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Il falso mito del "As played": se giocano male, non date pareri sulla mano

Il falso mito del "As Played". Lo spunto per il pezzo che avete appena aperto e che state leggendo, mi è stato dato da un altro meraviglioso articolo scritto da Lee Jones e dal suo genio comunicativo. Jones, che scrive adesso sulla rivisita mediatica poker.org, ci delizia con un pezzo di un taglio editoriale superiore.

La partita di Sklansky

Il tutto parte da un episodio raccontato da terzi, una partita non proprio recente. Jones chiede al lettore di immaginare una scena anni 70, in uno dei casino iconici di Las Vegas, tra gente con occhialoni dalle montature irreali, assorta nella propria partita di Stud, in mezzo a una coltre di fumo bluastro.

Uno dei giocatori si appoggia allo schienale della propria sedia e fa vedere a Sklansky la propria mano. La domanda successiva è quella che tutti noi vorremmo chiedergli in un momento di difficoltà: "cosa faresti in questa situazione"? La risposta dell'interpellato è senza appello: "non lo so e non mi interessa, non sarei dentro con quella mano, in quel punto del colpo". 

Siamo già abbastanza avanti nella mano, infatti e il richiedente aiuto ha una coppia coperta in quinta strada e due avversari che stanno dimostrando fin troppa forza per pensare che tra le nostre carte ci sia valore.

Sklansky, in quella situazione, non ci si sarebbe messo. Semplicemente.

"As played"

Il tutto porta a pensare ad una situazione che può capitare nella vita di tutti i giorni, nella nostra quotidianità.

Provate a pensare che un vostro amico vi chiami nel cuore della notte di un venerdì e vi dica che è stato appena arrestato per guida in stato di ebbrezza. Una situazione che molti di voi non hanno mai provato di persona, o almeno non l'ha provata chi vi scrive.

In questo caso potrebbe venire incontro un procedimento che i pokeristi utilizzano spesso: "as played". 

Quante volte vi hanno raccontato una mano che secondo il vostro parere andava giocata in maniera diversa rispetto al punto in cui il racconto si interrompe? Ecco, chi ve l'ha raccontata chiede solo come l'avreste giocata da quel momento in avanti "giocata così", "as played". Di solito, soprattutto ai meno esperti, non interessa il consiglio di chi avrebbe fatto diversamente nelle street iniziali. Vogliono solo sapere cosa fareste da qui in avanti.

Tornando un attimo al discorso della nostra quotidianità, dovremmo metterci nei panni di quei procuratori che, per catechizzare il nostro amico pizzicato a guidare in stato di ebbrezza, gli dicono, dopo la sentenza a loro avversa, che "avrebbero dovuto pensarci, prima di arrivare al punto critico".

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L'esempio di AJ da bottone

Lo spunto nasce da una mano raccontata nel podcast Thinking Poker Daily, in cui Hero gioca con AJ da bottone e chiama un rilancio del giocatore che opera da HJ. Il problema nasce quando Small e Big Blind partecipano alla mano, creando un 4-way dove, seppur abbiamo il vantaggio della posizione,  non abbiamo una mano che crusha il range dei nostri avversari. Tutt'altro. Non sappiamo proprio dove siamo messi.

Il punto focale del podcast, sta proprio qui. Questa è la classica mano dove la 3bet preflop è sempre la cosa giusta da fare. Il fold è la seconda opzione (dipende molto da OR e dalle sue frequenze). Il call è la scelta peggiore.

La mano si chiude con il nostro eroe che vince la mano, facendo foldare in modo abbastanza tragicomico la mano migliore e tenendo dentro quella peggiore, ma questo non ha nessuna rilevanza rispetto alla scelta preflop. Se avesse 3bettato preflop avrebbe vinto contro l'HJ facendo foldare Small e Big, se avesse foldato avrebbe fatto comunque una scelta giusta, perché le chips sarebbero andate a uno dei due Blind con la mano migliore della sua.

Quando le persone discutono della mani che si sarebbero dovute giocare in maniera diversa, non ponetevi il problema del "come giocato". 

Se siete giocatori di livello e lo volete dimostrare, non entrate in mondi che non vi appartengono. Limitatevi ad un "non l'avrei giocata così, il mio parere non può interessarvi".

E, in fondo, non interesserà nemmeno a voi darlo a loro.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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