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Gus Hansen affonda: perde 770.000 $ in un giorno

Ci sono giornate, per un giocatore di poker, che sono peggiori di un incubo, in quanto da queste non c'è alcun risveglio: è quanto accaduto a Gus Hansen ieri, quando contro "SallyWoo" ha perso 770.000 $.

I due si sono sfidati in due sessioni distinte di Fixed Limit Omaha hi/low ai limiti $2.000/$4.000, variante di cui "SallyWoo" è un noto specialista. Non a caso, prima di battagliare col danese aveva dato azione prima a Viktor Blom e quindi a Patrik Antonius, vincendo contro entrambi complessivamente 107.000 dollari.

Ma il bello per lui doveva ancora venire, e si sa che in un gioco come quello del poker una giornata straordinaria per qualcuno significa una terribile per qualcun altro: un ruolo, quest'ultimo, che a Gus Hansen capita decisamente troppo spesso.

Il primo scontro è durato poco meno di tre ore, con il pro di Full Tilt Poker che pagava dazio per 187.000 dollari. Sicuramente un brutto colpo, ma niente di drammatico a livelli del genere: non a caso, dopo neppure un paio d'ore Hansen era già pronto per il secondo round. Non l'avesse mai fatto.

E' infatti a questo punto che "SallyWoo" ha mostrato perché in questa specialità non neghi a nessuno azione nel testa a testa. Inizialmente in equilibrio per circa un'ora, la sfida si è ben presto trasformata in un trasferimento di denaro a senso unico, il cui esito suona fin troppo impietoso. Come riporta infatti highstakesdb.com, in neppure 600 mani Gus ha perso altri 582.000 dollari, dicendo finalmente basta.

Dopo l'ennesima batosta, verrebbe da chiedersi se Hansen non dovrebbe fermarsi davvero, visto che lungo tutta la propria carriera di giocatore, ai tavoli di cash game high stakes non è mai apparso davvero competitivo, come i numeri sembrano dimostrare: su oltre 1.300.000 mani ha perso quasi 11 milioni.

Non a caso, proprio lui recentemente aveva confessato di nutrire forti dubbi, impossibili da evitare di fronte a certi risultati tanto prolungati. Finora tutto ciò non è bastato a fargli abbassare la testa, ma a tutto c'è un limite: a questi ritmi, di soldi e voglia per giocare e perdere costantemente "the great dane" potrebbe davvero non averne.