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Il November Nine Michael Mizrachi, dopo l’estate da sogno, si è visto notificare nella sua casa in Florida, un atto di citazione dal suo ex sponsor Deliverance Poker per violazione delle clausole contrattuali e dei diritti di immagine in esso previsto.
D'altronde "The Grinder" è abituato a stare sulle montagne russe: prima le voci che lo volevano broke a causa di alcuni investimenti immobiliari poco redditizi e la conseguente esposizione con il Fisco Federale (negli Stati Uniti non si scherza per questo tipo di reati), poi l'enorme successo alle WSOP ed i soldi che improvvisamente piovono dal cielo, compreso l'accordo con Full Tilt che è il reale oggetto del contendere in questa vicenda.
Il fatto curioso è che Deliverance Poker è partner di tutti i fratelli Mizrachi: Robert, Eric e Donny. Nella lobby della room sono ancora presenti le foto della famiglia al completo, “The Grinder” compreso che risulta il player di punta di DP. La società aveva scommesso forte suill'immagine dei fratelli più famosi del Texas Hold’em. Ed i risultati gli avevano dato ragione in tempi non sospetti.
Eppure oramai è noto a tutto il mondo il legame di Mike con Full Tilt. Il giallo però dovrà essere risolto in un’aula di tribunale del Texas dove è stato citato “The Grinder”. Nell’estate del 2009, il player originario della Florida, aveva sottoscritto un contratto di sponsorizzazione con la poker room, con un bonus di 150.000 dollari più una percentuale del 1.75% degli utili della società, oltre naturalmente alla copertura del buy-in dei tornei.
Naturalmente, l’accordo prevedeva, che Michael Mizrachi indossasse indumenti (maglietta e cappellino) con il brand stampato e ben visibile di Deliverance, in esclusiva (secondo la versione contenuta nella denuncia della room). Mike ha rispettato l’accordo per 20 tornei ma con il successo alle WSOP, la vittoria in uno degli eventi più prestigiosi, "The Players Championship" con un primo premio da oltre 1.5 milioni di dollari, si è scatenata la caccia degli sponsor ad uno dei giocatori più forti del mondo. Nelle foto della premiazione, al momento della consegna del suo primo braccialetto, è ben visibile il brand di Deliverance sul cappellino (una picca stilizzata con le ali).
Tiltware, l’azionista di maggioranza di Full Tilt, dopo l’exploit nell’evento 2, non ha esitato ad ingaggiarlo. “The Grinder” ha giocato il Main Event WSOP con la famosa patch della red room stampata sul cappellino.
La nuova partership ha portato fortuna al giocatore della Florida che è riuscito a qualificarsi per il final table. A Novembre potrebbe diventare il giocatore più vincente (in termini monetari) della storia dei tornei live.
Preso atto del nuovo accordo, senza alcuna rescissione del precedente, Deliverance non ha perso tempo ed ha citato alla corte federale del Texas il giocatore per violazione del contratto in esclusiva, con conseguente lesione dei diritti di immagine, oltre ai mancati introiti per questi tre mesi. Vedremo se la versione della poker room corrisponde al vero e se soprattutto verrà accolta dai giudici.
Tiltware e Mizrachi non hanno commentato. Difficile pensare che, prima di sottoscrivere un accordo milionario, le parti in causa non verifichino l'esistenza di un presistente diritto di esclusiva. Certo, la patata è bollente, considerando l'esposizione mediatica prevista per Novembre, durante il final table delle WSOP. Mike si assumerà il rischio di indossare la patch di Full Tilt con una causa in corso? In Texas i tempi della giustizia non sono come in Italia, ma in due mesi, risulta difficile pensare che si arriverà a sentenza.
