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Verbal Poker Tells: un libro per diventare giocatori illeggibili?

Giocatore professionista per molti anni, e quindi poker writer di valore, Zach Elwood si è sempre distinto come un eccelente osservatore dei comportamenti umani, come dimostra il suo primo successo editoriale “Reading Poker Tells”.

Dallo scorso anno è arrivato il follow-up, intitolato “Verbal Poker Tells”, e si concentra per l’appunto su ciò che al tavolo viene detto. Ma è l’autore stesso a mettere in guardia contro la sopravvalutazione di questi aspetti: “credo che pensare troppo ai tells, se non sei strategicamente solido, alla lunga porterà più svantaggi che vantaggi”.

Elwood è comunque convinto che siano i giocatori amatoriali, quelli destinati a cogliere i maggiori vantaggi dalla lettura dei suoi libri e in particolare dell’ultimo: imparare come non dare informazioni gratuite è essenziale, nel poker di oggi, ed Elwood sostiene che “Verbal Poker Tells” sia un grosso aiuto per “imparare ad essere illeggibili”.

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In una recente intervista a Allin Mag, Elwood porta alcuni esempi di situazioni descritte nel libro. In generale, le dichiarazioni dei giocatori al tavolo si possono dividere in due categorie: “strong-hand statements” e “weak-hand statements”.

Un giocatore che afferma “Ho il nuts” sta facendo un chiaro “strong-hand statement”, e altrettanto può dirsi per i player che affermano cose del tipo “tanto lo so che mi chiamerai”. In questo caso, insinuare che l’avversario abbia una mano abbastanza buona da chiamare e al contempo puntare, è una dimostrazione di forza.

Zachary Elwood
Zachary Elwood

Secondo Elwood, una cosa che contraddistingue generalmente i bluffatori è che difficilmente faranno dichiarazioni di debolezza: è difficilissimo sentire un giocatore che sta bluffando dire “sto bluffando”, piuttosto che “non ho set” e cose di questo genere. Se vi sembra un concetto banale, provate a mostrare volutamente debolezza mentre state bluffando, e vedrete come sia difficile gestire una situazione di imbarazzo data dal fare qualcosa che non siete in grado di controllare!

Sicuramente il concetto è in apparenza semplice, ma comprenderlo bene permette in seguito di riconoscere meglio quando un avversario sta cercando abilmente di svalutare la forza della sua mano.

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Un buon modo per carpire informazioni da questo tipo di giocatori è quello di fare domande che prevedano risposte non scontate. Per esempio, su un board 7 8 2 10 j non ha molto senso chiedere al vostro avversario, che ha appena puntato, se abbia il colore nuts. A tale scopo, può essere molto più utile chiedere info su una mano di medio valore, del tipo “Hai JT?”. Se risponde “No”, è molto probabile che sia comunque forte.

Altri consigli di Zach Elwood:

concentrarsi sul table talk quando il piatto è importante. Molti giocatori tendono a parlare molto a inizio mano, ma difficilmente si potranno cogliere info utili da qui. Ma già sul river di un piatto da 70 o 80 big blinds allora è molto più difficile che si faccia della conversazione leggera…

se siete nel mezzo di un gran bluff evitate in assoluto di parlare! Soprattutto se non siete giocatori esperti, non cercate di fare o dire cose strane, perchè gli occhi e le orecchie degli avversari saranno tutti su di voi, in attesa di cogliere un segnale per chiamarvi. Non fare nulla che vada fuori dall’ordinario è essenziale, quando si bluffa.

Per maggiori informazioni su questo e altri libri di Zach Elwood, potete andare sul suo sito personale. In alternativa, Verbal Poker Tells è disponibile su Amazon sia nella versione cartacea (a 26,95$) che in quella ridotta per Kindle (a 8,70$). Al momento non esistono versioni del libro in italiano.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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