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L’ intervista: la vittoria SharkBay di Andrea Shehadeh, con parole sue

Vincere aiuta a vincere, non solo nel poker. Per questo il primo posto di Andrea Shehadeh allo SharkBay San Marino, oltre a essere un risultato di assoluto rilievo in sè, non può che fare da buon augurio per l’intensa stagione di appuntamenti live programmata dal grinder milanese.

Ma lasciamo subito la parola ad Andrea, che ha grandissimi progetti per i mesi a venire.

La mano in prebolla

Shehadeh racconta che il torneo vinto è filato liscio senza particolari scossoni o mani degne di nota, con una sola eccezione:

“In bolla itm sulla apertura da utg di un giocatore con 50x di stack, e il flat di un 25x da hijack, decido di tribettare in posizione A6s giocando io 70x. Su board AK363 original raiser mi paga tre strade e alla fine della mano mi trovo con 120bb di stack. Da quel momento in poi ho sempre viaggiato con uno stack di quattro volte superiore all’average, almeno fino al tavolo finale in cui ho incontrato i miei amici Marco, Nicola e Flaviano”.

Un final table sul velluto

Ma prima di arrivare al tavolo finale Shehadeh aveva dato un’altra impennata al suo stack:

“In bolla final table ho vinto un coinflip JJ>AK, cade un asso al flop ma trovo il colore runner-runner. Decisamente non posso dire di aver runnato male, ma credo anche di aver giocato bene. Grazie allo stack al tavolo finale ho potuto far sentire agli avversari tutta la pressione ICM del caso. Alla fine le fatiche maggiori di questo torneo sono legate proprio agll orari…”

La maratona

Quando Andrea ha alzato al cielo il trofeo, il Sole era già ben alto in cielo.

“Il final day è iniziato alle 16, il testa a testa è finto alle 9.48 di mattina ed è durato due ore e mezza. Per fortuna sono abituato alle maratone pokeristiche. Mi era già capitato in altri eventi di fare orari assurdi. Essendo abituato a grindare online, credo di essere più abituato a maratone intensive di questo tipo e quindi di accusare botta un po’ meno”.

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Festeggiamenti rinviati

Dopo la vittoria Andrea non ha neanche avuto il tempo di festeggiare:

“Non abbiamo fatto in tempo a festeggiare perché erano le dieci e siamo subito tornati a Milano. Sicuramente faremo una cena ma adesso partiamo subito per Rozvadov. Poi vedrò se andare al Master Classic di Amsterdam o a Cipro che mi sembra siano in contemporanea. A dicembre invece andrò a Las Vegas, voglio giocare il 10K da 15 milioni garantiti del Wynn”.

Foto: EuroRounders

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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