Anche se non è più una professionista di poker da ormai qualche anno, vedere Liv Boeree al tavolo è sempre un piacere, perché capace sempre di pensare fuori dal coro e di regalare analisi interessanti. In un video per il sito poker.org, ha analizzato una mano capitatagli al WSOP Paradise Main Event, in cui ha poi chiuso al 4° posto, dietro al nostro Mustapha Kanit.
In questo Articolo:
Liv Boeree analizza uno spot contro Marcelo Aziz al WSOP Paradise Main Event
Ci troviamo in un momento importante del torneo, con 83 giocatori rimasti sui 1978 paganti. Il livello è 125.000/250.000 BB ante 250.000 e al tavolo foldano tutti fino allo small blind che è il brasiliano Marcelo Aziz. Il sudamericano gioca con 29 milioni davanti ed è chipleader del tavolo davanti proprio a Liv Boeree, che gioca con circa 20 milioni. Vediamo come è andata ciascuna strada a partire dal preflop, con l'analisi di Liv Boeree in corsivo.
Preflop: Marcelo Aziz limpa, Liv Boeree fa check
In questo momento stiamo giocando da un po' di ore e siamo i due chipleader del tavolo, anche con ampio margine. Molto attivo lui, molto incline ai bluff, diciamo un po' il classico LAG. Lui limpa, io ho 9 7 , che una certa percentuale di volte raiso, ma qui mi limito al check che è poi la mossa standard.
Flop (pot 750.000)
Sul fop scendono 7 2 q , Aziz fa check, Boeree punta 250.000, Aziz check-raisa a 1.250.000, Boeree call.
"Lui fa check. Io qui penso di bettare circa il 70% delle volte e così faccio in questo caso, ma lui prende una linea davvero interessante. Certo lui qui ha un range più forte del mio preflop, può farlo con Ax, con qualche Q limpata, KT, KJ e cose del genere, ma per me è abbastanza standard chiamare, a maggior ragione contro un giocatore aggressivo."
Turn (pot 3.250.000)
La quarta carta comune è un k , Aziz punta 1.750.000, Boeree call.
"Ovviamente il K hitta molto meglio il suo range che il mio, ho qualche read su di lui che rende abbastanza standard chiamare anche questa puntata da mezzo piatto."
River (pot 6.750.000)
Il river è il j , Marcelo Aziz punta 6.900.000, Liv Boeree tank-calla.
La cosa interessante qui è che lui si prende davvero molto tempo per agire, come se stesse cercando il coraggio per farlo. Non so come altro spiegarlo, era come se fosse in uno di quegli spot del tipo "non voglio bettare qui, ma lo farò lo stesso". Poi guarda il dealer, ed è una classica cosa che i giocatori fanno quando non sono sicurissimi, ed è come se chiedessero il permesso al dealer di farlo. Ad ogni modo, punta piatto pieno. A questo punto è molto polarizzato. Eccitazione e paura a volte appaiono in maniera simile e anche per questo dico che è polarizzato, perché può avere una bella mano di valore o bluff totale.
Nei miei ragionamenti, ovviamente, penso a quante volte possa cercare di bluffarmi con una mano comunque migliore della mia. I 10 sono una parte davvero minuscola del suo range. Per l'esperienza che ho, quando la gente suda e appare in tensione per lungo tempo, è probabile che stia bluffando. Lui aveva il respiro pesante e sudava, non sembrava felicissimo. A questo punto, ovviamente, penso a quante volte possa cercare di bluffarmi con una mano comunque migliore della mia. I 10 sono una parte davvero minuscola del suo range. Anche gli ipotetici Jx con cui mi stava bluffando e ora hanno hittato, una gran parte delle volte checkerebbero river.
Quando ho fatto call, un sacco di persone mi hanno chiesto "Perché non hai raisato?" La risposta è perché la mia lettura potrebbe essere sbagliata, ma se non lo è ci sono davvero poche mani migliori della mia, con cui potrebbe bluffarmi.
La cosa stramba è che quando chiamo e giro le carte lui mi fa "good call", però poi mi gira i 10 10…. Non voglio dire che sia stato scorretto, perché Aziz è un gran bel giocatore. Però non so dire come mi sono sentita dopo aver vissuto questa esperienza, di avere una lettura così forte su un giocatore, indovinarla eppure perdere la mano. Il poker sa sempre sorprenderti, anche dopo tutti questi anni.
Immagine di copertina: Liv Boeree (Tomas Stacha & PokerNews)