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Alessandro Galietta: “vi presento le nuove regole del TDA, gli operatori lo utilizzino per non confondere i giocatori”

l’Italia è una delle nazioni che meglio ha saputo sdoganare la figura dei floorman professionisti e parecchi di loro si sono fatti strada in Europa e nel mondo, dando lustro al nostro Paese. Basterebbe ricordare Elio Capuccio, Danilo De Berardinis, Christian Scalzi e Luca Vivaldi, in rigoroso ordine alfabetico, ma sono tanti i professionisti che si fanno apprezzare in Italia e all’estero. Tra di loro, Alessandro Galietta è uno dei più giovani e preparati e, in occasione dell’aggiornamento del TDA, lo abbiamo contattato per sentire una voce autorevole sulla questione. 

Ciao Alessandro e grazie per il tuo tempo. 

“Ciao Top, grazie a te! Fare due chiacchiere con te, con voi, è sempre un piacere enorme”.

Intanto come prosegue la tua attività di Floorman? Continui a girare in lungo e in largo per far calare la mannaia sui giocatori meno disciplinati e ligi al dovere? 

“Prosegue bene, mi sto dedicando a tante cose e soprattutto alla mia piccola, quindi le trasferte sono diminuite ma la valigia non va comunque mai in mansarda. Riguardo alla mannaia spero davvero che il nostro lavoro da TD non si riduca ad essere maggiormente questo perché altrimenti siam messi male 🙂 .

A parte gli scherzi cerco di essere severo al punto giusto, nel rispetto degli altri giocatori soprattutto”.

Danilo De Berardinis con Alessandro Galietta

Nei tornei di tutto il mondo capitano le cose più incredibili e chi più dei floorman possono raccontare gli episodi più strani. Di voi ho spesso ammirato la flemma e la capacità di tenere a bada le emozioni anche nelle situazioni più spinose. Come si mantiene la calma in quei frangenti? 

“Purtroppo quello non è scritto in nessun manuale e non è neanche scontato che ci si riesca sempre. Quando la situazione è complicata una delle cose che più può essere d’aiuto mentre si pensa a cosa fare credo sia rivolgersi al collega di fianco e domandare: –tu cosa faresti?-”

A proposito di episodi, non è che te la scampi, eh. Almeno uno tra i più curiosi devi raccontarcelo. 

“Non è una casistica di gioco ma questa cosa mi è rimasta impressa, accaduta a Salerno. Un giocatore arriva al desk iscrizioni e fa esplicita richiesta di un foglio di autoesclusione con tanto di firma che ne accerti l’autenticità. Il player, per giunta nemmeno frequentatore assiduo, ci spiega che quel documento sarebbe stato da presentare alla moglie. Qualche settimana fa, scaduto il periodo di autoesclusione di un paio di mesi, è ritornato, con tanto di foglio alla mano per farci verificare che il periodo fosse terminato”.

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Il TDA, di cui abbiamo dato definizione nel pezzo di sabato scorso, più che un insieme di regole è un insieme di persone che emanano regole. Perchè dovremmo fidarci, o se preferisci, perchè il TDA viene spesso preso ad esempio per le diatribe regolamentari? 

“Credo che il regolamento TDA sia utilizzato come metro di giudizio perché rappresenta una voce autorevole, risultato democratico di un popolo di addetti ai lavori che per due anni valuta e discute ed una volta ogni due anni si riunisce, scambia opinioni e vota”.

La settimana scorsa è uscito un aggiornamento delle regole del TDA, so che in questi giorni lo hai “sbranato”. Quali sono le novità più importanti?

“Rispetto alle passate edizioni ci sono meno cambiamenti sostanziali, te ne elenco alcuni:

 – Una modifica molto importante per la variante Stud, riguardo il non raddoppio di una puntata in quarta strada e su alcune procedure di distribuzione;

– Si è ufficializzato l’utilizzo della modalità con singolo pagamento di ante, raccomandando l’utilizzo del Big Blind Ante, con priorità all’ante ed in particolare ponendo l’attenzione sul fatto che l’ante non dovrebbe essere ridotta (tavolo finale incluso) con l’avanzare del gioco;

– Si richiede ai dealer di annunciare regolarmente i valori delle puntate, fatta eccezione per gli all-in;

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– E’ stata eliminata una modalità poco utilizzata di raise (quella in due movimenti);

– Il numero di giocatori al tavolo finale di un evento 9-handed sarà 9 e così via;

– Per ultima, da Italiano, memore di quel che è capitato a Dario Sammartino al final table del Main Event WSOP, impossibile non notare che si è dato, se ce ne fosse stato di bisogno, ancora un pizzico di autorevolezza in più alla regola 49 sull’ ”Accepted Action” che condanna il giocatore che dichiara call ad una informazione errata”. 

Ho letto qualcosa di piuttosto curioso riguardante l’igiene personale del giocatore atta a non disturbare il quieto vivere dei compagni di tavolo e, immagino, del personale di sala. Ovviamente non si parla di acqua e sapone, immagino, ma di tutte quelle situazioni che possano disturbare il gioco. Penso alle patatine, al cibo, alle bevande che possano sporcare l’attrezzatura, carte in primis. 

“E’ una delle cose che è saltata di più all’occhio al grande pubblico. L’intento potrebbe essere proprio quello di far parlare di ciò; magari già solo parlandone, tanti giocatori potrebbero migliorare sotto questo aspetto”.

Quali sono le discriminanti che vengono seguite dalle organizzazioni varie per utilizzare più o meno integralmente le regole TDA? 

“Le differenziazioni tra le varie organizzazioni vanno via via diminuendo, sono curioso di vedere come risponderanno alla direttiva riguardante il Big Blind Ante quelle che ad oggi usano la modalità Button Ante”.

Esiste, o esisterà mai un TDA per il cash game? 

“Non te lo so dire, sarebbe di certo un gran lavoro e di grande aiuto ma nel caso del cash game le regole della casa, nate da motivazioni logistiche ed economiche comprensibili o meno, molto più difficilmente possono mutare per seguire una direttiva internazionale che magari non soddisfa le necessità delle case da gioco”.

In parecchie strutture private nazionali, vogliamo chiamarli genericamente circoli, nei quali è possibile giocare legalmente a Poker, si utilizzano forme miste, un po’ di regole “della casa” e un po’ di TDA. Questa è una formula che tu consiglieresti? 

“Soprattutto nei circoli mi sento di consigliare di allontanarsi poco dalle direttive internazionali, i giocatori che frequentano i circoli ne frequentano tanti e si muovono spesso, mandarli in confusione non è una buona idea. Personalmente ho redatto solo un addendum di regole della casa, per “completare” o specificare alcune cose che potrebbero sembrare sottintese. La cosa che ritengo però fondamentale è che regolamento TDA e regole della casa siano esposte e sempre consultabili, al fine di spiegare ai giocatori poco convinti che pur non condividendo quella decisione, la prossima volta, a parti invertite, verrà applicata nello stesso identico modo”.

Grazie Alessandro, sei stato come sempre disponibile ed esaustivo. 

“Saluti baci e abbracci 🙂 “

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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