In ogni aspetto della nostra vita, la psiche umana gioca un ruolo fondamentale nel modo in cui percepiamo le cose e reagiamo nei loro confronti.
Ma quanto la nostra psiche può alterare le nostre percezioni e, di conseguenza, influenzare il nostro modo di giocare, la nostra strategia, le nostre scelte?
Fin da quando abbiamo cominciato a tenere le carte in mano, abbiamo imparato a tenere sotto controllo due cose:
- Il nostro comportamento e quello dei nostri avversari
- I risultati che otteniamo alla fine delle sessioni
In questo Articolo:
Gli errori da evitare
Nessuno di noi è un giudice perfetto, è necessario entrare nell’ordine delle idee che tutti possiamo sbagliare a dare dei giudizi, è un atteggiamento assolutamente umano e per questo non esente da imperfezioni.
Il problema nasce quando esso ci fa incorrere in errori gravi e reiterati.
Per quanto riguarda il punto 1, l’errore più comune è quello di non criticare noi stessi ma prendercela con la “fortuna del fish”.
Siamo davvero più bravi?
Abbiamo giocato davvero senza avere commesso errori? Abbiamo sfruttato tutti i nostri vantaggi?
E visto che ci lamentiamo con la sfortuna o con il nostro avversario che ha sbagliato, siamo sicuri di avere un effettivo vantaggio contro quell’avversario?
Registrare la nostra sessione è sempre un ottimo consiglio per capire, magari insieme ad un amico che ci aiuterà a vedere le cose con un “terzo occhio”.
Vi stupirete nell’apprendere quante cose vi erano sfuggite “in game” e quanti passaggi non sono andati come pensavate.
Registrate le vostre sessioni
Stesso discorso rispetto al comportamento del vostro rivale: giudicarlo insieme ad un occhio neutrale ci aiuterà con ogni probabilità a non essere così severi con lui.
Stiamo parlando in modo del tutto concettuale, va da sé che frequentemente gli errori dei nostri avversari esistano e vadano presi con la giusta considerazione per non cadere dalla padella alla brace.
L’equilibrio è decisamente auspicabile quando decidiamo di ripensare al nostro gioco.
La selezione percettiva
Nel punto numero 2, invece, è la cosiddetta “selezione percettiva” a giocare un ruolo fondamentale.
Essa non è altro che ciò che vogliamo vedere o credere e descrive perfettamente quelli che sono i nostri pregiudizi e preconcetti.
Inoltre la nostra mente è abituata a riconoscere gli eventi catastrofici o semplicemente negativi in maniera molto più intensa di quanto non faccia con quelli positivi.
Capirete che in questo contesto le nostre sensazioni negative rimangano più impresse nella nostra mente e questo da sfogo alla nostra sindrome da persecuzione.
Nella seconda parte di questo articolo vi spiegheremo come provare a combattere questi fenomeni.