Quando si gioca un torneo live, capita che non si abbiano molte informazioni sugli avversari: i professionisti più abili però sfruttano al massimo quello che vedono, come ci mostra Stephen "stevie444" Chidwick.
"I tornei di poker, specie dal vivo, di solito ci consentono di sfruttare al massimo quelle che sono le caratteristiche degli altri giocatori, senza preoccuparci troppo di costruire range unexploitable - premette l'inglese - quindi il primo obiettivo è quello di capire chi abbiamo davanti nel modo più rapido e preciso possibile".
Il fatto che magari l'evento sia cominciato da poco, e che quindi non si possano avere molte informazioni riguardo a mani giocate dal nostro avversario, non significa che non ci si possa concentrare su aspetti diversi. In altre parole, secondo Stephen dal vivo nessun avversario è davvero "unknown".
Per spiegare meglio questo concetto, prende ad esempio un giocatore che si è trovato al tavolo durante l'ultimo EPT di Barcellona: "Aveva attorno ai vent'anni e non l'ho riconosciuto. Si è presentato in ritardo al tavolo, e parlava con un suo amico in un linguaggio che non conoscevo, probabilmente proveniva da un Paese scandinavo".

Non molto, eppure tanto basta a "stevie444" per costruire una serie di ipotesi, che lui stesso classifica a partire da quella che ritiene più probabile fino a quella che stima più incerta.
"Come prima cosa, mi aspetto che vista la sua età e la provenienza abbia un range di opening da early position più ampio rispetto a quello ideale, in un tavolo da dieci giocatori e prima della comparsa delle ante. Per le stesse ragioni, mi aspetto che sia più propenso della media a puntare su più street in modo abbastanza allegro".
In seconda battuta, Chidwick si aspetta di trovarsi di fronte ad un giocatore pensante, visto che sembra conoscere altri regular europei e che in fondo si è sorbito un lungo viaggio per giocare un torneo da 5.000 € di buy-in. Quali potrebbero essere quindi i suoi punti di debolezza?
"Potrebbe avere poca esperienza dal vivo o trovarsi un po' a disagio in un torneo di questa importanza, visto che non l'ho riconosciuto - prosegue - e non mi aspetto che sia disposto ad andare rotto in modo marginale, sia perché il field è semplice, sia perché potrebbe aver vinto un satellite, ed infine a causa della presenza del suo amico al tavolo".
Naturalmente queste non sono che linee guida essenziali, peraltro tutte da verificare, ma che sottolineano come anche un giocatore su cui apparentemente non si hanno informazioni possa in realtà avere molto da dire, a chi sappia come osservarlo.