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Patrik Leonard

I tre insegnamenti di Patrick Leonard a chi gioca per la prima volta a poker, ma valgono per tutti sempre.

Quali sono le basi tecniche da cui partire per costruire un profittevole set di skill pokeristiche? La domanda è in realtà più complessa di quanto potrebbe sembrare a una prima superficiale analisi.

Tra una scala colore e l’altra, il poker pro Patrick Leonard l’ha rivolta su X ai suoi follower. Dopo aver aspettato la risposta corretta invano, il britannico ha snocciolato la soluzione al quesito che aveva posto.

Far diventare top 100 un assoluto principiante in un anno

Leonard ha lanciato la domanda perché si è calato nei panni del coach per un progetto ambizioso:

“Ho iniziato a insegnare il poker a un assoluto principiante che non ha mai giocato una singola mano e che neanche sapeva cosa è un flop – ha scritto Leonard – con l’obiettivo di farlo diventare top 100 al mondo in un anno: quali sono le tre cose che gli ho insegnato alla prima lezione?”

I tre insegnamenti

Dopo aver ricevuto 81 risposte sbagliate, Leonard si è deciso a dare quella corretta:

“Il poker è una scienza, non un’arte. Che si fottano gli exploit e le cose fantastiche, le tre cose cruciali su cui un amatore e il miglior giocatore al mondo devono sempre pensare sono:

  1. Cosa è l’EV e perché è importante
  2. Cosa è l’Equity e perché è importante
  3. Cosa è l’Equity Realization e perché è importante”

La componente di abilità del poker sta nel realizzare sul lungo periodo più equity possibile di quella che ci viene distribuita.

Patrick Leonard

Il primo insegnamento: equity

Per Leonard tutto parte dalla equity:

“Sei giocatori si affrontano per centomila mani, ricevono la stessa equity in questo campione di mani. In ogni mani ricevi equity dal dealer. Rubi la equity degli avversari con i bluff, eviti che ti venga rubata proteggendola, la massimizzi con le valuebet”.”

Il secondo insegnamento: EV

Altro concetto cruciale che al tavolo verde deve fare da Stella Polare a ogni decisione, è il valore atteso (o Expected Value, EV).

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“Quando effettuiamo un buy-in, la casa da gioco si prende il 10%, quindi tutti iniziano da -10. Per arrivare al punto di break-even bisogna intavolare una strategia vincente. Selezionare le partite e capire da dove arriva la nostra equity è fondamentale per essere un giocatore vincente. Il poker è un gioco di skill.”

Il terzo insegnamento: realizzazione dell’equity

Infine per Leonard è fondamentale pensare sempre alla realizzazione della equity (o EQR, Equity Realization):

“Essere un giocatore di poker profittevole fondamentalmente consiste nel realizzare l’equity che ricevi contro i tuoi avversari. L’elemento di abilità del poker è semplice: sta nel realizzare il più possibile sul lungo periodo la equity che ti viene distribuita, che sia con fold, bluff, valuebet o call.

Per far andare il tuo EV da -10 a zero a +10 devi sviluppare una strategia di gioco che si focalizzi in ogni mano sulla realizzazione della equity. Può sembrare complesso ma il poker è un gioco scientifico relativamente semplice in cui i ricreativi vengono confusi da falsi artisti.”

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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