preso posizione anche Doug Polk che si è rivolto ai suoi fans con un sondaggio: “Le WSOP hanno annunciato un nuovo Main Event per il 2020 per incoronare un campione. Su 3.100 voti espressi, il 63% ha giudicato negativamente l’iniziativa, solo il 15% si è dichiarato favorevole e il 23% era indeciso”.

Perché non tutelare il brand? WSOOP poteva essere una soluzione

Difficile capire perché sovraesporre così un brand che andrebbe solo tutelato come se fosse un animale in via di estinzione.

Abbiamo assistito nel corso degli anni a maquillage intelligenti: WSOPE (Europe), WSOPC (Circuit) etc etc.

Poteva essere usato un marchio leggermente diverso, simile come WSOOP (World Series of online Poker) oppure continuando ad usare WSOPC (la prima edizione online ha avuto successo).

La sensazione è che il Main sia oramai trattato come un qualsiasi torneo, uno dei tanti. Con tutto il rispetto ma se si continua in questo modo il Main WSOP diventerà come un normalissimo World Poker Tour (durante l’anno si replicano decine e decine di Main WPT), considerando che anche nel 2021, dicono gli esperti, la pandemia mondiale non sarà ancora debellata. La fine del tunnel la potremo vedere solo tra un anno pieno (dicembre 2021) se il vaccino darà i risultati sperati. Ed allora c’è da attendersi altri Main? Una decina con questo ritmo.

I November Nine solo un lontano ricordo

I tempi d’oro dei November Nine sono un lontanissimo ricordo. A Las Vegas hanno sempre dato lezione a tutti di marketing ma con il Covid19 i casinò della Strip rischiano un lungo stallo, anche per l’enorme crisi di liquidità ed il sistema sembra andato in tilt.

Caesars Entertainment (da non confondersi con Caesars Interactive che sono i proprietari delle WSOP) ha deciso di reagire a questa crisi e di diversificare puntando sulle scommesse: stanno provando ad acquistare William Hill per 3 miliardi di dollari. Comprendiamo quindi l’intenzione di diversificare nell’online anche da parte di Caesars Interactive, ma svalutare il brand WSOP in quel modo e servirsi di un partner esterno (la maggior parte dei tornei delle WSOP si è disputato su una poker room terza), non sembra essere la strada migliore. La storia e la tradizione  sono sempre state la forza dell’evoluzione del poker in questi anni. Tutelare il passato per guardare al futuro con ottimismo, oltre il Covid19.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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