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Doyle Brunson: "Non gioco più alle WSOP, ma punto su mio figlio Todd contro chiunque"

Al suo ritiro dal poker giocato non pare credere mai nessuno, eppure sembra che stavolta Doyle Brunson faccia sul serio. Dopo la comparsata al Seniors Event dello scorso anno, l'addio del leggendario Texas Dolly alle WSOP pare essere definitivo. Lo conferma ancora una volta lui stesso, su Twitter

Come aveva già affermato in precedenza, le lunghe ore al tavolo sono troppo dure da sopportare per il suo fisico logoro. Tuttavia, da vecchio gambler, Doyle non rinuncia al brivido dell'action, seppure non più in prima persona. Eccolo allora lanciarsi in una sidebet che riguarda il figlio Todd, in cui sfida praticamente chiunque

In sostanza si tratta di una last longer, in cui lui scommette su Todd contro chiunque si faccia avanti, in qualunque evento WSOP non giocato a No Limit Hold'em. Naturalmente, come emerge dalle conversazioni successive, la scommessa vale nel momento in cui sia Todd che lo sfidante si iscrivano al torneo nello stesso momento (per evitare eventuali furbate sulla late registration).

In un primo momento sembrava che fosse uno scherzo, anche a giudicare dal tweet dello stesso Todd...

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Tuttavia siamo riusciti a sapere che la scommessa è seria, anche se non sono noti i nomi dei giocatori che hanno raccolto il guanto da sfida.

C'è da dire che la scommessa è piuttosto interessante, al di là di quanto possa sembrare. Se è vero che un padre del genere farebbe ombra a chiunque, va ricordato che Todd Brunson ha oltre 4 milioni di dollari in vincite lorde da tornei live, ma soprattutto è uno dei giocatori che hanno incassato di più negli ultimi anni alle WSOP, tra quelli che non sono riusciti a vincere un braccialetto: un secondo posto in Stud Hi/Lo nel 2012, un terzo in Omaha Hi/Lo nel 2013, sette piazzamenti nel 2014 con altri due tavoli finali in altrettanti championship (Stud Hi e Pot Limit Hold'em) nel 2014, 5 itm e un terzo posto nel 10-game mix lo scorso anno.

Un ruolino di marcia importante, che giustifica l'ottimismo del vecchio Texas Dolly. Riuscirà Doyle Brunson a guadagnare da queste WSOP anche senza sedersi al tavolo?

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Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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