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ElkY: come costruirsi l'immagine al tavolo

Bertrand 'ElkY' Grospellier L'immagine al tavolo è uno dei fattori chiave della partita: quando siamo rispettati riusciamo a non subire la pressione di più avversari insieme, cosa che ci schiaccerebbe. Negli spot in cui ci fingiamo bersagli facili, invece, possiamo giocare d'attesa adescando il malcapitato di turno con un po' di slowplaying.

“C'è però un errore da evitare sopra gli altri”, ci suggerisce il campione francese Bertrand 'ElkY' Grospellier, “ed è quello di lanciarsi in una puntata azzardata solo per costruirsi l'immagine”. Del resto, ancora più determinanti di una buona immagine sono le chips che ci stanno di fronte, e non esiste motivo per metterle a rischio subito in virtù di un piano a lunga gittata.

“Un classico – dice Elky – è vedere un principiante impegnare metà del suo stack in una mano rischiosa, soltanto per trarne profitto in un secondo momento. Poi, qualche minuto dopo, il tavolo potrebbe venire rotto e costui non beneficerebbe di nessun vantaggio a fronte dei rischi corsi. Oppure, un altro errore frequente si verifica quando avendo davanti uno stack piuttosto deep si tende a chiamare l'all-in degli short con coppia servita o con altre mani insidiose solo per trasmettere un certo messaggio.

Road to Campione

Ipotizziamo che a quattro mani dalla fine della giornata proviate a rubare e qualcuno mandi i resti per un importo cospicuo, dandovi EV negativo o al massimo neutro. Non c'è scelta: dovreste foldare e tornare con un'immagine pulita il giorno dopo. Ciò vale innanzitutto per i tornei deep stack, dove gli spazi di manovra sono ampi e nelle cui fasi finali, con pochi Big Blind davanti, risulta vitale sfruttare la propria immagine costruita fino a quel momento.

In tutti i casi bisogna tenere sotto controllo i mutamenti che intervengono nella percezione del proprio gioco. Se durante un rush positivo mandassimo tre volte i resti con il nuts senza ricevere un call, i giocatori attenti potrebbero insospettirsi e chiamare più facilmente alla volta successiva. Per converso, quando siamo costretti a una serie di fold come unica possibilità, le nostre azioni future saranno più credibili.

Nondimeno, facciamo sempre attenzione ai giocatori capaci di osservare. Dice Elky: “Potremmo trovare degli oppo assolutamente ignari del fatto che gli abbiamo rubato i bui nelle ultime dieci mani e che perciò attendono soltanto di avere una mano premium per raisarci in faccia. In questo caso, anche avendo coppia di 9 (forse la migliore mano con cui abbiamo stealato), non importa: occorre foldare easy il loro re-raise, poiché probabilmente gli ruberemo i bui le venti volte successive”. Altra cosa importante: non mostrare il proprio bluff frequentemente e quasi mai se lo si fa al river. “Mostriamo il bluff soltanto se possiamo mandare in tilt l'avversario – spiega Grospellier – in caso contrario staremmo offrendo a tutto il tavolo importanti informazioni gratis”.

In conclusione, alla luce di questi insegnamenti possiamo comprendere quanto sia importante curare l'immagine, senza per questo sacrificare mai l'equity di un colpo.