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WSOPE Main Event: la spunta Mateos, Soulier beffato

Da oggi Carlos Mortensen si sentirà meno solo: “El Matador” non è più l’unico spagnolo a poter vantare un braccialetto WSOP, visto il fresco trionfo di Adrian Mateos nel WSOPE Main Event per 1.000.000€!

Adrian Mateos

Il 19enne iberico si è importo su un difficilissimo tavolo finale che, seppur partendo da chipleader, lo vedeva opposto a giocatori del calibro di Benny Spindler, Dominik Nitsche, Ravi Raghavan e Fabrice Soulier, proprio colui che fino alla fine gli ha conteso la vittoria.

Per il sempre compassato ed elegante “FabSoul” un nuovo successo sfiorato, che gli sarebbe valso il secondo braccialetto in carriera dopo quello vinto nel 2011 al 10.000$ H.O.R.S.E. Championship.

La trama del tavolo sembrava in realtà perfetta per entrambi i finali: Soulier giunge all’heads up da netto sfavorito in chips con appena 2,13 contro 9,12 milioni. Ma la strada è ancora molto lunga: con pazienza e talento, Soulier rosicchia fiches all’avversario rovesciando la situazione fino a vantare una lead di circa 7,8 milioni contro poco meno di 3,5.

Qui Adrian ha una bella reazione, e con alcuni piatti importanti riesce a ripristinare un vantaggio che i più davano ormai per perso. Troppa differenza di esperienza tra i due, per immaginare un epilogo diverso dal secondo braccialetto per Fabrice Soulier. Come detto, sarebbe stato un finale altrettanto degno, ma così non è stato.

Mateos allunga fino a superare il vantaggio detenuto all’inizio dell’heads up, lasciando l’avversario a poco meno di 1,5 milioni. Soulier non ci sta, trova il raddoppio e si mantiene faticosamente a galla, prima della discussa mano che gli costa il titolo.

Fabrice Soulier, grande protagonistaSoulier apre a 130000, Mateos 3-betta a 310000 e il francese flatta. Il flop è abbastanza “dry”: 4 j 9 , e Mateos esce puntando 275000 in continuation bet. Soulier reagisce con un re-raise allin per 2.275.000 totali, mandando l’avversario visibilmente in crisi. Il giovane Adrian chiede il conteggio, ci pensa qualche minuto, infine decide per il call e questo è lo showdown:

Mateos a k

Soulier 9 8

A carte viste il call può sembrare molto poco sensato, ma come sempre è difficile giudicare dall’esterno – meno che mai quando due giocatori si sono affrontati duramente per oltre 4 ore di heads up.

Forse, nella testa di Mateos, il range di Soulier presentava una buona percentuale di bluff totali e semibluff come i vari Q10, K10, A10 e così via. Forse si tratta semplicemente di un errore, perchè ci sta anche di non essere più lucidissimi dopo un tavolo finale lungo e un heads up lunghissimo. Forse non è nulla di tutto questo, fatto sta che al turn scende un bel k che zittisce – per un attimo – la rumorosa “curva” di Soulier.

Il river è solo un 3 che scrive la parola fine a questa lunga giornata di poker, decretando la vittoria di Adrian Mateos per 1.000.000€ di premio. Oltre ad essere il secondo pokerista spagnolo iridato, Adrian è anche il secondo più giovane vincitore nella storia delle World Series Of Poker: meglio dl lui solo Annette Obrestad che nel 2007, a 19 anni ancora non compiuti, si impose in questo stesso torneo.

A Soulier, oltre alle legittime recriminazioni, anche un bell’assegno da 610.000€ che equivale al singolo premio più alto mai vinto dal top player francese in carriera. Ma è difficile che Fabrice stanotte faccia i salti di gioia per questo…

Il resto del final table aveva visto gli altri protagonisti dileguarsi uno dopo l’altro: prima è Spindler a rimanere short ed uscire al sesto posto, quindi è il turno di Ravi Raghavan e quindi quello dell’outsider francese Huge. Le chance del 17° braccialetto nella storia del poker tedesca sfumano definitivamente con l’uscita del quotato Nitsche in terza piazza, eliminato proprio da quel Mateos che poi avrebbe avuto un appuntamento con la storia…

Il payout di questo tavolo finale: