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Italiani, donne, numeri e curiosità: ecco cosa può ancora succedere al Main Event

Sappiamo già che il day 5 di questa sera porterà ai tavoli del Rio di Las Vegas 310 dei 7874 partecipanti al Main Event delle WSOP 2018. Sappiamo anche che ci sono solo due italiani superstiti: Rocco Palumbo e Andrea Buonocore. Ma tra i rimasti c’è qualche vincitore di Main Event? Quanti sono quelli che hanno già vinto un braccialetto? E quanti quelli che hanno già centrato il tavolo finale di questo torneo? E infine, riuscirà una donna a qualificarsi per il final table?

Adesso cercheremo di entrare nei numeri e in tutti i record ancora possibili di questa edizione.

Rocco Palumbo si concede un selfie alla fine del day 4

Italiani e Main Event 2018: superstiti e probabilità

Gli azzurri qualificati al day 5 del WSOP 2018 Main Event sono

  • Rocco Palumbo 889.000
  • Andrea Buonocore 816.000

In percentuali, c’è lo 0,6% di possibilità che uno dei nostri due player vinca il torneo e sia il primo azzurro nella storia a riuscirci.

Tuttavia sarebbe già qualcosa di fantastico vedere almeno uno dei due raggiungere il tavolo finale. Si tratta infatti di qualcosa che è accaduto solo altre due volte: nel 2010 con Filippo Candio e nel 2015 con Federico Butteroni. Al momento, senza considerare gli stack ma solo il semplice totale dei giocatori, c’è il 5,8% di possibilità che almeno uno dei due ce la faccia.

Una “prima volta possibile” per 27 nazioni

Alla fine del day 4, i paesi rappresentati dai 310 giocatori rimasti sono 35. Eccoli:

  1. Argentina
  2. Australia
  3. Austria
  4. Belgio
  5. Brasile
  6. Bulgaria
  7. Canada
  8. Cina
  9. Colombia
  10. Costa Rica
  11. Danimarca
  12. Francia
  13. Germania
  14. Giappone
  15. Hong Kong
  16. India
  17. Israele
  18. Italia
  19. Lituania
  20. Malesia
  21. Malta
  22. Messico
  23. Norvegia
  24. Olanda
  25. Portogallo
  26. Repubblica Ceca
  27. Russia
  28. Serbia
  29. Spagna
  30. Sudafrica
  31. Svezia
  32. Svizzera
  33. Ucraina
  34. UK
  35. USA

Di queste nazioni, ben 27 (Italia compresa) sarebbero al primo successo nel torneo più importante al mondo.

Naturalmente gli Stati Uniti fanno la parte del leone. Solo in 7 occasioni il vincitore del Main Event apparteneva a un’altra nazione. In 35 edizioni il vincitore mostrava bandiera a stelle e strisce, in altre 6 occasioni (tra cui le 2 di Johnny Chan) il campione aveva una doppia nazionalità tra cui quella statunitense.

Johnny Chan, vincitore di 2 Main Event con doppia nazionalità (USA e Cina)

Campioni e finalisti di ritorno

Quanto è difficile fare tavolo finale al Main Event WSOP più di una volta? Moltissimo. Non parliamo poi di vincerlo, per due volte. Però c’è chi nutre ancora speranze. In questo caso parliamo di Joe Cada, vincitore qui nel 2009 e ancora in corsa, seppure nella parte bassa del chipcount.

In totale sono 10, fra i qualificati a questo day 5, i giocatori che hanno già raggiunto il final table del WSOP Main Event almeno una volta in carriera. Eccoli (tra parentesi l’anno in cui hanno centrato il final table):

  • 20° Benjamin Pollak Francia 2,765,000 (2017)
  • 39° James Akenhead UK 2,187,000 (2008)
  • 52° Cliff Josephy USA 1,985,000 (2016)
  • 64° Chino Rheem USA 1,900,000 (2008)
  • 71° Sylvain Loosli Francia 1,803,000 (2013)
  • 119° Ivan Demidov Russia 1,290,000 (2008)
  • 154° Bruno Politano Brasile  1,048,000 (2014)
  • 249° Joe Cada USA 559,000 (2009)
  • 289° Chris Bjorin Svezia 344,000 (1997, 2009*)
  • 303° Barbara Enright USA 275,000 Amazon (1995)

Tra questi c’è solo Joe Cada come passato campione. C’è anche un solo giocatore capace di raggiungere due volte un final table del genere: è l’eterno Chris Bjorin, autentica istituzione del poker europeo. Lo svedese testimoniò personalmente all’ultimo trionfo in carriera di Stu Ungar, accaduto esattamente 21 anni fa. Nel 2009 invece Bjorin centrava il final table anche al WSOP Europe Main Event di Londra, che va considerato alla stregua degli altri main.

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Chris Bjorin, finalista già nel 1997 (Courtesy of Neil Stoddart – PokerStars)

Globalmente, c’è il 29% di possibilità che nel final table di quest’anno ci sia almeno un giocatore che ha già raggiunto questo traguardo. E il 3,2% di chance che uno di questi sarà campione nel 2018.

Polsi già… occupati

Se vincere il Main Event è qualcosa che cambia la carriera e anche la vita, vincere un braccialetto “qualunque” alle World Series Of Poker è un vanto per ogni professionista, ma anche qualcosa da raccontare ai nipotini, un giorno. Tra i 310 qualificati al day 5 sono 19, i giocatori che sono riusciti a vincere almeno un braccialetto in carriera. Andiamoli a vedere:

  • Barry Hutter
  • Brian Yoon
  • Antonio Esfandiari
  • Cliff Josephy
  • Joe Cada
  • Shaun Deeb
  • James Obst
  • Ben Yu
  • Barbara Enright
  • Paul Volpe
  • Daniel Ospina
  • Daniel Alaei
  • Chris Moorman
  • Rocco Palumbo
  • Kyle Julius
  • Ivan Luca
  • Ted Lawson
  • Shankar Pillai
  • Eric Froehlich

 

Come vedete c’è anche il nostro Rocco Palumbo, ma anche il chipleader di fine day 4 Barry Hutter. Il giocatore con il maggior numero di braccialetti già conquistati è invece Daniel Alaei con 5.

Donne e Main Event

Sembra incredibile a dirsi, ma in 49 edizioni di WSOP Main Event solo una volta abbiamo avuto una donna al tavolo finale. Accadde nel 1995, quando Barbara Enright concluse la sua avventura al 5° posto. E allora ecco che la Enright, alla bella età di 69 anni, ci riprova.

La statunitense, vincitrice di 3 braccialetti in carriera e già inserita nella Poker Hall Of Fame, è tra le 8 donne che hanno imbustato per il day 5. Eccole:

  • 6° Kelly Minkin USA 3,459,000
  • 63° Kerry Bell USA 1,900,043
  • 92° Xi Yang Cina 1,595,000
  • 191° Ema Zajmovic Canada 851,000
  • 205° Crystal Utley USA 789,000
  • 265° Natalie Teh Malesia 481,000
  • 302° Mina Greco USA 282,000
  • 303° Barbara Enright USA 275,000

Dati alla mano c’è appena il 2,5% di possibilità che sia finalmente una donna, a vincere il Main Event. La percentuale sale al 23%, riguardo alla presenza di almeno una donna al final table. Considerando che non accade dal 1995 è un’eventualità su cui sperare, anche per una maggiore diffusione del poker tra la popolazione femminile.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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