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mani del top

Le mani del Top #6: BVB vs occasionale con Top Pair e board wet

La sesta puntata della vostra rubrica preferita su Assopoker, “Le Mani del Top”, mi porta a darvi conto di uno spot che mi è capitata lo scorso weekend e che mi ha lasciato parecchi dubbi sulla mia condotta e su quella del mio avversario.

Bolla al Final Table, 11 players left

Siamo, per una volta, in late stage, con un solo giocatore all’approdo del Final Table a 10. Al mio tavolo si gioca in 5, siamo tutti In The Money da tempo e adesso comincia quella fase che ci porterà a lottare per i premi migliori.

Io gioco da Piccolo Buio con circa 30 BB e il mio avversario di turno, lo chiameremo Slurpis, agisce da Big Blind e di bui ne ha 35 circa.

Slurpis non ha dato una grande impressione al tavolo fino a questo punto. In circa una cinquantina di mani giocate che gli ho visto in quella serata, ha tecnicamente sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare, dai limp fuori posizione con mani piuttosto imbarazzanti, size delle 3Bet sproporzionate, call e fold al limite della richiesta di una spiegazione…

Io gioco con k q e, in BVB, apro la mano aumentando un po’ la size da piccolo buio, 2,9, ricevendo il call del mio avversario.

Le mani del Top: il colpo

Flop (6,5 BB): 6 9 q . La size  della mia continuation bet richiama a grandi linee quella che ho utilizzato per il raise pre flop circa 3 BB. Slurpis calla.

Turn ( 12 BB) 10. Con questa dimensione del piatto e con tutto il valore che dovrei avere sul suo range, penso di essere ancora avanti e vorrei che mi chiamassero alcuni draw e/o, soprattutto, qualche coppietta trovata su quel flop. Punto 5,5 BB, oppo calla ancora.

Al river, alle prese con un piatto di 22 BB circa, casca un 10 che paira il board.

Se non ho fatto male i calcoli dovrei avere dietro poco meno di 20x, che sono meno di una PSB e che decido di investire con una buona possibilità di essere avanti.

Slurpis ci pensa su per qualche secondo, poi chiama il mio All In finale e gira questo a 9 che era più o meno ciò che pensavo mi girasse.

Pensieri buoni

Partiamo da ciò che mi è piaciuto nella mano che fa capo sostanzialmente alla condotta di Slurpis fino a quel momento.

Al flop, abbastanza wet, con due fiori e tutta una serie di scale che si possono completare, comincio a costruire il piatto affinché possa trovarmi al river con una size che mi porti a shovare un quantum corretto, che possa rappresentare qualche mano da bluff-catchare e che mi paghi da peggio.

Slurpis conduce, peraltro come spesso aveva fatto in precedenza, un colpo piuttosto passivo. Su quel board mi batte veramente poco, giocato in quella maniera.

Tre call da sotto sono l’esatta essenza di giocatori così.

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Pensieri cattivi

Qualcuno potrebbe storcere il naso sulla size al turn, che probabilmente richiede maggiore protezione ( per via dei già accennati draw di fiori e di scala), a scapito dei calcoli fatti per arrivare allo shove con meno di una Pot Size Bet.

Il motivo conduttore della mano è il suo modo di giocare piuttosto rinunciatario, che lo porterà, peraltro, a uscire proprio come bolla del FT.

In genere apro un po’ più largo da UTG e da Small Blind per ragioni simili e che ho sempre considerato standard durante la mia vita di giocatore live.

Da UTG il mio range è sempre stato piuttosto solido, anche se negli ultimi anni ho dovuto aprirlo per ovvie ragioni: ti scontri con giocatori piuttosto sensati che hanno cominciato a fare dell’aggressività il loro dogma e se un tempo bastava chiudersi per incastrare i meno attenti, oggi non è più sufficiente.

Per lo stesso motivo, ma con lo scopo di non dare odds a tutto il range di difesa del Grande Buio, esco dal mio standard raise 2,2/2,3 in BVB.

In questa eterna lotta contro i terribili ragazzi figli dell’online, occorre dire la propria, se no si finisce nella storia comune dei giocatori troppo chiusi, come la frase Mike McDermott in Rounders, insegna:  “se stai troppo attento, la tua vita diventa un merdoso tirare a campare”. 

Per tutto il resto, pareri sempre ben accetti.

Le Mani del Top

La rubrica “La Mani del Top”, non è un modo di imporre il mio pensiero, tutt’altro. Le mani sono state giocate in contesti dove NON si giocano premi di notevole rilevanza e non ci sono livelli di pensiero che ci devono portare a scontrarci verbalmente.

È un modo per crescere insieme e, se volete, dare qualche parere in merito, senza doverci scannare su chi è il più bravo o il più scarso. Anzi, ve lo dico subito, così tagliamo la testa al toro: il più scarso sono io e voglio continuare a imparare.

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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