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Daniel Negreanu: “Chi tanka al tavolo non ha rispetto per il gioco”

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Daniel Negreanu è noto per essere uno dei personaggi più sinceri e diretti nel mondo del poker. Il suo essere senza peli sulla lingua ha sempre suscitato numerose polemiche sui più disparati argomenti e ora molti giocatori professionisti cercano di ottenere un po’ di popolarità andando a stuzzicare “Kid Poker” proprio su quegli argomenti che già in passato aveva affrontato con forti prese di posizione.

È questo il caso di Jordan Cristos, player americano con un milione di dollari vinti negli mtt live (grazie soprattutto al trionfo da 613.000$ nel WPT Legends of Poker del 2013), che su Twitter ha lanciato una provocazione a Negreanu per quanto riguarda il “tanking” al tavolo, uno degli argomenti più controversi nel mondo del poker dal vivo.

Per chi non lo sapesse, “tankare” significa impiegare moltissimo tempo per prendere una decisione, anche la più banale. Un comportamento che alcuni giocatori (come Tom “durrrr” Dwan) portano avanti involontariamente e che altri, invece, sfruttano a loro favore per ottenere un vantaggio in maniera antisportiva.

Jordan-Cristos
Jordan Cristos: è lui il re del “tanking”

Cristos è uno di questi: il professionista americano non solo è considerato “The King of Tanking“, ma ha anche la faccia tosta di vantarsene sui social network. Questa volta lo ha fatto su Twitter, riferendosi al prestigioso WPT Bay 101: “Due giorni di tanking con il mio stack raddoppiato in early stage mi hanno permesso di andare ITM al WPT Bay“.

La sua strategia è quella di impiegare diversi minuti per ogni singola mossa, con lo scopo di rallentare il gioco, far tiltare gli avversari e spingerli a commettere errori. Per innescare la polemica, nel suo tweet Cristos ha anche taggato Daniel Negreanu (@Real_Kidpoker) e la replica di Daniel non ha tardato ad arrivare, come riporta Pokerlistings.com:

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Se tutti si comportassero come Jordan Cristos, i tornei smetterebbero di esistere. Non solo verrebbero distrutte le strutture, visto che si giocherebbero solo 10-15 mani all’ora, ma anche i giocatori amatoriali inizierebbero ad annoiarsi e questo annullerebbe il profitto dai professionisti. Questa è una scelta. Jordan parla tanto di rispettare il gioco e i giocatori, ma le sue azioni dimostrano una totale mancanza di rispetto verso i players e verso ciò che è meglio per questo gioco“.

Una risposta dura da parte di Daniel, che vede moltissimi colleghi d’accordo: non solo il comportamento di Cristos risulta antipatico e per nulla sportivo, ma c’è anche l’aggravante del brag pubblico e della sfacciataggine dimostrata sui social network. Da diverso tempo molti professionisti chiedono sanzioni per chi tanka per motivi strategici: forse la sparata pubblica di Jordan Cristos gli si ritorcerà contro.

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