Talvolta, nelle partite di cash game (o nei tornei) di Texas Hold’em, può capitare la piacevole circostanza di aver ottenuto un punto che non richieda particolari ragionamenti e confronti con le linee avversarie, tanto che la giocata che ne consegue è solitamente automatica. Un po’ meno piacevole, invece, è il momento in cui si ottiene sì un punto fortissimo, ma le insidie generate dal board e dalle scelte avversarie rendono lo stesso punto… quasi una trappola, da cui non si sa bene come uscirne. Vediamo quanto successo poche settimane fa al Commerce Casino.
Set di re al Commerce, buono o meno?
Ci troviamo al Commerce Casino di Los Angeles, è il gennaio del 2022 e si sta giocando una partita cash game di Texas Hold’em No Limit 2$/5$ con straddle obbligatorio a 10$.
Vedremo l’azione dalla prospettiva di Mark, giocatore seduto sul big blind e che possiede uno stack di ben 3.200$.
In questa mano, il giocatore sul cutoff (che Mark inquadra come “un regular”) apre a 35$. Lo small blind chiama, e Mark dal grande buio vede K K : decide così di andare in 3bet a 175$, con cutoff che small blind che si adeguano e chiamano. Entrambi gli avversari hanno uno stack simile a quello di Mark.
Si va al flop in tre, per quello che si preannuncia come un piatto molto ricco (pot: 536$)
A K 8
Board monotono, che però regala un bel middle set a Mark.
Dopo il check dello small blind fa check, Mark punta 150$. A questo punto il cutoff rilancia a 450$. Lo small blind passa, Mike ci pensa e chiama.
Turn per due (pot 1.436$)
7
Mark fa check, cutoff punta 850$. Momento critico della mano: tutte le opzioni sembrano essere contemplabili. Alla fine, Mike decide di fare call, restando con uno stack di 1.700$ su un pot da oltre 3.000$.
River (pot 3.136$)
9
Mark check, cutoff va in all-in.
Il board, purtroppo, non si è accoppiato, e – come temeva fin dal turn – Mark si trova con un punto fortissimo ma non lontanamente nuts. Ora Mark dovrebbe scommettere i suoi restanti 1.700$ su un pot divenuto da 4.800$.
Ovviamente, la domanda da porsi è se a fronte di questa forza palesata dall’avversario, il set di K possa essere buono. Su che mano mettere il cutoff? Quante volte è buono il set di K? Da un punto di vista di odds, matematicamente parlando il call è conveniente?
Che fareste nei suoi panni?
La scelta di Mike
Dopo averci pensato tantissimo, Mark effettua il call.
L’avversario gira 10 9 e vince il piatto.
Che possiamo dire della condotta di Mike? Voi avreste fatto call o avreste passato?