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Vladimir Putin

Crisi Ucraina – Russia: le conseguenze nel gioco online e live, la exit strategy di partypoker e Bwin

La crisi in Ucraina con più di 150mila militari russi ai confini rischia di avere conseguenze irreversibili sulla geopolitica europea e in molti settori dell’economia, compreso quello dell’industria del gioco. Proviamo a fare il punto e ne approfittiamo anche per parlarvi dello stato del poker live e online nei due paesi coinvolti in questo conflitto, per il momento, solo dal punto di vista diplomatico.

I luoghi comuni su Putin in versione poker player

Sui giornali occidentali si sprecano i luoghi comuni sul probabile bluff di Vladimir Putin che – secondo il loro punto di vista – sta provando in tutti i modi a mettere pressione agli Stati Uniti e a Kiev per fare in modo che l’Ucraina non entri nell’Alleanza Atlantica della Nato. Illustri editorialisti lo paragonano a un poker player high stakes influenzato però anche da un istinto da gambler, altri invece ci vanno più cauti e descrivono il presidente russo come un abile giocatore di scacchi che pretende delle garanzie scritte dagli statunitensi sulle politiche di espansione della Nato nell’Europa dell’Est.

Se proprio vogliamo sintetizzare la vicenda ucraina (una delle più complesse dalla fine dell’URSS) in modo banale, con una semplice partita  a poker, l’unica battuta che vogliamo concederci è una considerazione sul bluff.

In genere i bluff funzionano solo quando il livello tecnico della partita è alto e i presenti al tavolo sono preparati e disposti anche a foldare per limitare al massimo i rischi. La speranza è che lo “Zio Vlad” non sia seduto di fronte a delle calling station. I suoi interlocutori sono degli abili diplomatici? Biden è un buon giocatore? E i leader europei e ucraini concederanno questa ennesima mossa al presidente russo che sta conducendo la partita?

Solo la Storia potrà svelarci le reali skills dei protagonisti. Oggi possiamo solo constatare che nel Donbass è aumentata la tensione. Nulla di buono all’orizzonte.

Sanzioni in arrivo per la Russia? Le implicazioni nel gambling

Chi ha ragione? Anche in questo caso l’Occidente pare confuso e diviso. Le opinioni sono diverse e contrastanti: c’è chi vede nell’aggressività della Russia – in realtà – solo una strategia difensiva (l’Ucraina è sempre stato un cuscinetto geopolitico prezioso per le strategie della protezione dei confini russi), chi invece accusa Putin di voler espandere anche in Europa la sua sfera di influenza, dopo aver invaso Crimea e (di recente) il ricco Kazakistan (nel silenzio tombale dell’opinione pubblica occidentale).

Difficile capire cosa accadrà nei prossimi giorni/settimane, ma una cosa è chiara: se lo “Zar” invaderà l’Ucraina o una parte di essa (probabilmente solo la zona orientale), gli Stati Uniti e i paesi della Nato e dell’Unione Europea imporranno sanzioni internazionali durissime. Tali decisioni avranno conseguenze dirette nel settore del gioco.

Il mercato del betting russo

Diverse multinazionali occidentali hanno investito proprio nel mercato russo che ha visto regolamentare il proprio settore del betting.

In Russia i brand occidentali delle scommesse sono molto popolari: i bookmakers nazionali hanno una brutta fama in patria, molti hanno il vizio di non pagare le vincite. I gamblers a Mosca e San Pietroburgo preferiscono scommettere su piattaforme straniere.

Le eventuali sanzioni internazionali impedirebbero – con ogni probabilità – alle multinazionali occidentali di continuare a offrire gioco in Russia. Nel caso in cui i bookmakers e i casinò non dovessero uniformarsi, rischierebbero sanzioni o provvedimenti ancor più drastici (anche da un punto di vista penale per i loro amministratori).

Il poker live e il gambling in Russia e in Ucraina

Come noto, Vladimir Putin ha bandito – dalla sua presa di potere nei primi anni 2000 – centinaia di casinò che erano aperti a Mosca (metropoli da 12 milioni di persone) e nelle più importanti città russe. Ha proibito anche le slot machines (stessa cosa che è successa in Ucraina)  e ogni forma di gambling legale (la mafia russa è passata così all’incasso).

La Perla del Mar Nero Sochi e il suo Casinò

I tornei di poker live sono autorizzati a Sochi, in uno dei casinò più affascinanti e lussuosi d’Europa. Abbiamo avuto la fortuna di visitarlo in occasione dell’European Poker Tour: la struttura è stata studiata soprattutto per i giocatori russi high stakes che possono giocare anche in sale private con opere d’arte preziose appese alle pareti, accanto ai tavoli di blackjack e roulette.

Sono diversi i brand occidentali hanno organizzato eventi a Sochi. Parliamo dell’EPT, partypoker live e 888 Poker, tutti rivolti però all’interessante mercato russo.

L’esperienza è unica, la location magnifica ma uno dei problemi principali per i giocatori stranieri (oltre al lungo viaggio) è entrare in Russia con un visto. Ci vogliono circa 30 giorni per completare la procedura e riceverlo dall’Ambasciata.

La sala da gioco si trova sui monti (vicino alla sede delle Olimpiadi invernali) ma il centro (sulla costa) è raggiungibile in 40 minuti circa di autobus. Non è una location casuale.

