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Aussie Millions 2012: Phil Ivey 12°, niente final table!

Phil IveyQuello di Phil Ivey che arriva fino in fondo all'Aussie Millions 2012 era un copione sognato praticamente da tutti: dall'organizzazione, dagli appassionati e persino dall'ex moglie Luciaetta, da tempo sul piede di guerra per questioni economiche con l'ex consorte e di certo attratta dai 1,6 milioni di dollari in palio per il vincitore di questo torneo.

Invece tutti dovranno farsene una ragione: Phil Ivey è uscito al 12° posto, durante il 1° livello del day 5, tuttora in corso presso il bellissimo Crown Casinò di Melbourne.

E' stato il carneade canadese Yann Dion a farsi carico dell'eliminazione del campione statunitense: Ivey risponde al raise del rivale 3-bettando da big blind, e chiamando anche il successivo 4bet allin di Dion. Quest'ultimo, oltre a coprire ampiamente lo stack di Phil, si ritrova con una situazione dominante, a k vsa q . Il board "pilatesco" 2 2 2 8 9 consegna il piatto a Dion e condanna Ivey ad una nuova uscita a due passi dalla gloria.

Curiosamente ancora AK vs AQ, come al WSOP Main Event del 2009. Allora fu ancora più doloroso, principalmente perchè era il WSOP ME, e poi perchè allora era Ivey a partire davanti contro il boscaiolo Darvin Moon, il quale prese una fatal donna al flop eliminando il campione originario di Riverside, e gettando nello sconforto tutto un mondo di appassionati. Stavolta la delusione generale è un pò meno clamorosa, ma solo un pò...

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Così, Phil Ivey incassa i 100mila dollari più "inutili" della sua vita, Luciaetta rimarrà con l'amaro in bocca e l'organizzazione cerca disperatamente un nome per "salvare" il torneo, come si dice in gergo. dei superstiti in corsa mentre scriviamo, due sono i nomi appetibili: Mohamad Kowssarie e Lee Nelson.

Il primo, talentuoso quanto discusso svedese tra i primi a sfondare nel cash game online high stakes con nickname come "TerrorOfSweden", e porterebbe globalmente lustro a un albo d'oro bisognoso di grossi nomi. Un altro nome buono potrebbe essere quello di Lee Nelson, non a caso soprannominato "final table": l'australiano, più famoso come autore (suoi Kill Phil e Kill Everyone, ndr) che come player, vanta comunque un successo qui al Main Event (era il 2007) e due tavoli finali.

Gli altri sono nomi di secondo piano e mediaticamente poco attraenti. Certo, se il termine di paragone rimane Phil ivey si rischia di apparire incontentabili: ma andatelo a dire voi a quelli dell'organizzazione...

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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