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Le mani dell’EPT Barcellona: l’eliminazione di Wiciak con botto finale e la scala reale in apertura

Durante le scorse settimane vi abbiamo dato conto di tutta una serie di mani che hanno contraddistinto il Main Event dell’European Poker Tour di Barcellona targato Pokerstars (scommesse), ma tra tutte quelle che si sono giocate durante tutti i tornei, alcune ci sono ovviamente sfuggite, ma ci pensiamo noi a recuperarle.

Come vi abbiamo informato nel report di lunedì mattina, a vincere il Main Event è stato Stephen Song, emerso su un field complessivo pari a 1.975 entries, che rappresenta il quarto miglior risultato in termini numerici della storia del Main Event EPT e una prima moneta per il giocatore americano pari a 1,29 milioni di Euro.

Il Main Event ha richiamato l’attenzione di giocatori provenienti da qualcosa come 82 Paesi diversi, dal lontano Vietnam al Sud Africa, passando per la nazione del vincitore, gli Stati uniti, appunto, che, insieme a Rania Nasreddine e David Coleman, è stato anche il Paese più rappresentato al Tavolo Finale.

Le mani più curiose: la scala reale di Parra

Se invece vogliamo parlare di mani, scegliamo di partire da quella che si è giocata nella parte iniziale del Day 1A, quando al livello numero 3, Small Blind 100/ Big Blind 300 / Big Blind Ante 300, Denis Rosina ha aperto a 600 da Middle Position, chiamato un posto dopo da Roman Criado, da Wouter Beltz sul bottone e da Andres Parra sul Grande Buio.

Al flop cascano 5 a q , per un’action che vede la palla tornare a Criado che betta 900, beltz sale a 3.900, Parra chiama e origina così il fold di tutti gli altri partecipanti al colpo.

I due controllano il piatto sul 10 cascato al turn, ma al river un 7 apparentemente innocuo, incoraggia Parra a puntare 10.000. Beltz folda e Parra mostra la sua scala reale, k j .

La donna che ha eliminato il campione in carica

L’anno scorso Simon Wiciak fu bravo e fortunato a mettere in tasca il Main Event dell’EPT di Barcellona e anche quest’anno ha avuto la buona stella e la capacità di chiudere a premio, ma l’eliminazione non è stata delle più piacevoli.

Simon Wiciak

Al day 5, infatti, si stava giocando il livello numero 23, Small Blind 10.000 / Big Blind 25.000 / Big Blind Ante 25.000 e il blogger di Pokernews Connor Richards è testimone di un colpo in cui proprio Simon Wiciak e il suo avversario Andrew Hulme, che alla fine della fiera terminerà al secondo posto, si ritrovano con tutte le chips nel mezzo in quello che è considerato come un vero e proprio cooler, anche se in realtà le percentuali non sono esattamente le stesse, 56% vs 43%:

  • Simon Wiciak a k
  • Andrew Hulme q q
  • Board 8 a 2 4 q

Il piatto da circa 2 milioni in chips originava l’eliminazione di Wiciak al 36° posto per €26.900, mentre questo pot serviva a Hulme come trampolino di lancio per le ultime giornate di gioco che lo hanno visto chiudere al secondo posto per €1.165.614.

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Kassouf e il suo 9 e 5 a picche

Va da sé che William Kassouf sia uno dei giocatori più seguiti della sua risma, non tanto perché raggiunga tutti questi risultati così eclatanti, quanti perché è spesso al centro delle polemiche e non si lascia sfuggire l’occasione per incendiare l’atmosfera,

Al Day 1B dell’Estrellas High Roller da €2.200 di iscrizione, correva invece il livello numero 12, Small Blind 1.000 / Big Blind 2.500 / Big Blind Ante 2.500 e il reporter di lungo corso Mike Patrick ci mette al corrente che ci sono 55.000 in mezzo al pot su un board che recita 8 6 2 a .

Marte Sandberg decide di checkare da Grande Buio lasciando l’azione a Kassouf che spara le sue ultime 39.000 chips spendendo la sua avversario in the tank che, alla fine di un paio di minuti di ragionamenti, decide di fare la chiamata corretta.

Will Kassouf Courtesy Pokernews & Danny Maxwell
Will Kassouf Courtesy Pokernews & Danny Maxwell

Nine high like a boss”, dichiara Kassouf, rispolverando uno dei suoi celeberrimi cavalli di battaglia, avendo però necessità di aiuto dal board.

  • William Kassouf 9 5
  • Marte Sandberg k k
  • Board  8 6 2 a 10

Al river non esce né una carta di picche e nemmeno un 7, che sarebbero stati gli out a favore del giocatore britannico, il quale deve guadagnare l’uscita.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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