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I consigli di Matt Affleck su come affrontare un torneo alle WSOP

Matt “mcmatto” Affleck è famoso nel mondo del poker per qualcosa che vorrebbe dimenticare, ovvero per un’incredibile bad beat che cancellò i suoi sogni di gloria nel Main Event WSOP e innescò invece quelli di Jonathan Duhamel, che andò poi a vincere: malgrado quell’esperienza emotivamente devastante lo statunitense non ha certo appeso le carte al chiodo, ed anche quest’anno è presente alle World Series.

Per adesso ha raccolto un solo, piccolo in the money, ma giocando tornei di No Limit Hold’em con field imponenti al seguito risultati di questo genere sono tutt’altro che rari. Del resto, Affleck è fin troppo esperto per non saperlo, quella stessa esperienza che gli fa avere le idee ben chiare ogni qualvolta prenda posto al tavolo verde: “In tornei con più di 2.000 iscritti nei primi livelli ci sono un sacco di giocatori amatoriali – ha dichiarato a Pokernews.com – per questa ragione cerco di entrare in un gran numero di piatti con mani speculative, evitando di gonfiare troppo il piatto preflop e di scontrarmi contro i più abili”.

Niente di rivoluzionario insomma, eppure è anche così che si guadagnano fiches fondamentali nelle lunghe ore trascorse ad un tavolo WSOP: “Questo genere di player non è in grado di capire la forza relativa della propria mano – sottolinea Affleck – chiudono una scala o un colore e sentono di avere un punto forte, ma non pensano ad esempio che il board è pairato e che quindi possano esserci dei full”. E questo non è certo il solo errore comune che si vede in giro.

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Matt sembra infatti convinto che uno degli aspetti a cui i giocatori dovrebbero fare attenzione è cogliere tutte le occasioni che hanno sia per valuebettare che per bluffare, rinunciandoci spesso per dei timori che “mcmatto” giudica irrazionali: “E’ un dato di fatto che solitamente tutti giochino progressivamente peggio dal preflop fino al river, street dopo street – premette – questo significa che spesso fra turn e river molti player si trovano a disagio e non sanno bene cosa fare, perdendo occasioni per bluffare quando sarebbe invece molto profittevole, o magari non puntando perché hanno paura di subire un rilancio, quando questo al river è raro e comunque la maggior parte delle volte si può foldare tranquillamente nel caso”.

Questi naturalmente sono tutti aspetti ben conosciuti dai professionisti che frequentano abitualmente le World Series e non solo, per loro si tratta davvero dell’ABC, eppure non bisogna pensare che si tratti di aspetti così ovvi come potrebbe sembrare, altrimenti errori del genere non sarebbero poi così comuni.

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