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Antoine Labat Courtesy Pokernews & Seth Haussler

La maledizione di Labat alle soglie del Final Table: gli Assi e i Kappa non bastano mai

La maledizione di Labat. “Se ogni torneo di poker fosse formato da 1.000 giocatori, sentiresti parlare di sfortuna 999 giocatori, e di bravura uno solo

Se avete frequentato i tornei live dei circuiti più importanti del mondo, avrete certamente sentito questo detto che rispecchia più o meno fedelmente ciò che succede quando la maggior parte dei giocatori escono dalla sala con l’idea di trovare l’amico del cuore.

Non puoi capire cosa mi hanno fatto” e “tutti io li incontro“, sono le formule più gettonate.

Saranno pochi quelli che riconosceranno di aver fatto qualche stupidaggine. Qualcuno sospirerà un “that’s poker”, il massimo che possono concedere alla platea.

La maledetta storia di Antoine Labat al Main Event WSOP

Non è certo il più sfortunato della terra, uno che partecipa con una certa regolarità agli eventi più importanti del mondo. Ma quando riesci a giocare i Main Event delle WSOP e fai alcune deep run che ti portano ai margini del Tavolo Finale andando incontro a cooler irrimediabili, allora le cose cambiano.

Antoine Labat è un professionista di successo che calca le scene da parecchi anni. Ha un palmares di tutto rispetto e vanta un paio di risultati eccellenti.

In particolare ci riferiamo al terzo posto del partypoker MILLIONS Dusk Till Dawn di Nottingham giocatosi nel 2018, dove mise in tasca circa 580.000 dollari e il nono posto di qualche mese prima, al Main Event WSOP, dove vinse un milione tondo tondo.

La mano del 2018

In quella occasione Labat fu protagonista del colpo che lo vide accorciarsi pericolosamente nella bolla del tavolo finale, a 10 left. In quella occasione, a bui 300k/600k, Manion aprì a 1,5 milioni con a a , chiamato da MP dal transalpino con k k . Da HiJack Yequi Zhu le metteva tutte per 24,7 milioni con in mano gli altri due Kappa del mazzo.

Antoine Labat Courtesy Pokernews & Alec Rome

Manion re-shovava coi suoi assi e Labat, pur capendo che qualcosa puzzava e non poco, mise con uno stack di 52 milioni scuotendo la testa. Dopo un board liscio, j 7 4 3 j , gli assi tennero e Labat rimase con circa 15x.

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Se ancora non vi bastasse, rimasti in 9, in apertura del Final Table, Labat aprì a 1,2 milione nello stesso livello della giornata precedente, trovando lo shove di Artem Metalidi per circa 10 milioni.

I 6 milioni di Labat andarono in mezzo con una coppia di Kappa rossi, k k , mentre il giocatore ucraino si presentò allo show down con q q . Il board, a q 5 9 a non lasciava scampo al francese, out al nono posto.

Questa volta assi fatali

Nella giornata di ieri, mercoledì 13 luglio, quando si stava giocando il Day 6, Labat ha riassaporato il gusto amaro del colpo a sfavore. Karim Rebei apriva a T250.000 a 675.000, 3bettato dal francese con gli assi, a a .

Per tutta risposta, toccato da chissà quale demone amico, l’algerino ne metteva dentro un totale superiore ai 7 milioni complessivi di Labat, che snapava, con q k . Il board era ancora una volta terribile per Labat che assisteva all’uscita di ben due donne, una al flop e una al turn: q 9 6 q 10.

Labat ha mostrato una flemma apprezzabile, al contrario del tavolo che lo ha incoraggiato in tutte le maniere. Ha amichevolmente salutato tutti, avversario con KQ compreso ed è tornato in albergo. Per lui un 38° posto per $214,200 di ricompensa.

Homepage: Antoine Labat Courtesy Pokernews & Seth Haussler

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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