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Intervista a Brad Owen: "la preoccupazione per mio figlio prima di ogni cosa"

Di storie bellissime vi abbiamo dato conto in questi ultimi anni all'interno di quello che è un portale di poker e di gioco in generale, che hanno spesso riempito il cuore e l'animo di azioni di beneficenza, piuttosto che legami di amicizia che si rinsaldano al tavolo da poker, o ancora atti di generosità che fanno di questo gioco uno scrigno che, talvolta, si apre a sorprendenti moti di buone azioni.

Ma non solo di notizie che ci riconciliano con il mondo, è fatto il nostro settore, essendo una delle migliori metafore della vita, il poker è anche veicolo di quelle che sono le frustrazioni, e i problemi di tutti i giorni.

La storia di Brad Owen

Brad Owen è ormai da tempo uno dei WPT Global Ambassador e si è fatto strada nel nostro mondo anche e soprattutto per via della sua professione di Vlogger, che gli ha permesso di farsi la nomea come uno dei divulgatori più capaci del gioco del poker.

Catturato al Bestbet Jacksonville dai microfoni di Pokernews, Owen ha raccontato del periodo più difficoltoso della sua vita, in virtù della notizia giunta dai medici dell'ospedale in cui è stata diagnosticata una malattia potenzialmente pericolosa per la vita del suo figlio.

"Aveva segni di convulsioni, i suoi occhi andavano nella parte posteriore della sua testa", ha detto Owen della situazione di suo figlio.

Brad Owen courtesy Pokernews

"Abbiamo eseguito una TC (scansione), una risonanza magnetica e un test EEG (neurologico) nelle successive 24 ore, e tutto è risultato negativo", ha detto Owen. "Sta bene, il che è fantastico. Sì, è tornato tutto bene, speriamo che non ci sia nulla di cui preoccuparsi. Rimarremo vigili con la speranza che stia bene".

Il figlio di Owen ha trascorso al pronto soccorso tre lunghissimi giorni, un periodo di inferno per i genitori, ai quali venivano date notizie frequenti, ma mai definitive.

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I tre giorni al Pronto Soccorso

"Per tre giorni, non è stato un posto molto piacevole per non avere alcuna idea reale se questa fosse essenzialmente una situazione pericolosa per la vita", ha continuato Owen.

"I medici erano tutti preoccupati. Sembrava che ci fosse almeno una certa possibilità che avesse spasmi infantili. Era possibile che avesse convulsioni praticamente ogni giorno, e gli davamo farmaci per questo. E poi c'era qualche piccola possibilità che non fosse niente. Ma c'erano buone possibilità che, al contrario, fosse qualcosa di piuttosto grave".

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Quando il bimbo è uscito dall'ospedale con tutti gli esami negativi, un po' di sereno è tornato ad albergare sulla testa dei suoi genitori, tanto che alla fine di questo percorso così triste, è stato, per adesso, tutto accantonato come "una fase di transizione che può essere bollata come comune".

Owen è, tra le altre cose, co-proprietario del "The Lodge", la sala da poker di Austin, in Texas, che ha rilevato insieme a Doug Polk, impegno che, insieme al ruolo di Ambasciatore del WPT Global, fa della sua vita un intricato dedalo di impegni che gli lascia poco spazio per stare a contatto con la sua famiglia.

Brad Owen courtesy Pokernews

Il periodo iniziale dell'anno, quello che precedeva la nascita del figlio, ha dovuto viaggiare tantissimo, senza contare, infine, il suo impegno per la sua attività principale, quella di Vlogger per il canale Youtube che conta ormai più di 75.000 iscritti.

Gli impegni di Brad Owen

"È dura, ero già abbastanza impegnato con The Lodge, WPT, due canali YouTube, cercando di giocare bene a poker, viaggiando", ha detto Owen quando gli è stato chiesto in che modo avere un figlio lo abbia costretto a cambiare il suo stile di vita. "L'aggiunta di un bambino al mix ha reso tutto ancora più impegnativo, ma adoro essere impegnato".

Brad Owen ha detto che è ancora impegnato a pubblicare un vlog ogni settimana o due e continuerà a farlo in futuro. Si è anche concentrato sull'aiutare a far crescere The Lodge Card Club ad Austin, la più grande sala da poker del Texas, e la nuova sede di San Antonio, che presto sarà ancora più grande. Ma ora ha un altro lavoro da fare, ed è quello di essere padre.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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