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Dan Cates Jungleman

Dan ‘Jungleman12’ Cates ammette: “Ho fatto ghosting, ho sbagliato, pagherò le conseguenze”

Tutto cominciò il 24 maggio 2020 con un tweet di Bill Perkins, che annunciò uno scandalo nel poker così grave da mettere ombra addirittura su Mike Postle.

Bill rifiutò, ai tempi, di fare nomi, ma si disse deluso da molte persone che qualcuno potrebbe chiamare “poker heroes“. Un unico pro, ad avviso di Perkins, ha dimostrato integrità mentre altri hanno fallito miseramente.

Perkins denunciò alla community di essere stato truffato in una partita privata online, dove un pro avrebbe giocato con l’account di un altro occasionale in cambio di una fetta del profit.

Questo tweet ha scatenato in breve tempo la community che ha richiesto ad alta voce i dettagli.  Perkins si rifiutò di dire altro, se non che il pro in questione fosse molto famoso, e che Jason Koon fosse l’unico ad aver dimostrato integrità dopo essere stato tentato.

Questi silenzi però non erano condivisi da Dan Bilzerian, che dal nulla uscì con un tweet di accusa verso Sina Taleb, responsabile di aver truffato Bilzerian, Perkins e altri su un’app di poker online a partite private, facendo giocare Dan ‘Jungleman’ Cates con il proprio account.

Quello che fece infuriare Perkins fu il pensiero di avere a che fare con un giocatore amatoriale e trovare dall’altro lato dello schermo niente meno che uno dei migliori giocatori al mondo.

Tutti i tweet sopra elencati sparirono in breve tempo, ma non prima di essere letti dalla community. Dopo essere stato messo, giustamente, alla gogna pubblica, Cates decise di rispondere alle accuse di Bilzerian, ammettendo le sue colpe e chiedendone perdono. Ma anche sminuendone l’effettiva gravità e dicendo di essere solo uno tra i tanti.

“[…] Per essere chiari, ho cominciato a giocare con Sina (il cui cognome non è Taleb, per la cronaca) l’8 maggio e ho giocato ben poche sessioni, di cui nessuna contro Bilzerian come dichiarato. 

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Ho giocato pochissime mani contro Perkins, in un tavolo che avevo già capito essere pieno di professionisti che facevano ghosting. Ho pensato che, visto quante persone nel sito avevano dei pro a giocare dietro a loro (il che era evidente dal livello particolarmente alto delle giocate), ho reputato accettabile al tempo giocare. Sfortunatamente Bill mi ha beccato tra i tanti e mi dispiace molto per questo. 

Non penso che sia giusto che io sia l’unico incolpato per una cosa fatta da così tanti, ma accetto che essendo un modello per la community, la mia punizione dovrebbe essere sproporzionata rispetto a quella di un giocatore normale. Io ho alti standard di etica e ambisco ad essere privo di ingiustizie, ma faccio ancora errori e mi dispiace per le mie azioni. Farò del mio meglio per comportarmi meglio in futuro. […]”

Qui il link al testo completo

Forse non sarà l’ammissione di colpevolezza più sentita che abbiamo mai visto, ma quantomeno Dan Cates ha riconosciuto di aver avuto un comportamento illecito e scorretto, e accettato la punizione adeguata.

Ora non resta che sperare che gli svariati altri account che dice di aver individuato, complici dello stesso errore, decidano a loro volta di comportarsi meglio nel futuro.

Scrivo di poker da 10 anni, praticamente è l’unica cosa che ho fatto. Ho passato più tempo effettivo in un casinò che a casa e nonostante questo non riesco a battere il NL10. Spero di scrivere meglio di come gioco.
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