Vai al contenuto
Salomon Ponte

Salomon Ponte, le WSOP: “Non possiamo farti giocare”. Bandito dai casinò per ripetuti insulti

Vi ricordate di Salomon Ponte e del suo comportamento increscioso, ripreso dalle telecamere di ‘Poker Night in America’? Bene, la sequela di insulti è costata molto cara al giocatore americano, che si è visto cacciare dal casinò.

Non solo, Ponte è stato bandito da una serie di proprietà, comprese le sale da gioco della Caesars Entertainment. Questo, naturalmente, vuol dire per lui niente WSOP 2017. Neppure dopo un disperato – ma nemmeno così convincente – tentativo di riconciliazione.

Salomon Ponte: “Sono ‘sobrio’ da un mese, fatemi giocare il Main Event”

Di ritorno su Twitter dopo un periodo in cui gli era stato bloccato l’account (non l’avremmo mai detto…), Salomon Ponte ha cominciato una martellante campagna di ‘sensibilizzazione’ per cercare di partecipare al Main Event WSOP 2017.

Ha persino pubblicato una mail indirizzata a Thomas Flynn, Vice President of Security & Surveillance del Caesars Palace, spiegando di aver passato “un mese da ‘sobrio’ per quanto riguarda i miei problemi di gambling e di aver imparato a “controllare le mie emozioni quando sto perdendo tanti soldi”.

Ponte ha inoltre promesso di “rispettare le regole e comportarmi bene”, specificando che in occasione del fattaccio ripreso da Poker Night in America, in realtà “non ho infranto nessuna regola, potete chiedere a Matt Glantz.

La risposta di Seth Palansky

Avendo taggato praticamente chiunque su Twitter, la mail di Salomon Ponte è arrivata fino a Seth Palansky, portavoce della Caesars Entertainment, che ha deciso di rispondere picche al professional poker player americano.

“Apprezziamo il fatto che tu ci abbia contattato”, ha scritto Palansky, “ma per diversi motivi non possiamo farti partecipare al Main Event di quest’anno. Primo, gli eventi sono troppo ravvicinati: non è passato abbastanza tempo (dai fatti incriminati, ndr).

Secondo, i tuoi altri ban in vari altri casinò. Forse non lo sai, ma i casinò si scambiano le informazioni. Sappiamo che il tuo non è stato un caso isolato, ma una serie di comportamenti problematici che ti porti dietro.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Terzo, il problema del gambling da te citato. Non faremmo né il nostro né il tuo interesse se ti permettessimo di giocare nelle nostre proprietà”.

Un consiglio: lascia perdere i social

In ultimo, Palansky suggerisce a Salomon Ponte di “smettere di incolpare gli altri e di infastidire i nostri dipendenti continuando a taggarli. Sappi che se continui così, non fai altro che danneggiare la tua stessa causa”.

A leggere la lettera di Ponte, si nota come il giocatore non chieda mai scusa per i suoi comportamenti.

Chissà, forse con un semplice “I’m deeply sorry” avrebbe potuto ottenere molto di più che con centinaia di post e tag su Twitter…

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI