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Tilt

Come la percezione influenza i nostri “tilt”. L’importanza della session review

In ogni aspetto della nostra vita, la psiche umana gioca un ruolo fondamentale nel modo in cui percepiamo le cose e reagiamo nei loro confronti.

Ma quanto la nostra psiche può alterare le nostre percezioni e, di conseguenza, influenzare il nostro modo di giocare, la nostra strategia, le nostre scelte? 

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Fin da quando abbiamo cominciato a tenere le carte in mano, abbiamo imparato a tenere sotto controllo due cose:

  1. Il nostro comportamento e quello dei nostri avversari
  2. I risultati che otteniamo alla fine delle sessioni 

Gli errori da evitare

Nessuno di noi è un giudice perfetto, è necessario entrare nell’ordine delle idee che tutti possiamo sbagliare a dare dei giudizi, è un atteggiamento assolutamente umano e per questo non esente da imperfezioni.  

Il problema nasce quando esso ci fa incorrere in errori gravi e reiterati. 

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Per quanto riguarda il punto 1, l’errore più comune è quello di non criticare noi stessi ma prendercela con la “fortuna del fish”.

Siamo davvero più bravi?

Abbiamo giocato davvero senza avere commesso errori? Abbiamo sfruttato tutti i nostri vantaggi?

E visto che ci lamentiamo con la sfortuna o con il nostro avversario che ha sbagliato, siamo sicuri di avere un effettivo vantaggio contro quell’avversario?

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Registrare la nostra sessione è sempre un ottimo consiglio per capire, magari insieme ad un amico che ci aiuterà a vedere le cose con un “terzo occhio”. 

Vi stupirete nell’apprendere quante cose vi erano sfuggite “in game” e quanti passaggi non sono andati come pensavate. 

Registrate le vostre sessioni

Stesso discorso rispetto al comportamento del vostro rivale: giudicarlo insieme ad un occhio neutrale ci aiuterà con ogni probabilità a non essere così severi con lui.

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Stiamo parlando in modo del tutto concettuale, va da sé che frequentemente gli errori dei nostri avversari esistano e vadano presi con la giusta considerazione per non cadere dalla padella alla brace. 

L’equilibrio è decisamente auspicabile quando decidiamo di ripensare al nostro gioco. 

La selezione percettiva

Nel punto numero 2, invece, è la cosiddetta “selezione percettiva” a giocare un ruolo fondamentale. 

Essa non è altro che ciò che vogliamo vedere o credere e descrive perfettamente quelli che sono i nostri pregiudizi e preconcetti. 

Inoltre la nostra mente è abituata a riconoscere gli eventi catastrofici o semplicemente negativi in maniera molto più intensa di quanto non faccia con quelli positivi. 

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Capirete che in questo contesto le nostre sensazioni negative rimangano più impresse nella nostra mente e questo da sfogo alla nostra sindrome da persecuzione. 

Nella seconda parte di questo articolo vi spiegheremo come provare a combattere questi fenomeni. 

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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