[imagebanner gruppo=pokerstars] Fra le domande da un milione di dollari a cui, malgrado la generosa ricompensa, non è banale dare una risposta c’è quella di chi si chiede cosa serva per diventare giocatori di poker di successo: fra gli altri, anche Juan “proggrezive” Copani ha provato a dare la sua “ricetta”.
L’argentino è intervenuto su RunitOnce.com, cercando di far leva sulla sua esperienza maturata ai tavoli di cash game per tracciare alcune delle caratteristiche a suo avviso indispensabili per imporsi in un mondo tanto competitivo e complesso.
Se altri sottolineano – naturalmente a ragione – l’importanza di avere una conoscenza profonda delle basi teoriche del gioco, evidenziando come il No Limit Hold’em sia decisamente più complesso di quanto non appaia a prima vista, Juan Copani si concentra su elementi differenti, ma a suo avviso comunque non meno importanti. Anzi.
“Una volta ho sentito dire qualcosa che trovo sia molto interessante – ha scritto – e cioè che il successo è destinato a sottrarti una parte della tua felicità“. Ma cosa intende esattamente citando questa affermazione?
Non certo che i soldi non facciano la felicità: a prescindere che si concordi o meno con questa affermazione infatti, “proggrezive” intende fare un ragionamento un po’ più sottile. “Per avere successo è necessario lavorare davvero duramente, concentrando tutte le proprie energie su una cosa soltanto“. Ma questo, inevitabilmente, significa sopportarne il prezzo.
“La maggior parte delle persone non è disposta a sottrarre una parte considerevole del tempo che dedicano a quello che gli piace, ad esempio stando spesso con gli amici oppure divertendosi più in generale, per investirla nel raggiungimento di un obiettivo, e questo sono convinto che sia destinato a fare la differenza”.
Non si tratta quindi necessariamente di diventare un giocatore di poker vincente, ma più in generale di riuscire a conseguire un’eccellenza che, proprio in quanto tale, è destinata a quei pochi sì più abili e fortunati degli altri, ma probabilmente anche un po’ o molto più testardi.