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Anatomia di uno scoppio: quando blocker fa rima con spewer

Vedersi scoppiare una coppia d’assi è quanto di più brutto possa capitare in un torneo di No Limit Hold’em, ma essendo il poker un gioco situazionale ciò che conta davvero non è il “SE”, ma piuttosto il “QUANDO” ciò accada. Se vi capita al terzo livello di un torneo online da 10€ il danno esiste, ma è sicuramente contenuto per la lontananza dalla zona premi e la marginalità del contesto. Se però siete al day 3 del WSOP Main Event allora la pillola da buttar giù è senza dubbio molto più amara.

Shaun Deeb

La materializzazione dell’incubo ricorrente del pokerista è capitata a uno dei più forti torneisti al mondo, Shaun Deeb (foto sopra), durante il Main Event del 2011 poi vinto da Pius Heinz. Come detto siamo al day 3, con circa 1000 giocatori ancora dentro di cui quasi 700 andranno a premio.

Su blinds 1000/2000 e ante 300, Joshua Kay apre da middle position fino a 4.600 con 10 10. Fold generale fino allo small blind, su cui siede Shaun Deeb che al momento è anche il chipleader del tavolo con quasi 230mila fiches. Il pro americano dà un’occhiata alle sue carte e la visione è dolce: a a . Presa una pila di chips, Shaun decide di 3-bettare piuttosto lungo, a 15.600. Probabilmente una size orientata a prendere valore dal probabile flat call di Kay, ma che di certo tiene conto anche di chi siede sul big blind. Si tratta del tedesco Max Heinzelmann, giovane tedesco iper-aggressivo come Max Heinzelmann che al tempo era caldissimo, reduce da due secondi posti EPT (Berlino e Sanremo) per 1,1 milioni di euro di premio.

Molti giocatori folderebbero senza problemi un mediocre a 6 fuori posizione, ma quando ci si trova davanti a player con livelli di pensiero molto alti le dinamiche possono cambiare radicalmente. Una cold4bet (effettuata cioè senza essere entrato in precedenza nella mano) in questo caso può fare agevolmente foldare molte volte l’original raiser, e da uno Shaun Deeb molto deep c’è da aspettarsi un range di 3bet sicuramente molto ampio, senza considerare altre dinamiche di tavolo delle quali non possiamo essere a conoscenza, ma c’è da immaginare che i due stessero giocando da tempo “a chi bulla di più”. Heinzelmann, che in totale ha uno stack di 208mila gettoni, 4betta fino a 31.300.

Il primo step (far foldare l’original raiser) è facilmente raggiunto, ma come era prevedibile Deeb reagisce: Shaun ne mette 68.600, size chirurgica come quella dell’avversario. In totale Deeb impegna dunque circa il 30% del suo stack, una quota importante ma non “committante”, che rilancia la patata bollente al rivale inducendolo però in forte tentazione. Deeb sa infatti che Max a volte folderà il suo tentativo di re-steal, ma altre volte otterrà il risultato massimo, ovvero fare “speware” Heinzelmann.

Così infatti avviene: il tedesco dichiara il 6-bet allin per 208400 totali e l’americano non gli fa neanche finire la parola, annunciando il call. Il flop pone le premesse per il successivo colpo di scena, con un primo 6 che fa capolino: 10 6 k . Il turn è una q e il river un terrificante 6 , che consegna un piatto da oltre 400mila fiches al miracolato tedesco gettando nel baratro Deeb, crollato a meno di 20mila chips e out poco dopo.

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Ecco il video della celeberrima mano:

https://youtu.be/dmIIrvcYDtY

La mossa di Heinzelmann è molto spinta, ma non può essere assolutamente considerata errata a priori. Di certo dimostra già della forza con la 4bet, facendo infatti foldare l’original raiser. Considerando poi che Deeb può farlo assolutamente capace di una 4bet “finta” esattamente a quello scopo e che la size scelta dallo statunitense è perfetta per metterlo in difficoltà, Heinzelmann decide di pushare confidando di poter far foldare una buona parte dell’ampio range che Deeb può avere lì, sapendo di avere un blocker per le combinazioni più pericolose come AA e AK e di giocarsela eventualmente al 30% circa con mani come KK, QQ e JJ.

Ma a volte i blocker tradiscono, e ti mettono in situazioni scabrose da 6% vs 93% come in questo caso. Poi arrivano i river che decidono di raccontare tutta un’altra storia, ma il vero interrogativo è: quanti di noi riuscirebbero ad avere la reazione compassata di Shaun Deeb?

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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