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Come giocare AK fuori posizione

Asso-Re può essere una delle mani di partenza più forti nel poker, ma deve essere giocata nel modo giusto a seconda della posizione affinche’ renda, specialmente nelle fasi iniziali di un torneo. Se ti trovi nelle prime posizioni è ancora più difficile. Se però stai puntando in maniera continua e osservi i tuoi avversari, dovresti essere in grado di prendere numerosi piatti quando hai il “Big Slick”.
Cominciamo ad analizzare le fasi iniziali di un torneo. Supponiamo questa situazione: io ho 3.000 in chips, i bui sono 20/40, mi trovo nella prima posizione dopo il controbuio (under the gun) ed ho AK. Rilancerò fino a 120 perché prevedo che ci saranno un paio di giocatori che chiameranno. Senza tener conto della mia posizione, questa è una buona situazione, perché contro due soli giocatori probabilmente ho la mano migliore.

Mettiamo che il flop sia A- o K-x-x. Devo stare attento a non puntare troppo con questa mano. Se facessi check-raise a questo punto, risulterebbe ovvio che il flop mi ha aiutato, e farei foldare le mani più deboli, che invece magari mi potrebbero far vincere più chip nel caso in cui mi limitassi a fare check-call. D’altra parte la cosa migliore da fare è evitare di fare slowplay, e puntare in continuation bet come farei in qualsiasi altra occasione. Questo non solo farà aumentare il piatto, ma non regalerà ai miei avversari una carta gratuita che potrebbe costarmi molto di più dopo.

Se un mio avversario dovesse rispondere alla mia puntata, probabilmente farei check al turn. Così facendo potrei controllare le dimensioni del piatto e indurre il mio avversario a bluffare con una mano più debole. Se il mio avversario risponde con un check a sua volta, potrei puntare facendo una value bet al river ed indurlo a chiamare se ha una coppia in mano come JJ o TT, magari facendogli pensare che la sua sia la mano migliore. Se il mio avversario ha un Asso con kicker debole, facendo check al turn e poi una value bet al river riuscirò a tenerlo in gioco e a prendergli altre chip dalla chiamata sul river.

Se il mio avversario dovesse puntare dopo il mio check al turn, con AK farei semplicemente call alla sua puntata e vedrei il river. Anche qui fare check-raise non è la migliore soluzione perché fermerei le mani peggiori e mi costerebbe troppo contro mani più forti.

Se dopo che ho puntato al flop il mio avversario rilancia, di solito chiamo semplicemente per vedere il turn. Controrilancio molto raramente in questi casi, perché l’unico risultato che otterrei è di far foldare mani peggiori, che invece potrebbero mettere altre chip nel piatto. Di solito faccio un controrilancio quando ho di fronte un avversario che ha sempre puntato troppo per le mani che aveva, specialmente quando ha avuto gli assi. Se sto giocando contro questo tipo di avversario, solitamente controrilancio andando all-in per indurlo a chiamare con un punto inferiore.

Se al flop chiamo un re-raise, allora farò check al turn come nell’esempio precedente. Se il mio avversario fa check dopo di me allora punterò una value bet al river sperando che lui chiami. Se invece il mio avversario punta al turn dopo il mio check mi troverò di fronte ad una decisione difficile. Se sta puntando per la seconda volta posso essere abbastanza sicuro che abbia una mano forte come un set (tris con una coppia servita), e che abbia capito il mio punto. Ciò è particolarmente vero se ho di fronte un avversario esperto. Potrei anche foldare AK in questo caso e risparmiare le mie chips per investirle in un momento migliore, oppure potrei anche chiamare a seconda della grandezza della puntata e da quello che so del mio avversario. Se io chiamo e lui punta di nuovo forte al river, sarò costretto a foldare nella maggior parte dei casi, perché dovrò considerare che lui raramente continuerebbe a bluffare per la terza volta o punterebbe in questa situazione con un kicker peggiore del mio.

Una situazione in cui non farei check al turn è quella in cui il flop sia K-x-x con due carte dello stesso seme. In questo caso punterei sicuramente se un’altra carta di quel colore non esce al turn, per difendere il mio punto da un eventuale colore al river. Se il mio avversario ha un set o una mano già superiore alla mia, probabilmente controrilancerà per proteggere il punto a sua volta. Questo rende le cose ancora più complicate, e devo affidarmi alla lettura che faccio su di lui in quel momento per determinare cosa fare. Se penso che possa avere davvero un punto migliore, o se ha dimostrato di essere un giocatore solido, probabilmente folderò per aspettare un momento più adatto.

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AK è una mano molto potente, ma può essere altrettanto pericolosa, specialmente quando la giochi dalle prime posizioni. Facendo una continuation bet dopo il flop puoi farti un’idea di quanto possa essere forte il punto del tuo avversario, e programmare di conseguenza le tue mosse successive. A seconda che il tuo avversario chiami o rilanci, facendo check al turn potrai preparare il terreno per una value bet al river, o potrai risparmiare alcune chip preziose se sarai costretto a passare la tua mano contro un punto migliore. In entrambi i casi manterrai il controllo della mano ed aumenterai le tue possibilità di finire a premio.

20-11-2008

Jon “PearlJammed” Turner

Questo articolo è stato tratto da FULL TILT

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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