La domanda su quanti colpi di fortuna ci vogliano per vincere un grande torneo di poker è forse destinata a rimanere senza risposta. Di certo, per citare un celebre adagio pokeristico, “non si vince un torneo a colpi di sfiga”. La storia di Dario Sammartino e Andrew Pantling all’EPT Grand Final è in questo senso emblematica, raccontando una tipica “sliding door” da MTT in entrambi i suoi sviluppi – quello da incubo e quello da favola.
Nel day 3 di giovedì il forte napoletano si è ritrovato a giocarsi un allin preflop partendo da un enorme vantaggio nei confronti di Pantling: AA vs AQ, che significa qualcosa come 93% contro appena 6. Una donna sul flop e una sul river consegnavano il monster pot da 800mila chips al canadese che schizzava fra i primissimi nel chipcount, mentre il nostro era costretto a remare fra i più short.
Così, a fine giornata, il 6% preflop di Pantling si era trasformato in 943mila gettoni per un terzo posto parziale, mentre il 93% di MadGenius87 si era tradotto in 113mila misere chips, per un 31° posto su 34 rimasti.
Dario non si è dato per vinto, ha iniziato la giornata di ieri con la ferma intenzione di vendere a caro prezzo i suoi 10 big blind scarsi, riuscendo a galleggiare fino a che i giocatori rimasti erano 19, ad appena 3 eliminazioni dalla fine del day 4. Con uno stack di poco inferiore alle 400mila fiches, Dario apre da bottone a 32mila (bui 8000/16000 con ante 2000), venendo 3bettato fino a 83mila da Victor Ramdin. Il PokerStars Pro originario della Guyana copre l’italiano in chips anche se non di molto, Dario ci pensa qualche istante prima di dichiarare l’allin, chiamato istanteneamente dal rivale: q k per Sammartino, a j per Ramdin. Il board 2 6 7 6 5 non apre mai concrete speranze per Dario, che esce dunque 19° per un premio da 30.000€.
Intanto, poco più in là, Andrew Pantling continua a capitalizzare al massimo quel colpo di fortuna ottenuto il giorno prima, e chiude la giornata al comando con ben 2,2 milioni in chips ed un nettissimo vantaggio sul secondo – John Juanda a quasi 1,4 milioni. Ecco il chipcount completo:
- Andrew Pantling 2,248,000
- John Juanda 1,395,000
- Johnny Lodden 1,352,000
- Daniel Negreanu 1,257,000
- Freddy Deeb 1,207,000
- Victor Ramdin 1,090,000
- Noah Schwartz 1,087,000
- Jason Mercier 1,008,000
- Goran Mandic 995,000
- Steve O’Dwyer 942,000
- Grant Levy 712,000
- Andrew Lichtenberger 699,000
- Clyde Tjauw Foe 647,000
- Mateusz Moolhuizen 596,000
- Vasili Firsau 358,000
- Jake Cody 266,000
Scorrendo i grandissimi nomi ancora in corsa (Negreanu, Mercier, Juanda, Lodden, Lichtenberger, Deeb, Cody, O’Dwyer, Schwartz) risulta ancora più amaro non poter più vedere Dario Sammartino a lottare per il final table. Il napoletano ha dimostrato a più riprese di poter abitare questi altissimi piani del poker internazionale senza vertigini nè alcun timore reverenziale. Servirebbe solo qualche sliding door che non si chiuda nel momento più sbagliato…