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Polk vs Dwan, quando il bluff in un pot milionario si frantuma sul set avversario

“Far foldare le mani migliori, farsi chiamare dalle mani peggiori” è il teorema fondamentale del poker, la regola d’oro teorizzata più di 40 anni fa da David Sklansky.

A volte però i tentativi di far foldare le mani migliori possono fallire miseramente. E’ esattamente quanto successo nello spot che vi andiamo a raccontare, che ha visto il pot da oltre un milione di dollari prendere la via di Tom Dwan sul tentativo di bluff di Doug Polk durante una sessione dello Hustler Casinò Live trasmessa in streaming.

Breve nota di colore: giusto un anno fa Polk aveva definito il suo avversario di questa mano “un giocatore scarso”

La mano

Da cutoff, con 1M di stack, Polk apre 3.000$ con 5 4 , da small blind Dwan (con 1.1M di stack) spilla 7 7 e tribetta 14k, chiama Polk.

Su flop 2 7 K Dwan bet 15k$, call.

Sul turn 6 che completa il progetto di bilaterale di Polk, Dwan punta 30k$ e chiama il raise a 115k di Polk dopo aver pensato a lungo.

Sul river 6 che offre a Dwan il full house, Polk punta pesante, 420k, giusto per trovare lo snap call dell’avversario, che incassa il mega pot di 1.13M!

Le odds del call di Dwan

Sulla overpottata river di Polk (ovvero su una bet di importo maggiore a quello del pot) Dwan deve mettere 420k su un piatto di 711k.

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Per pot odds, il punto di break-even del call è al [420/(420+711)]=0,37, al 37% quindi. Ovviamente con un punto di estrema forza come full house ‘durrrr’ non può esimersi dal call.

Perché Dwan non ha pushato con full?

Qualcuno però si potrebbe chiedere come mai Dwan al river si sia limitato al call piuttosto che andare all-in.

La risposta è semplice e si rifa alla regola d’oro del poker che abbiamo enunciato in apertura di pezzo: contro un avversario skillato come Polk, l’unico effetto che avrebbe ottenuto l’all-in di Dwan sarebbe stato farsi chiamare da eventuali mani migliori (overfull e quads di sei trovato runner-runner) e far foldare tutto il resto.

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Il video

Ecco il video della mano tra ‘mostri sacri’:

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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