Mickey “mement_mori” Petersen è un giocatore vincente da anni, eppure di ritorno da Las Vegas il danese si lascia andare ad una riflessione tanto onesta quanto chiara, ammettendo di sentirsi ancora distante da quelli che considera i professionisti migliori.
Il pro di PokerStars quest’estate si è trovato a vivere un piccolo paradosso. Da un lato, infatti, i risultati ai tavoli da gioco sono stati molto deludenti, con due soli piazzamenti in the money e un’unica deep run, il 14esimo posto in un torneo di No Limit Hold’em da 1.000 $ di buy-in. Dall’altro, paradossalmente si è trattato del primo anno in cui sia tornato dalle WSOP potendo vantare un profitto, grazie ad alcuni scambi di quote favorevoli ed alla scommessa sulla vittoria del braccialetto da parte di Phil Ivey, su cui aveva puntato.
“Quando ti trovi ad affrontare un downswing online è diverso – analizza – perché anche nel momento in cui mi capita di avere dei mesi in perdita sto comunque vincendo alcuni tornei o raggiungendo dei tavoli finali, complice sia il fatto che i field siano più piccoli rispetto ad un torneo delle WSOP sia perché naturalmente posso multitablare in maniera spinta”.
Mickey Petersen in compagnia di Jacob Rasmussen
Alle World Series invece, per qualcuno che come lui punta solamente sul No Limit Hold’em, i tornei disponibili per raggiungere qualche bel risultato diventano di fatto appena una trentina, e quando le cose sembrano non andare per il verso giusto tutto sembra farsi un po’ più difficile: “E’ complicato mantenersi concentrati ed avere un atteggiamento positivo quando sembra che tu sia incastrato in un tunnel fatto di coinflip decisivi persi dopo qualche ora che stai giocando”.
Come detto però, il pro di PokerStars non si limita ad additare la sfortuna. Petersen infatti ricorda quanti giocatori di primissimo piano si siano messi in evidenza quest’anno al Rio, un risultato complessivo per certi aspetti impressionante e che nonostante tutto non crede possa essere ignorato: “Sappiamo quanta fortuna ci sia coinvolta nel vincere un braccialetto – ammette – ma tutti questi giocatori eccezionali che sono riusciti a vincere, pur molto diversi fra loro, hanno in comune il fatto di aver dedicato a migliorarsi un numero incredibile di ore“.
Questo aspetto, anche in un momento in cui “mement_mori” sta semplicemente ricaricando le batterie dopo l’estate trascorsa negli Stati Uniti, non può che motivarlo: “Tutti quelli che hanno vinto quest’anno sembrano aver trovato un approccio ai tornei leggermente diverso da quello che gli altri considerano standard, ed è proprio loro che bisogna osservare per migliorare davvero. Lavorando abbastanza, un giorno magari anch’io potrò far parte di quell’elite, e non c’è alcuna ragione per cui non possiate farlo anche voi”.