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Don’t try this at home: la mano al buio del 888poker ambassador Chris Eubank jr

Un tempo c’era Annette Obrestad che vinceva i tornei di poker senza guardare le carte a dimostrare che in un gioco come il poker ci sono altri fattori che contano molto di più.

Con le debite proporzioni la norvegese ci è venuta in mente guardando la mano giocata dall’ambasciatore 888 (poker) Chris Eubank jr nello show televisivo di PokerGo ‘No gamble no future’.

Evidentemente adeguandosi al motto della trasmissione (che tradotto in italiano, alla lettera, significa ‘nessun futuro senza azzardo’), l’ex pugile ha dato action senza guardare le sue carte fino al turn. Allo showdown poi è risultato vincente.

La mano

Partita 5$-10$-20$. Dopo lo straddle di Eubank, Morey rilancia 50$ con 10 5 . Yu con 4.000$ di stack tribetta 200$ con Q J , Dallo straddle Eubank chiama con 10 4 , folda Morey.

Flop Q 4 K , Yu check, Eubank punta 200$ in the dark, Yu rilancia 400$, il britannico chiama, sempre senza sapere che carte ha in mano.

Turn 7 Yu punta 1.000$, Eubank guarda finalmente le sue carte e decide di chiamare.

River K dopo il check di Yu, Eubank checka dietro con la sua bottom pair… Che è sufficiente a vincere la mano!

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Voglio trovare un senso anche se un senso non ce l’ha

Chiariamo subito che le azioni preflop e flop di Chris Eubank jr non hanno un senso pokeristico. Chiamare al buio non è una action accettabile nel nostro amato gioco e pertiene puramente alla sfera del gambling.

La mano diventa analizzabile a partire dal turn. Yu sa che Eubank ha chiamato al buio e che da un punto di vista statistico le possibilità che abbia legato qualcosa al board sono più basse di quelle che non abbia legato nulla.

Per questo, invece che a realizzare la tanta equity di cui dispone con il suo monster draw, decide di andare in second-barrel, consapevole del fatto che Eubank jr, dopo aver visto le sue carte, folderà tutte le volte che non ha legato nulla.

Dal canto suo l’ambasciatore di 888poker è consapevole che la second barrel dell’avversario, a fronte del suo gioco ‘alla cieca’, è pressoché scritta. Per questo dopo aver visto di avere una bottom pair decide di chiamare al turn e di checkare dietro al river con uno showdown value sufficiente a fargli vincere la mano.

Il video

Giornalista pubblicista dal 2005, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho fatto anche altro, tipo scrivere due libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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