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MicroMillions High Roller: tutte le info e come giocare il GTD più alto di domenica

Come ampiamente datovi conto nel pezzo di presentazione di un paio di giorni fa, l'ultimo giorno del mese di novembre sarà quello di apertura delle MicroMillions di fine 2025, la kermesse che si pone l'obiettivo di proporre degli eventi con un Buy In decisamente inferiore alla media di quelli presenti in altre serie, con un Prize Pool comunque di tutto rispetto e che si giocherà su  PokerStars Poker Sisal.

In questi giorni proviamo a darvi una mano a scegliere quelli che saranno i tornei più adatti alle vostre caratteristiche, per cui non solo al vostro bankroll, in modo da preparare il vostro piano serale per i tornei da giocare fin dal tardo pomeriggio.

Con questo pezzo cominciamo con il MicroMillions High Roller di domenica 30 novembre.

MicroMillions High Roller

Il MicroMillions High Roller da 75€ è uno di quei tornei che, pur essendo inseriti in una series “low-buy-in”, ha dinamiche e pressione da vero High Roller. È un NL Hold’em 8-Max Mystery Bounty da 75€ con 125.000€ garantiti, che parte alle 21:00 e prevede livelli da 12 minuti, stack iniziale di 25.000 chips e possibilità di effettuare fino a due re-entry durante la registrazione tardiva, che resta aperta per 3 ore e 15 minuti.

È anche un torneo multi-day: il Day 1 si ferma dopo circa 5 ore e mezza di gioco e riprende il giorno successivo alla stessa ora, con il final table giocato 9-Max.

La ripartizione del buy-in prevede 22,50€ che vanno al montepremi “classico”, 45€ alimentano il montepremi delle taglie Mystery e il resto è rake. Tradotto: la parte bounty pesa tantissimo sull’EV complessiva del torneo, ma – dettaglio fondamentale – le Mystery Bounty entrano in gioco solo una volta chiusa la late registration.

Eliminare un avversario prima di quel momento non porta alcuna taglia, ma solo le chips che aveva in dote il giocatore estromesso dal torneo; dopo lo scoppio della bolla, ogni knockout può nascondere una busta “normale” o una di quelle grosse che cambiano la serata.

Il Day 1 e la early stage: evitiamo le super giocate

Come detto si parte con 25.000 a bui 100/200, quindi 125 big blind effettivi e livelli da 12 minuti che garantiscono parecchio spazio postflop nei primi giri. In questa finestra non ci sono bounty in palio: ogni eliminazione porta solo chips, niente “buste”. Questo, a livello strategico, suggerisce di dare più peso al chip-EV puro e meno al rischio di uscire, soprattutto se non sei disposto a usare almeno uno dei due re-entry.

In early stage ha senso tenere uno stile solido e lineare, sfruttando il fatto che il field MicroMillions, pur sul buy-in più alto, è comunque ricco di giocatori occasionali. La combinazione 8-Max + stack molto deep tende a incentivare un gioco più loose, soprattutto da parte di chi prova a “fare subito stack” per il Day 2: il modo migliore per approfittarne è aprire un po’ più stretto della media, punire i limp e i call marginali e costruire piatti grossi in situazione di evidente vantaggio di range e di posizione.

L’errore tipico in questa fase è farsi trascinare in coinflip o spot troppo al limite “perché tanto posso rientrare”: averli nel bagaglio come opzione non significa doverli usare a caso. Con due re-entry disponibili la logica più profittevole, di solito, è questa: spingere decisamente quando hai edge e fold equity, evitare di gamblare in cooler forzati contro gli unici regular forti al tavolo e non buttare una vita in all-in borderline alla cieca a bui ancora bassi, quando il potenziale di recupero postflop è enorme.

La scelta della registrazione tardiva

Il torneo che vuoi mettere in pratica dipende molto dall'approccio con il quale giocherai la parte iniziale nel momento in cui ti siederai al tavolo.

La late registration aperta per oltre tre ore cambia parecchio il film del tuo torneo. Significa che per una buona parte del Day 1 continueranno a entrare stack freschi da 25.000, mentre tu potresti già essere salito o sceso parecchio. Qui è importante decidere, anche mentalmente, che tipo di torneo vuoi giocare.

Se hai un approccio più conservativo, l’idea è cercare di arrivare a fine late con uno stack medio-alto senza aver mai rischiato la vita in spot marginali. Giochi solide value bet, difendi i blind con criterio, eviti mosse azzardate contro i giocatori aggressivi che stanno abusando dei re-entry e cerchi di massimizzare contro gli occasionali che over-callano preflop e postflop.

Se invece sei disposto a usare i re-entry come arma, puoi sfruttare di più la profondità dei livelli per mettere molta pressione a chi vuole arrivare alle taglie misteriose “con un solo colpo”. Squeeze più larghi, 3-bet light in posizione, isolation-raise forti sui limp, tutto con l’idea di costruire uno stack davvero grosso da portare al Day 2, accettando una varianza un po’ più alta. Il punto è che, fino alla chiusura della late, un'eliminazione non ti costa le bounty: è un tentativo fallito di costruire stack, non la rinuncia a una parte grossa di EV.

L'approdo alle Mystery Bounty

Nel momento in cui si chiude la registrazione tardiva, il torneo diventa un altro gioco. Ogni eliminazione vale una busta Mystery e una parte importante del ROI passa dalle taglie. È qui che la dinamica tipica dei Mystery Bounty si manifesta: chi ha stack grosso può “cacciare teste” con più leggerezza, chi è short deve bilanciare il valore del proprio bounty (che per gli altri resta lo stesso, a prescindere dal numero di chips) con la sopravvivenza verso la zona premi tradizionale.

Dal punto di vista strategico, lo stack grande può allargare parecchio il proprio range di call contro gli short stack, soprattutto quando questi vanno all-in coperti in situazioni in cui la fold equity è bassa. Avere 70-80BB e chiamare contro 10-12BB con mani come ATo, KQo o pocket pair medie può diventare più che corretto se il valore atteso della Mystery Bounty è consistente rispetto al buy-in: non giochi più solo per le chips, ma anche per la busta.

Al contrario, se sei tu short non puoi permetterti di “regalare” il tuo bounty in shove poco ponderati. Ha senso scegliere spot in cui almeno hai buona fold equity preflop e, quando vieni chiamato, ti presenti con mani che realizzano bene la loro equity, non con suited trash buttati dentro “perché tanto devo raddoppiare”. La presenza di grandi taglie random, inoltre, fa sì che a volte un solo knockout azzeccato ti riporti in piena corsa, anche se in chips sei solo medio.

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.