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WSOP, Bendinelli out.... anzi no, è chipleader!

wsop-banner-1World Series Of Fail. Fare il live reporting di un torneo affollato come un WSOP da 1.500$ non è semplice, ma quanto avvenuto al Rio di Las Vegas con Giuliano Bendinelli le batte veramente tutte...

Stamani la giornata era iniziata, come sempre, con la frenetica ricerca di info sugli italiani in gara nei vari eventi. Soprattutto in quelli più affollati, è "normale" che essi vengano ignorati, a meno che si tratti di celebrità riconosciute e riconoscibili come oggi possono essere Max Pescatori, Mustapha Kanit o Dario Sammartino.

Nell'event #59 nessun italiano appariva nel chipcount, mentre il payout riportava quattro azzurri a premio. Tutti i qualificati al day 2 di ieri, tranne Bendinelli. Normale dunque considerare il talento genovese come eliminato "out of the money".

Poi sul sito WSOP appare una foto che riporta di un chipleader chiamato Khamsy Bowles, che però ha una faccia decisamente familiare...

Ecco a voi Khamsi Bowles.... OOPS!
Ecco a voi Khamsi Bowles.... OOPS!

Il sospetto era su un semplice refuso o uno scambio di persona. "Stai a vedere che Bendinelli è ancora dentro e chiude chipleader!", era la battuta ricorrente in redazione. Ma nessuno pensava davvero che sarebbe successo... E invece sì.

WORLD SERIES OF FAIL?

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Il sito WSOP continua nella sua clamorosa topica attribuendo la chip lead di giornata, con 37 giocatori rimasti, a tale Kamshy Bowles, ma ormai è sempre più chiaro che non può trattarsi se non del nostro Giuliano Bendinelli, e infatti È LUI IL CHIPLEADER ASSOLUTO A FINE DAY 2, e alla fine se ne accorgono anche loro!

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Qui trovate la cronaca completa (e corretta) di questa rocambolesca giornata nel WSOP event #59

Chiunque di noi abbia fatto un blog live sa che è impossibile sia conoscere che fotografare tutti, ma quando si arriva a 40-50 giocatori rimasti è normale ricordare volti, nomi e cognomi di tutti. Ok magari non di tutti, ma almeno del chipleader...

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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