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La prima intervista al campione del mondo di poker Simone Andrian: “Voglio il bis!”

Ieri il poker italiano ha vinto l’undicesimo braccialetto live della sua storia, a pochi giorni di distanza dal decimo portato nello Stivale da Antonello Ferraiuolo.

L’eroe del giorno è Simone Andrian, conosciuto online con il nickname ‘pertugio7’: il tranquillo ragazzo del nord-est si è concesso ai nostri microfoni per raccontarci il trionfale torneo e quali sono i suoi programmi pokeristici da neo-campione del mondo.

Ciao Simone e complimenti per la vittoria! Per iniziare, visto che non sono tanti i lettori che ti conoscono, raccontaci di te.

Ho 28 anni, vivo a Monfalcone in provincia di Trieste, gioco a poker a quando sono maggiorenne. All’inizio chiaramente facevo tanti errori e “sbracciavo” a caso, poi a 23 anni ho messo il poker in pausa per un paio di anni. Quando ho ripreso a giocare mi ci sono dedicato in modo più serio. Ho iniziato a studiare tanto sui solver e ho preso coaching da Lukas Podzemsky e Luigi D’Alterio. Questo studio mi ha dato una marcia in più.  Sono un tipo abbastanza ligio, quando programma le cose vado in profondità, ma sono consapevole di avere sempre delle enormi lacune. (ndr, con il nickname ‘pertugio7’, a oggi, Simone ha giocato su PokerStars 11.486 tornei a buy-in medio 25,45€ per un profitto complessivo di 88.262€).

 

Questo per quanto riguarda il poker online. Dal vivo invece?

Di solito dal vivo preferisco giocare cash game. Anche in questa trasferta doveva essere così, non ho giocato troppi tornei. All’inizio neanche mi dovevo iscrivere al 6-max, poi mi sono convinto per il fatto che c’era in palio il braccialetto. Sono venuto a Rozvadov assieme ad Andrea Ricci che avevo conosciuto a settembre durante il WSOP Circuit. Siamo arrivati l’1 novembre e dopo aver giocato l’Euro Poker Millions siamo andati ad Amsterdam per il Masters Poker Of Classic, poi siamo ritornati in Repubblica Ceca per gli eventi WSOP Europe.

 

Come è andato il torneo in cui ti sei laureato campione?

Il day 1 è stato abbastanza duro perché sono capitato al tavolo con Teon Mulder e c’erano anche un finlandese e un ceco davvero forti che giocano tornei a buy-in alto. Al day 2 ho avuto una flessione e mi sono ritrovato short, poi negli ultimi due livelli ho runnato molto bene e ho imbustato il secondo stack. Il tavolo finale è stato abbastanza tosto. Fish veri e propri non c’erano, al limite quel Tran che partiva chipleader non giocava proprio benissimo ma sapeva comunque il fatto suo. Contro l’avversario dell’heads-up avevo giocato durante il day 2 e avevo visto che era molto preparato e abituato a giocare live. Anche l’altro giocatore ceco era forte ma per fortuna lo stack non gli ha lasciato molto margine di manovra. Con “ilbulgaro” ho history online e già sapevo che è bravo. E’ andato tutto come doveva andare a iniziare dagli showdown.

 

Qual è stata la mano più importante per la vittoria finale?

Sicuramente il coinflip vinto a 3 left che mi ha permesso di arrivare al testa a testa in chiaro vantaggio di chips. Se lo avessi perso sarebbe stato tutto da rifare. Per fortuna la mia coppia di cinque ha retto contro l’asso-jack del tedesco Baumgartner.

 

Cosa rappresenta per te questo braccialetto?

In realtà credo che tutti possano vincere un braccialetto per caso. Sei un giocatore forte se riesci a vincerne due, tre o quattro.

 

Quindi adesso il tuo obiettivo è il bis?

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Il mio obiettivo è vincere più che posso, quindi direi sì. Poi chiaramente tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma confermare questa vittoria mi piacerebbe.

 

Per cercare il bis andrai anche a Las Vegas per la prossima edizione WSOP?

Sarebbe bello ma prima devo capire meglio la questione dal punto di vista fiscale. Sicuramente se andassi a Vegas per le WSOP giocherei tanto cash game, visti i racconti sul field dei tavoli cash nel periodo delle World Series.

 

Come hai festeggiato la vittoria?

In realtà ieri dopo la premiazione sono andato in camera, ho riguardato il tavolo finale e poi mi sono messo a dormire. Festeggerò i prossimi giorni. Con Andrea Ricci alla fine del Main WSOPE andremo a Praga, il piano originale della trasferta prevedeva anche l’EPT ma purtroppo lo hanno posticipato. Quando tornerò a Monfalcone festeggerò con gli amici che mi hanno seguito e hanno tifato per me. Mi ha fatto molto piacere.

 

Questa vittoria cambierà le tue abitudini pokeristiche?

In realtà questa vittoria cambia solamente una cosa: che oggi shotterò il Main Event da 10.000€ perché ho vinto il ticket, altrimenti non lo avrei giocato! A parte questo non credo che cambi molto sotto nessun punto di vista. Di sicuro oggi non credo di essere un giocatore più bravo di quanto credessi di essere ieri. A livello di come mi percepisco come giocatore di poker non cambia nulla e neanche a livello di obiettivi.

 

Photo credits Tomas Stacha / PokerNews

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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