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Ti sei accorto che era All In, sì? Le mani più pazze del Day 2 al PCA Main Event

Nella giornata di ieri abbiamo assistito al Day 2 del Main Event che si sta giocando alle Bahamas nella nuova location del Baha Mar Resort, del quale vi abbiamo dato conto nel report live di inizio giornata.

Soprattutto durante i cinque livelli disputati nella notte italiana di mercoledì, sono state giocate alcune delle mani più pazze di questo Main Event, alcune delle quali abbiamo deciso di riportarvele direttamente dal blog curato da Pokernews.

“Ti sei accorto di essere All In?”

Il primo colpo di cui vi diamo conto, si è giocato nella parte iniziale del primo livello di gioco del Day 2, quando Frederic Delval, francese, ha open pushato da UTG con a j per uno stack di circa 15 BB, azione sulla quale lo statunitense Dustin Dirksen ha deciso di re-shovare con q k .

Allo showdown Noah Schwartz, seduto allo stesso tavolo dei due, ha commentato che, combinata, quella potesse essere una buona mano di PLO, scatenando la risata di approvazione da parte di tutti i compagni di gioco.

Le prime quattro carte comuni hanno dato un grosso vantaggio alla mano che già lo era pre flop, 3 6 j a , ma un 10 al river, uno degli out che servivano al transalpino, si è manifestato, gelando il sangue di Delval che ha abbandonato il tavolo con un laconico “wow, incredibile!”.

Dopo che il francese si è allontanato, uno dei giocatori ha chiesto scherzosamente a Dirksen se si fosse accorto che con quelle carte aveva chiamato un All In… L’americano ha fatto un sorriso mentre impilava le nuove chips giunte dopo aver vinto il piatto.

Gli assi bruciati con Jack e 9

Sempre durante la prima parte della giornata, è stato il tedesco Sirzat Hissou ad avere con sé “Lady Luck”, al termine della mano che lo ha visto protagonista con j 9 , con la quale aveva difeso il proprio Big Blind sul mini raise del russo Sergey Sergeev da Middle Position, avvenuta con a a .

Sul board q j 9 , Hissou ha check-shovato sulla continuation bet del rivale, per poi assistere all’eliminazione del russo dopo un 4 al turn e un 5 al river.

Il primo bullet di Kitai

Su bui 600/1.200, Anton Aspau apre a 2.500 da hijack, prima che David Kitai decida di 3Bettare a 7.000 con una mano più che legittima, a q , chiamato solo da Herstel Levy sul bottone con una coppia di 8, 8 8 .

Dopo il fold dell’original raiser, sul flop a 7 4 , Kitai prima checka e poi chiama i 7.300 della puntata del suo avversario, che però trova il definitivo set al turn grazie ad un 8 . Il belga shova con una strada di ritardo i suoi ultimi 13.000 e Levy snappa. Kitai è drawing dead e si avvia alle casse per effettuare il suo re-entry.

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Chop con AK? Nemmeno per idea

Chiudiamo con l’ultimo colpo, uno di quelli che bruciano di più ai giocatori e che fa capo agli All In pre flop con la stessa mano che ha altissime possibilità di chiudersi con uno split ma che, alcune volte, regala parimenti grandissime gioie e altrettanto gravissimi dolori.

I protagonisti della mano sono il canadese Patros Benham e il britannico Simon Taberham, i quali mettono sul tappeto la seguente dinamica: Benham apre da hijack a 3.000 su bui 600/1.200/1.200, prima che dalla postazione immediatamente successiva, taberham decida di 3Bettare a 10.000, originando lo shove del suo avversario a 19.000 il suo successivo call, per questo showdown:

Taberham a k

Benham a k

“Sono suited?” chiede il giocatore inglese, trovando risposta affermativa da parte del suo avversario.

Al flop Taberham si pente subito per averlo chiesto, visto che cascano due carte di quadri: 7 5 4 che regalano il flush draw a Benham, chiuso immediatamente al turn grazie ad un j . Un assolutamente irrilevante 4 chiude i giochi a favore del canadese.

Pic Homepage Courtesy Tomas Stacha

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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