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Enrico Camosci si conferma tra i top a Montecarlo: "nulla mi influenza quando gioco" . La sua posizione fiscale post inchiesta

Enrico Camosci è l'assoluto protagonista di questa tappa di Montecarlo, a pochi giorni dalla bufera mediatica che lo ha visto al centro delle attenzioni dei media nazionali. Un'altra notte da leone per il giocatore bolognese: nelle prime luci dell'alba del Principato di Monaco è arrivato secondo nell'High Roller dell'EPT Montecarlo da 25.000 di buy-in e il settimo nel Super High Roller da €50.000, per vincite superiori a €514.000.

Considerando il premio da €1.300.000 da runner-up nel €100.000 SHR EPT, alla fine la trasferta nel Principato ha già fruttato oltre 1,8 milioni di euro, confermando la preparazione e il talento di uno dei giocatori italiani più forti di tutti i tempi. Nel confronto con i migliori al mondo si sta rivelando un vincente ai livelli più importanti.

Eppure la sua vita, in questo momento, presenta alti e bassi, nel volgere di una manciata di settimane. Abbiamo ricevuto diversi messaggi e richieste di chiarimenti sulle attuali vincite se devono essere dichiarate. Ma facciamo prima un passo indietro.

Sbatti il giocatore di poker in prima pagina

Solo 10 giorni fa, commentavamo i titoloni sui giornali generalisti sull’indagine per presunta evasione fiscale di Enrico Camosci per omessa denuncia di alcune vincite Extra UE.

Un’inchiesta che presenta ancora molti (forse troppi) punti oscuri, almeno all'apparenza visto che non conosciamo tutti i dettagli e i comunicati diffusi hanno solo alimentato ancora più dubbi (alcuni dettagli di quella narrazione non convincono).

Cercheremo di analizzare alcuni aspetti che potrebbero rivelarsi decisivi per l'esito dell'inchiesta che lo vede coinvolto, sia in questo articolo che in altri contenuti che usciranno nelle prossime settimane.

Come è naufragata la precedente inchiesta All In

Nell’operazione All in tutto è naufragato nel giro di poco tempo e molte assoluzioni sono fioccate (post inchiesta 2010-2011) anche perché le fonti delle notizie di questo presunto reato di evasione non erano ritenute affidabili dal punto di vista legale-giudiziario (pensiamo a HendonMob per primo, ma anche tutti i blog di poker). In particolare HM era ritenuta una fonte aperta e modificabile, infatti alcuni risultati dei players italiani non corrispondevano al vero.

Tutto è culminato nel 2014 con la Sentenza Blanco – Fabretti in corte di Giustizia Europea (secondo la quale le vincite nei casinò UE non sono imponibili, non vanno dichiarate). Storia vecchia e superata da questo nuovo filone d’inchiesta che punta a contestare le vincite nei casinò extra-UE, rispettando così la sentenza della CGE.

Enrico però non si è nascosto, perché forse non ha proprio nulla da nascondere e si è presentato a Montecarlo sotto la luce del sole e dei riflettori.

Enrico Camosci
Enrico Camosci protagonista degli High Roller nell'EPT Montecarlo (photo courtesy of Manuel Kovsca - Rational Holdings Limited)

Dal 2019 al 2023: residenza italiana? Siamo sicuri?

Le vincite contestate, per circa 1,5 milioni di euro, riguardano il periodo che va dal 2019 al 2023 che secondo la Guardia di Finanza coincidono con la sua residenza italiana. A noi però risulta che il ragazzo fosse residente all’estero (tra Malta e il Messico, parleremo di questo dettaglio a breve).

Qualche notte fa è arrivato secondo nel torneo dei tornei, l’high roller da €100.000 di buy-in dell’EPT Montecarlo, incassando un premio superiore a €1,3 milioni, mentre meno di 24 ore fa, come abbiamo ricordato ha vinto oltre mezzo milione di euro in altri due Super High Roller all'EPT.

Chiara dimostrazione di forza e di talento. A questi tornei in genere partecipano ricchi magnati appassionati di poker e giocatori professionisti come Enrico che sono finanziati anche da altri colleghi players che acquistano quote del suo torneo e, in caso di vincita, passano alla riscossione.

