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Daniel Negreanu che rimonta nel POY WSOP 2019
Ci sono giocatori che sembrano dei predestinati. Uno di questi è senza ombra di dubbio Daniel Negreanu. Il canadese da una parte convive con il tabù del bracciale che manca dal 2013 (a Las Vegas dal 2008), ma dall’altra si conferma un cavallo di razza come pochi. Il sei volte campione alle World Series ha centrato per la terza volta in carriera il POY WSOP, a distanza di sei anni dall’ultimo trionfo e ben 15 dal primo. Ma il suo terzo sigillo è stato il più combattuto di sempre.

Daniel Negreanu infatti alla vigilia delle WSOPE 2019, ripartiva dalla terza piazza del Player Of The Year, alle spalle del leader Robert Campbell e del campione in carica Shaun Deeb. Nei 15 eventi giocati in Repubblica Ceca “Kid Poker” ha messo in piedi una super rimonta che stava però per essere vanificata nel Colossus. Con la sua eliminazione precoce al day 2 e la contemporanea qualificazione di Shaun Deeb al final day i giochi si erano riaperti. All’americano sarebbe bastato almeno il quinto posto per confermarsi campione nel POY WSOP e piazzare uno storico back to back, mai riuscito prima a nessuno.
Il regalo di Deeb a Negreanu
Insomma nell’ultima giornata il POY WSOP 2019 attende l’ennesimo sorpasso di una sfida infinita. Shaun Deeb ha la possibilità di superare il canadese per il bis di titoli. E invece, nonostante il terzo stack in gioco a 11 left, il final day del Colossus si è trasformato in una Caporetto per il player a stelle e strisce. Preso a sportellate fin dalle prime battute, si arrende incredibilmente in undicesima piazza. Il titolo POY WSOP 2019 finisce dunque nelle mani di Daniel Negreanu che chiude la sua rincorsa a quota 4.074,88 punti, contro i 3.961,31 punti di Deeb.

Ma in generale è stata una corsa mozzafiato quella per aggiudicarsi il premio dell’anno. Robert Campbell da fuggitivo, si è trovato ad inseguire e ad un certo punto sembrava anche in grado di riprendere la vetta della classifica. Ma a sua volta, l’eliminazione nel day 2 del Colossus ha certificato la fine delle speranze: terzo posto con 3.917,32 punti. Dopo la deep run nel main event, era rientrato in gioco anche Anthony Zinno. Per “Mister WPT” serviva la prestazione perfetta nel Colossus, ma anche per lui il capolinea si manifesta nel corso della seconda giornata. Quarta piazza per un totale di 3.322 punti.
Dario Samartino 7°
Nel POY WSOP 2019 spicca anche la presenza di Dario Sammartino. L’azzurro, dopo il secondo posto nel main event di Las Vegas si era portato al 19° posto, in attesa appunto dell’edizione europea delle World Series. La doppietta di tavoli finali, fra WSOP e WSOPE nei due main event, ha catapultato l’azzurro al settimo posto finale nella classifica, a quota 3.091,03 punti.
Il campano finisce la sua corsa davanti ad un altro pezzo da novanta come Chris Ferguson. Il discusso player americano, dopo il trionfo nel POY WSOP 2017, ha cullato a lungo il sogno del secondo successo. Un finale senza grandi acuti però, lo ha relegato in ottava piazza con 2.997,10 punti. Niente top ten per Phil Hellmuth. Nonostante abbia sfiorato il 16° bracciale in carriera anche al King’s, “The Poker Brat” chiude al 12° posto generale con 2.742,43 punti.
La top 10 del POY WSOP 2019
- Daniel Negreanu 4,074.88 punti
- Robert Campbell 3,961.31
- Shaun Deeb 3,917.32
- Anthony Zinno 3,322.00
- Phillip Hui 3,186.17
- Daniel Zack 3,126.13
- Dario Sammartino 3,091.03
- Chris Ferguson 2,997.10
- Kahle Burns 2,983.37
- Dash Dudley 2,860.79