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Il valore ‘segreto’ di PokerStars

isai-scheinbergQuanto incassa la poker room più importante del pianeta?  Qual è il suo effettivo valore di mercato? Domanda da miliardi di dollari, nel vero senso della parola. Tutti conoscono il brand di PokerStars ma nessuno, tranne pochissimi eletti, sanno quanto realmente valga e quale sia il fatturato annuale del colosso guidato dalla famiglia Scheinberg, a dieci anni dalla sua fondazione. Una società di consulenza ha diffuso nelle ultime settimane stime da fantascienza, assolutamente false: le revenues annuali sarebbero – secondo questa discutibile versione – pari a 20 miliardi di dollari, con 38 milioni di membri iscritti nel mondo. Una bufala clamorosa a nostro avviso.

Puntuale è arrivata la smentita di un portavoce di Stars che ha dichiarato al sito statunitense Gambling911: “Questa notizia è stata diffusa da una società di pubbliche relazioni che era in rapporti con noi fino a due mesi fa. I numeri pubblicati sono completamente sbagliati”. Nessuna cifra è stata al momento svelata in via ufficiale.

Secondo il Times, nel 2006, Isai Scheinberg, geniale fondatore di PokerStars, avrebbe delegato la banca d’affari Rothschild di vendere il suo gioiello ad un prezzo superiore ai due miliardi di dollari.  Si dichiararono interessate William Hill e Rank Group. In quel periodo vi furono speculazioni anche  su una possibile fusione con 888 Holdings dei fratelli israeliani Shaked e Ben Yitzchak. Ma a seguito dell’introduzione negli USA della normativa UIGEA, PokerStars smentì qualsiasi ipotesi di vendita.

lee-jonesMa se nel 2006 la room era quotata 2 miliardi, oggi quanto può valere, a seguito del’esplosione del poker a livello mondiale? Arduo azzardare ipotesi ma c’è chi ha valutato Stars nel 2011 ben 10 miliardi. L’unico dato certo è che il 75% di questa enorme ricchezza è nelle mani della famiglia israelita Scheinberg, grazie al software creato da Isai Scheinberg (ex programmatore IBM) alla fine degli anni ’90. Il restante 25% è di proprietà dei dipendenti ed una quota importante è detenuta da Lee Jones, lo storico poker manager che è appena rientrato alla base e dirigerà nei prossimi mesi il settore degli Home Games.

Proprio nel lontanissimo 2006, il Times quantificava il fatturato di Stars in circa 200 milioni di dollari, con un utile netto pari al 50% dei ricavi. Fonti ufficiose indicavano in 800 milioni le revenues nel 2009.

Forbes, all’inizio del 2010, ha stimato i ricavi lordi annuali di PokerStars in 1,4 miliardi di dollari ed i profitti netti pari a 500 milioni, con un guadagno di 1,37 milioni al giorno. La poker room – secondo il magazine – avrebbe inoltre oltre 1.000 dipendenti in tutto il mondo.

chris-moneymakerLe  cifre però non convincono del tutto. Sempre secondo Forbes, il mercato del gambling online negli Stati Uniti varrebbe 4,8 miliardi di dollari all’anno. Cioè il medesimo fatturato di quello italiano nel 2010? Impensabile. E’ difficile poter quantificare il valore dell’e-gaming a stelle e strisce, considerando che al momento, tutte le poker room hanno sede e server fuori dai confini e negli USA non denunciano nulla. Proprio per questo motivo a Washington pensano ad una legge federale per regolamentare il primo mercato mondiale. Ma regna una grandissima confusione sulle stime.

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Proprio per questo motivo, negli Stati Uniti, politici ed analisti fanno a gara per entrare in possesso delle preziosissime (e segrete) informazioni riguardanti l’effettivo business di PokerStars. La loro non è semplice curiosità. Essere al corrente di quei numeri sta diventando un dato di interesse nazionale.

Solo conoscendo certi parametri, si potranno calcolare previsioni attendibili della ricaduta del gioco online sul fisco ed i livelli occupazionali. Ma non solo a Washington guardano con interesse ai dati sensibili della prima poker room al mondo. In Florida, California, Nevada e nel New Jersey da mesi è allo studio una regolamentazione interna del gioco su internet, ma anche in questo caso, regna il caos nelle previsioni.

In Nevada l’economista Jeremy Aguero ha stimato che le entrate fiscali statali saranno in una cifra variabile tra i 2 ed i 3,4 milioni di dollari se il poker in rete verrà legalizzato a Las Vegas, con la creazione di 1.200 posti di lavoro ed un indotto che potrebbe dare occupazione a 3.400 persone.

Nello stato del New Jersey, avevano invece previsto oltre 1 miliardo di fatturato annuo, con 210 milioni di ricavi per i casinò online. Previsioni però calcolate in base delle cifre erronee diffuse nelle ultime settimane. E proprio il portavoce di PokerStars ha smentito: “Queste stime sono completamente sballate. Sono numeri che non si avvicinano neanche lontanamente alla realtà”.

Luciano Del Frate

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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