Quando si dice "from hero to zero". L'espressione idiomatica americana casca purtroppo alla perfezione sul caso di Pietro Corsi, che ieri si presentava al final table ufficioso del FPS Main Event da chipleader su 9 rimasti, ma uscendo proprio lui nono al termine di una incredibile compilation di mani contrarie. Vediamo cosa è successo.
In questo Articolo:
Pietro Corsi "from hero to zero": le 4 mani maledette che lo hanno condannato
Pietro Corsi è un 25enne che, oltre agli MTT online (su è noto come "pietroc98"), cerca gloria anche negli eventi live. Fino a pochi giorni fa, il suo miglior risultato era la vittoria di un side event del Battle of Malta dell'estate scorsa, per 8.520€. Ora non è più così, perché il 9° posto al FPS Main Event di Parigi gli ha appena portato 43.540€. Un gran bel risultato, con un gigantesco "MA": ieri Pietro era chipleader con 9 giocatori rimasti, ma dopo una sequela ravvicinata di colpi andati male è stato proprio lui, il nono classificato. E il primo posto, che si assegnarà all'official final table televisivo di oggi, valeva 470.830€...
Ma come è potuto succedere? Andiamo a vedere tutte le mani che hanno decretato il crollo del player italiano, nello spazio di poco più di un'ora.
La situazione di partenza
Prima che tutto andasse a rotoli, Pietro Corsi era andato in pausa insieme agli 8 colleghi qualificati al final table ufficioso, e ci era andato con i gradi da chipleader. Come riporta il blog di PokerNews, l'italiano aveva 24.725.000, corrispondenti a circa 50 big blinds alla ripresa del torneo, che stava per ripartire dal livello 250.000/500.000 BB ante 500.000.

Mano #1
Pietro apre da middle a 1.000.000 e Mateusz Moolhuizen difende il suo big blind. Sul flop q q 7 entrambi i giocatori fanno check, dando così il via al turn 8 . Qui Moolhuizen decide di uscire in puntata per 900.000, ottenendo un call da Corsi. Sul river 3 si ripete il copione, ma con una puntata da 2,2 milioni. Moolhuizen mostra il suo trips con k q e Corsi mucka la sua mano, scendendo a circa 20 milioni.
Mano #2
La mano seguente, Corsi apre ancora a 1.000.000, chiamato da Moolhuizen sullo small blind e da Enis Rouissi sul big blind.
Sul flop 8 5 4 Moolhuizen esce in una classica "donkbet" per 1.000.000, ottenendo un call da entrambi.
Il turn è un 3 , sul quale l'olandese stavolta opta per il check, ma in questo caso è Rouissi a prendere in mano l'azione puntando 3,1 milioni. Chiama solo Corsi, mentre Moolhuizen si fa da parte.
Il river a vede Rouissi alzare la posta: 6.000.000 è la sua puntata, chiamata rapidamente da Corsi che però mucka ancora una volta, sorridendo sarcasticamente alla vista del 9 8 avversario, per un colore backdoor centrato Corsi dirà poi di avere muckato AA. Per effetto di questo secondo colpo andato male, lo stack di Pietro Corsi scende sotto i 10 milioni.
Mano #3
L'incubo non finisce qui, perché nella prima mano del nuovo livello (n.37, 300.000/600.000 BB ante 600.000), da hi-jack c'è un raise a 2,8 milioni di Yassine Baqal, che si lascia dietro circa 4,5 milioni. Sul bottone c'è Corsi interessato, e infatti decide di mandare tutto, coprendo l'avversario che però decide di chiamare per i suoi 7,82 milioni rimasti.
Allo showdown, Baqal si scopre dominante con a k contro i a j dell'azzurro, che non trova aiuti dal board 8 2 6 9 4 . Per effetto di ciò, Baqal raddoppia e Corsi diventa a sua volta lo short del tavolo, con poco più di 6 big blinds.
Mano #4
Pochi minuti dopo, è sempre Baqal l'uomo del destino (contrario) per il nostro Pietro Corsi. L'italiano manda tutto per 3,6 milioni da early position, chiamato dal francese sul big blind che è proprio comodo, con i suoi a a , mentre a Pietro e i suoi a 10 servirebbe qualcosa di simile a un miracolo. Il board j 9 3 7 4 regala qualche flebile illusione fino al turn, ma il risultato è purtroppo quello più probabile: Pietro Corsi è eliminato dal torneo in nona posizione.
Vi ricordiamo che Assopoker è presente all'EPT Parigi con gli inviati Davide De Luca e Marco Varrone.
Immagine di copertina: Pietro Corsi (courtesy Manuel Kovsca & Rational Holdings ltd)