Poker liveCalvin “cal42688” Anderson non è soltanto uno dei migliori torneisti di poker in circolazione, ma anche un ragazzo che val la pena ascoltare: lo statunitense ha recentemente discusso di alcune sue scelte non proprio convenzionali per un ventenne, come quella di allontanarsi dall’alcool.
Intervistato da Lee Davy, lo statunitense ha per una volta accantonato il poker giocato parlando ad esempio della sua scelta di diventare vegetariano, un aspetto che per quanto lo riguarda non tocca soltanto questioni morali o legate alla salute: “Ho l’ossessione di avere il controllo di me stesso e di quello che faccio, e quando mangio o bevo qualcosa che me lo fa perdere provo una sensazione che non mi piace – ha spiegato – ho quindi smesso di bere perché mi sono accorto che non mi avrebbe avvicinato in alcun modo alle cose che voglio fare nella mia vita“.
Secondo Anderson, molte persone bevono perché credono che questo le aiuti socialmente nelle relazioni con gli altri, ma questa è una risposta che evidentemente non lo ha soddisfatto: “Io lo facevo perché pensavo fosse la cosa figa da fare, o perché gli altri me lo suggerivano, ma poi mi sono accorto non soltanto che non era così ma che gli effetti negativi erano di gran lunga maggiori. In generale mi rendo conto che i miei bisogni e punti di vista siano un po’ diversi da quelli della persona media, anche nel mondo del poker vengo visto un po’ come un bastian contrario”.
Sul mio orologio c’è semplicemente scritto “adesso”, per ricordarmi di godere di ogni momento
Calvin crede che questo dipenda anche dalla sua personalità, poco incline a cedere terreno di fronte a quelle che sono le sue convinzioni: “Mi sento un leader, qualcuno che non ha paura di rimanere da solo e che anzi a volte ne sente il bisogno. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno, cercando sempre di cavarmela da me ed imparando perciò un bel po’ di cose. Non sono certo l’anima della festa, mi considero una persona più tranquilla di altre, ma al tempo stesso difendo fortemente il mio punto di vista”.
E’ convinto che anche questo abba contribuito a trasformarlo in un professionista di successo, al pari della sua capacità di sapersi circondare delle persone a lui più congeniali: “Se hai intorno persone che intendono fare qualcosa di buono, la tua vita non potrà che cambiare per il meglio. Al contrario, se sei la persona più intelligente all’interno di una stanza è probabile che tu sia nella stanza sbagliata“.
Perché anche quella, in fondo, è semplicemente una scelta: “Molte persone sanno che cosa devono fare, quello che sia meglio per loro, ma insistono nel prendere scelte sbagliate, magari perché è quello che hanno fatto per tutta la loro vita. Si tratta di capire che ciascuno di noi può scegliere, e quindi prendere decisioni di conseguenza”.
Qualcosa che a suo avviso non tutti riescono a mettere in pratica, ma secondo “cal42688” non significa che per questo non possano cominciare a farlo.
