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Probabilmente ricorderete come le parole di Daniel Negreanu, qualche settimana fa, avessero suscitato un certo clamore nella community dell'high stakes online. In buona sostanza, il Kid Poker aveva dichiarato che avrebbe potuto battere facilmente il $ 25/ $50, con un po' di allenamento. Frasi che alcuni hanno interpretato come un modo per snobbare il lavoro dei grinder professionisti, in qualche modo sottostimandone le capacità.
Il canadese poi si affrettò a spiegare meglio ciò che voleva dire, aggiungendo anche delle scuse nei confronti di chi si fosse sentito chiamato in causa. Recentemente, il fortissimo grinder Doug 'WCGRider' Polk è tornato sull'argomento, dimostrando di non aver ancora digerito l'accaduto.
"È stato altamente offensivo, da parte sua, insinuare che avrebbe potuto semplicemente iniziare a giocare in quelle partite e vincere - ha affermato Polk - Penso che Negreanu sia un fantastico giocatore di tornei live. Ha ottimi risultati ed è uno strepitoso ambasciatore del gioco del poker, ma non è un giocatore di cash game high stakes online che possiamo definire forte".
Poteva anche limitarsi a questo, Polk, ma evidentemente il suo dente è particolarmente avvelenato: "Non lo è, punto. Ci sono ragazzi che passano molto tempo e spendono tantissime energie per arrivare a quel livello e vincere. Negreanu ha praticamente minimizzato i loro sforzi, dicendo che lui poteva semplicemente iniziare a giocare e batterli. Neppure la maggior parte dei professionisti di più vecchia data, e più famosi, non hanno le skill per vincere online".
Da queste parole è evidente pure come Polk abbia un occhio di riguardo per il poker online e che non ami troppo il live. "Sono sempre stato un grinder online - ha dichiarato 'WCGRider - In effetti questo sarà il primo anno in cui chiuderò in attivo nei tornei live. In termini di aspettativa e potenziale, ho passato troppo tempo limitandomi nei tornei live, in passato, quando avrei potuto vincere molto di più online".
Ma come mai, se la pensa così, continua a giocare anche i tornei? "Uno dei motivi principali per i quali gioco i tornei live è che oggi è diventato molto difficile trovare action online. Ovviamente non riesco a giocare quando sono a Las Vegas, perché quel genere di partite non c'è su quei siti. Ma anche quando sono a Vancouver, è dura trovare qualcuno che mi sfidi".
Insomma, hanno tutti paura delle sue skill: "Chi vuole giocare contro di me, mette sempre dei paletti, cercando di cambiare la partita in modo da essere favoriti. Dicono che giocano, ma soltanto magari con un certo numero di big blind o per un certo periodo di tempo. Personalmente, voglio soltanto una partita normale".