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Daniel Negreanu dà ragione a Dan Colman, ma non troppo

Dopo che “mrGR33N13” ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a non farsi intervistare dopo il successo nel OneDrop, Daniel Negreanu ha voluto commentarle dando il proprio punto di vista, che prevedibilmente è abbastanza diverso rispetto a quello espresso da Colman.

In realtà il canadese riconosce che il regular di heads-up high stakes abbia toccato diversi punti condivisibili, che sottolinea a sua volta: “La verità è che molti fra coloro che leggeranno queste mie parole saranno dei perdenti a poker, nel corso della loro vita – premette il pro di PokerStars – anche se la carriera del giocatore professionista è teoricamente alla vostra portata, molti fra coloro che ci proveranno saranno destinati a fallire“.

Il punto però, secondo “KidPoker”, è che questo valga anche per qualsiasi disciplina, ad esempio sportiva: “Mi sarebbe piaciuto avere il talento e l’abilità fisica per essere un giocatore professionista di hockey o nell’NBA, e ci sono molte persone che al liceo dedicano la loro vita nella speranza di diventare atleti professionisti, facendo sacrifici e acquisendo massa salvo poi fallire. Molti di loro però falliscono, e solo i migliori fra i più bravi ci riescono“.

Due professionisti diversi con alle spalle due storie differenti: i punti di vista non possono che divergere

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Negreanu poi non nega che il mondo del poker abbia le sue zone d’ombra, che anzi essendo un professionista della vecchia guardia rivendica di conoscere più che bene: “Quello di cui parla esiste senza dubbio, ma il poker non è soltanto questo. Il OneDrop ad esempio ha permesso di raccogliere 4.600.000 $ in beneficenza, e questo significa poter fare la differenza grazie ad un gioco che amiamo. Inoltre non bisogna sottovalutare l’aspetto sociale del gioco, che consente a molte persone di passare del tempo assieme spendendo cifre contenute divertendosi”.

Non nego i rischi per coloro che hanno personalità inclini a sviluppare delle dipendenze – prosegue Negreanu – ma credo che generalmente questo tipo di persone siano attratte da giochi a ricompensa immediata, come le slot machines, mentre il poker ed in particolare i tornei sono una competizione come le altre, dove emergono i migliori”.

Daniel dimostra anche di vederla in maniera differente per quanto riguarda l’intervista in sé, pur rispettando il diritto di Colman a non farla: “Ha ragione quando dice che non deve nulla al poker, ma lo stesso si potrebbe dire della cameriera che ti porta un ordine, a cui non devi un grazie o la mancia ma lo fai come gesto di cortesia”.

Negreanu chiude poi con una considerazione personale, rivolta direttamente a Colman: “Se credi profondamente che ciò che fai danneggi gli altri, e non è quello che desideri, allora devi fare una scelta. Pur essendo molto giovane hai la possibilità di avere un impatto notevole sulla realtà che ti circonda, potresti ad esempio educare gli altri sui rischi che questo stile di vita può comportare. Non sprecare i talenti che ti sono stati donati, e sii riconoscente per quello che sei stato capace di creare nella vita grazie a questi”.

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