Le attuali vincite all'EPT Montecarlo

Non sappiamo, nel caso specifico, se ci siano stati accordi in questo torneo, ma una cosa è certa: questa vincita non rientra nella “sfera di attenzione” delle autorità italiane, o almeno non dovrebbe, perché dal 2024 la sua residenza estera a Malta non è messa in discussione.

Sappiamo che per il fisco italiano le vincite a Montecarlo devono essere dichiarate in base a una sentenza della Corte di Cassazione del 2020 che vi abbiamo già segnalato, ma Camosci risulta residente oggi all’estero, sull'isola di Malta che fa parte dell'Unione Europea.

La posizione fiscale di Camosci in base alla residenza

Quindi eventuali responsabilità fiscali riguarderebbero il suo rapporto di residenza con Malta e non con l’Italia visto che per la legge italiana, in generale, se sei iscritto all’AIRE (registro degli italiani all'estero aggiornato da ogni ambasciata e dal Ministero degli Esteri), non hai interessi familiari o lavorativi in Italia, vivi nella tua residenza estera per almeno 183 giorni l’anno (che vanno provati con contratti d’affitto, bollette delle utenze, copia di biglietti di voli aerei etc) non hai problemi, dovrai rispondere del tuo paese di residenza e non avrai fiscalmente nulla a che fare con l'Italia.

Per l’Italia sei residente in un altro paese con tutte le conseguenze positive e negative che comporta questa condizione.

Cosa prevede la normativa maltese

Per Malta invece vige un concetto di residenza fiscale differente, più anglosassone sotto il profilo giuridico. Per loro è più un domicilio fiscale se vogliamo semplificare e questo riguarda ogni lavoratore.

Il concetto di residenza maltese-britannico richiede requisiti che inducono più alla stabilità di lungo termine come l’acquisto di una casa di proprietà oppure la presenza della famiglia sull'isola o il matrimonio con un cittadino/a maltese. In quel caso sei ritenuto un contribuente fiscale a tutti gli effetti e, in questo caso, sei tenuto a dichiarare tutte le vincite che ottieni all’estero.

In base a tutte queste considerazioni, Camosci non dovrebbe avere obblighi dichiarativi – almeno dal nostro modesto punto di vista – per quanto riguarda le vincite appena incassate allo Sporting di Montecarlo.

L'intervista di Enrico Camosci a Assopoker

Enrico dopo il primo torneo (SHR da €100.000) ci ha messo la faccia nel vero senso della parola: ha rilasciato un’intervista ai nostri inviati Davide De Luca e Marco Varrone che potete vedere qui e sui nostri social.

Come avete potuto verificare accenna anche alla sua condizione di una settimana fa e risuona la frase: "nulla mi condiziona quando gioco...". Camosh è sincero, i risultati lo testimoniano. Reggere alla pressione e non curarsi dei nemici è la virtù dei forti.

E' normale che sia leggermente nervoso durante l'intervista perché il torneo che si è appena concluso e la Picca che è svanita, lui stesso esprime in modo esplicito questo concetto. E’ normale dopo un Super High Roller da 100.000 euro e con in ballo milioni, con una vittoria a portata di mano.

La precedente residenza in Messico e la vittoria WSOP online

Ritornando alla querelle inerente la sua residenza dal 2019 al 2023 che per le autorità italiane risulta proprio nel Bel Paese. A noi – ma dal punto di vista giornalistico – risulta essere a Malta, almeno a livello ufficiale.

Possiamo affermare che in ogni torneo online giocato sulle piattaforme internazionali, risultava sempre con bandiera maltese.

Ma sulla sua residenza effettiva sotto il profilo legale, lo potranno chiarire i suoi legali con gli inquirenti, perché servono prove e determinati requisiti.

C’è però un ulteriore elemento di curiosità. I colleghi di Pokernews hanno segnalato un’interessante intervista del passato nella quale rivela che per un certo periodo di tempo, Camosci ha vissuto in modo stabile in Messico.

Nel settembre 2020 Enrico ha vinto un braccialetto WSOP online su una piattaforma .com che, abbiamo verificato, essere con licenza “europea”, ovvero con licenza maltese. Quindi, anche in questo caso, si dovrebbe applicare la Sentenza Blanco-Fabretti ma rischia di essere motivo di ulteriore ricorso alla Corte di Giustizia nel caso dovesse essere contestata quella vincita online a Camosci in Italia (non lo sappiamo se rientra tra il milione e mezzo di vincite contestate perché non dichiarate).