La sala da gioco è stata tenuta lontana dai turisti locali, visto che i moscoviti amano per le loro vacanze Sochi, dove risiede anche Putin (sono almeno 30 i viaggi che il Presidente russo fa durante l’anno nella Perla del Mar Nero dove si trova la sua residenza estiva). Da Mosca a Sochi ci vogliono circa 2 ore di aereo (i voli interni non ve li consiglio, l’esperienza non è delle migliori).

L’area è splendida con un clima mite (per essere in Russia) sulla costa mentre molto rigido sulle montagne (ma con impianti da sci di prim’ordine). Di fatto Sochi viene presentata come una città ma può essere considerata più una regione.

Sono impressionanti le misure di sicurezza che vengono adottate all’ingresso del casinò (gli addetti compiono una vera e propria perquisizione) ma anche in tutta Sochi dove si sprecano i metal detector e i dispositivi per rilevare le bombe sotto le auto. Per entrare in aeroporto è necessario seguire tutta una procedura molto complessa.

Di fatto, è una location solo per russi. Per noi occidentali si respira un clima di tensione, per via di queste misure, inusuali in Europa.

Il Russian Poker Tour e l’Ucraina

Tra i players russi in passato era molto popolare il Russian Poker Tour, costretto a emigrare nei paesi limitrofi, essendo il poker live bandito da Putin.

Una delle ultime tappe alle quali abbiamo assistito è stata proprio a Kiev, 2 anni prima dello scoppio della guerra nel lontano Donbuss tra le milizie filo russo e l’esercito regolare ucraino. Si respirava già al tempo (2012) aria di guerra nella capitale con misure di sicurezza ai massimi livelli nell’hotel che ospitava il torneo (c’era un posto di blocco all’ingresso).

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Come in Russia, anche in Ucraina è stato bandito il gambling (slot machines e giochi da casinò).I tornei erano ospitati negli hotel ma non era consigliabile giocare a cash game (le misure per contenere i bari erano molto scarne).

Crisi Ucraina, le conseguenze: l’uscita di scena di Bwin e partypoker dalla Russia

Ritornando al tema sdella crisi in Ucraina, le conseguenze nel settore sono già tangibili.

Prendiamo l’esempio di Bwin, uno dei book più popolari in Russia. Entain (la holding britannica proprietaria), vista la crescente tensione internazionale, ha deciso di sospendere le operazioni del bookmaker austriaco presente a Mosca.

Dal punto di vista ufficiale, la decisione è stata presa per un cambio del prelievo fiscale sulle scommesse. Modifiche che però sono avvenute nel lontano 2020. Perché proprio ora? Non è che Entain stia temendo potenziali problemi da parte della comunità internazionale?

La fiscalità nel mercato delle scommesse e l’emendamento del Governo

In precedenza, i book legali in Russia dovevano pagare il 5% delle loro entrate trimestrali alle federazioni sportive per sostenere lo sviluppo degli sport professionistici e giovanili. Tale contributo non poteva superare i 15 milioni di rubli (205.000 dollari al cambio attuale) per ogni book.

I ricavi venivano calcolati solo su “eventi sportivi russi”. A seguito di tale modifica, la tassa viene applicata su tutti gli eventi, anche quelli internazionali.

Bwin, in vista della sua uscita, per gestire al meglio le operazioni di cash out con i giocatori, ha raggiunto un accordo con la piattaforma ParisMatch che gestirà i fondi dei clienti del book.

Poker online: cosa succede ora in Russia? No Party!

A confermare, la natura “politica” della decisione di Entain è anche l’uscita di scena dell’altro brand del gruppo: partypoker.

Ricordiamoci che la Russia è già soggetta a sanzioni dal post invasione della Crimea e, in caso di rottura con l’Ucraina, Putin finirebbe nel mirino dell’Occidente e anche le aziende che stanno investendo in quel paese.

party sente già odore di bruciato? La room ha deciso di perdere un mercato molto importante e storico come quello russo.  Il sito di poker operava senza licenza e il gruppo aveva deciso di uscire da tutti i mercati grigi (non regolamentati) entro il 2023.

Con la tensione ai massimi livelli raggiunta tra il Governo statunitense e britannico contro Putin, per la questione ucraina, Entain ha deciso – molto probabilmente – di cogliere la palla al balzo e sospendere tutte le operazioni con un anno d’anticipo anche nel poker online.

party ha inviato una mail ai propri clienti russi appassionati di poker, comunicato la decisione in modo ufficiale.

La differente posizione di PokerStars

Differente è la posizione di PokerStars che opera in modo legale in Russia, grazie alla partnership con il Casinò di Sochi. Con questa collaborazione l’offerta online è valida attraverso la licenza del partner e i players russi possono giocare in quella regione sulla room di Flutter.

Bisognerà capire però come si svilupperà la querelle Ucraina. In caso di scoppio della guerra e di minaccia di sanzioni internazionali, tutto potrebbe cambiare. La speranza è che alla fine prevalga il buonsenso e la pace nel cuore dell’Europa orientale, ma dal quartier generale di Dublino – senza ombra di dubbio – staranno monitorando lo sviluppo della crisi con grande attenzione.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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