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Mirko Niro vincitore del Sunday Special: “L’avversario più temibile al tavolo verde? Te stesso!”

Il vincitore del Sunday Special di stanotte è Mirko ‘nyoweb1’ Niro, termolese titolare di una ditta di informatica da più di venti anni.

L’identikit

Il 48enne è un pokerista di lunghissimo corso, come ci racconta lui stesso:

“Gioco dal 2008, ho vissuto in prima persona gli anni d’oro del poker italiano e sono anche stato sponsorizzato da diversi team, tra cui quello del casinò Montesino di Vienna o del team StarsMillion insieme a Fabrizio D’Agostino, Antonio Scalzi, Salvatore Pengue, Fabrizio Rossi, Massimo Basto e Cecilia Pescaglini. Online non sono mai stato un mass-grinder, non ho mai aperto più di quattro tavoli insieme, ma nel tempo ho vinto alcuni dei tornei più prestigiosi, tipo il Night On Stars, e ho fatto anche un tavolo finale al Sunday Million”

Il resoconto del torneo

Lo Special vinto come è andato?

Al day 1 ho fatto un re-entry dopo aver perso un coinflip, poi è andato tutto liscio, mi sono trovato in un tavolo abbastanza facile, ho vinto un coinflip AK>QQ e ho chiuso la giornata a 140.000 chips. Al day 2 anche è stato tutto regolare. L’eccezione è un fold preflop con AK fiori dopo una action molto aggressiva di due avversari che poi hanno girato uno coppia di assi e l’altro coppia di re… Alla faccia dei blocker!

Come era il livello degli avversari al tavolo finale?

Francamente credo basso. Avevo le note su alcuni giocatori, c’erano dei ragazzotti giovani con cui ci siamo anche scritti un po’ in chat, in particolare dopo un mio fold con trips in cui ero sicuro che l’avversario avesse trovato il colore al river, come infatti era stato. Da quanto siamo rimasti in cinque in pratica non c’è stata storia, o foldavano preflop, o foldavano al flop quando puntavo, oppure quando check-raisavo. Ho vinto molte mani in cui non avevo nulla. Per me nel poker oltre alla componente tecnica è fondamentale quella psicologica: essere focused quando si gioca è tutto. Per questo anche quando giocavo online più assiduamente non ho mai aperto più di quattro tavoli nello stesso momento.

Club del Poker Road to Barcellona

Esultanza e festeggiamenti

Hai esultato dopo la vittoria? La festeggerai?

Ero contento però non ho esultato, non è il primo torneo di questo tipo che vinco anche se volevo vincerlo con tutto me stesso e per questo ho rifiutato le varie proposte di deal che ho letto in chat. Per quanto riguarda il festeggiare credo che andrò a cena col mio gruppo storico di amici, ma ci troviamo spesso insieme quindi non è che cambierà chissà cosa rispetto al solito.

In qualche modo le tue abitudini pokeristiche cambieranno con questo bel premio?

Non è una vincita che sposta qualcosa a livello pokeristico perché ho sempre giocato i tornei che volevo giocare, sia live che online. Per l’appunto prima di questo week-end online venivo da una trasferta in cui ho toccato prima l’IPO e poi le ISOP. Adesso andrò alla inaugurazione di un casinò a Praga cui sono stato invitato, poi sceglierò i tornei live da giocare durante l’estate. Dovrò studiare le strutture che per me sono fondamentali.

Le preferenze sul poker giocato

Che tipo di strutture preferisci?

Per farti capire, se devo scegliere tra un torneo con 15.000 chips di starting stack e level-up ogni 40 minuti, o un torneo con 100.000 chips di partenza e bui che salgono ogni 20 minuti, scelgo tutta la vita il primo. E poi preferisco i tornei che non saltano i livelli ma li prevedono tutti, tipo i vecchi IPT. Oggi le strutture sono state modificate in un modo che premia la fortuna, ci sono salti di livelli, big blind ante… Ricordo che quando PokerStars implementò le nuove strutture dei suoi tornei online con starting stack di 10.000 chips, scommisi con degli amici che con queste strutture era possibile fare uno stipendio mensile giocando focused, senza multitablare. La vinsi io.

Da quanto dici questa cosa del giocare con il massimo focus possibile ti sta particolarmente a cuore.

Sì, per questo non ho mai aperto troppi tavoli e nonostante ciò ero Supernova su PokerStars. Ho sempre avuto l’abitudine di aprire al massimo 4 tavoli, magari due tornei e due tavoli cash 5-10. Sono dell’idea che in questo gioco la psicologia è fondamentale e il più grande avversario con cui devi lottare è te stesso. Per me è più difficile vincere online che non live perché gli avversari sono più forti e il gioco è più tecnico. Online mi segno tutto nelle note, live invece è fondamentale la psicologia e non solo quella verbale ma anche posturale. Sono cose che ho studiato anche per il mio lavoro.

Giornalista pubblicista dal 2005, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho fatto anche altro, tipo scrivere due libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.