Nel 2020, Camosci dichiara a Pokernews: “Mi sono trasferito lontano dal mio Paese a causa delle restrizioni di mercato, perché volevo competere con un pubblico più ampio sui siti internazionali", ha detto. "Ho trascorso quasi tre anni a Malta prima di trasferirmi in Messico, a Playa del Carmen. C'è una ragione molto semplice dietro la mia scelta: partecipo a tornei online e gli orari sono molto più vantaggiosi dall'altra parte del mondo. Soprattutto per chi gioca MTT, la vita è molto migliore qui, perché mantenere un buon bioritmo in Europa è davvero difficile. I giocatori di poker sono come vampiri, come forse saprete, e avere un fuso orario diverso mi ha aiutato molto".

Un'altra freccia a favore del suo collegio difensivo. Le nostre naturalmente sono conclusioni giornalistiche, la questione della residenza è molto più complessa ma esistono dei notevoli margini di manovra per la difesa a nostro parere. Se riescono a dimostrare la residenza estera, naturalmente cade tutto l'impianto accusatorio. Ma ci sono altri aspetti da chiarire.

L'ennesima violazione del segreto istruttorio

Nessuno inoltre si è soffermato su aspetto importante: l’ennesima fuga di notizie e violazione del segreto istruttorio che nessuno rispetta (ma l’Italia, Costituzione e Codice Penale alla mano, non dovrebbe essere un paese garantista e la privacy degli indagati essere oltretutto protetta?).

La violazione del segreto istruttorio è un atto grave anche sotto il pofilo etico, di cui nessuno sembra accorgersene fino a quando non finisce nelle prime pagine di tutti i giornali.

Dal suo avvocato, Massimiliano Rosa, che in modo molto corretto non ha voluto sbilanciarsi su nulla ed è rimasto abbottonato, abbiamo solo percepito che il ragazzo fosse molto scosso. E non poteva essere diversamente, non è un robot, anche se ai tavoli è uno dei giocatori più freddi e capaci. Ma anche lui ha una famiglia, ha amici, ha tanti conoscenti che lo giudicheranno in maniera superficiale.

Anche per questa ragione, i risultati di Montecarlo hanno un valore doppio. E' riuscito a vincere nonostante una pressione esterna non banale.

enrico camosci high roller ept
Enrico Camosci durante l'EPT High Roller (photo courtesy of Danny Maxwell)

L'impatto mediatico sul ragazzo

E' finito purtroppo nel classico tritacarne all’italiana ben orchestrato. Lo abbiamo visto fare nei confronti di molte personalità note. Ma la sua posizione è ben diversa: Enrico si è trovato protagonista nei titoloni su tutti i principali quotidiani online italiani. Nessuno ha approfondito la materia, tutti hanno fatto una serie di copia incolla senza porsi delle domande serie su quelle accuse.

Nessuno ha fatto realmente il cronista e non gli è venuto il dubbio della residenza? O che le fonti dell'indagine non fossero così attendibili? Possono delle informazioni prese da dei blog specializzati essere una prova giudiziale? Nel testo diffuso c'erano delle palesi incongruenze che abbiamo già denunciato. Eppure non serve molto, basta fare anche una ricerca su Google per iniziare a capire che non tutto fila liscio come vorrebbero farci credere.

Un paio di testate hanno forse esagerato e rischiano anche una querela. Sbatti il mostro in prima pagina (senza verificare) è oramai lo sport nazionale.

E’ uno dei top players del nostro paese ma è anche un ragazzo di 31 anni senza difese che non è abituato a questa notorietà (negativa) sui media nazionali, al massimo qualche titolone su Assopoker e Pokernews, nulla di paragonabile con il Corriere della Sera, Repubblica, l’Ansa.

L’hanno messo così sotto pressione, come succede sempre in queste inchieste, forse per indurre l’indagato a raggiungere un accordo? E' già successo in passato anche nel mondo del poker. Il riferimento all'operazione All in è puramente casuale...

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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