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Mike Watson e un bluff (quasi) perfetto

Mike 'SirWatts' WatsonInsieme a Tony "Mrbond18" Dunst, scopriamo i segreti di uno dei giocatori meno reclamizzati, ma di certo annoverabile fra i top mondiali nella specialità dei tornei di no limit hold'em a qualsiasi stake: Mike "SirWatts" Watson.

Uno dei miei più vecchi amici nel poker è un talentuoso canadese di nome Mike Watson. Nonostante abbia accumulato alcuni eccellenti risultati in torneo nel corso degli anni, rimane abbastanza sconosciuto al grande pubblico per via della sua personalità discreta e modesta.

Nel 2012 ha come svoltato, mettendo insieme una serie di risultati da fare impallidire molti colleghi. Non certo però Vanessa Selbst, che a sua volta negli ultimi anni ha fatto grandissime cose.

I due hanno avuto uno scontro interessante all'ultimo PCA, precisamente all'High Roller da 25.000$. Dopo un durissimo final table (con Shaun Deeb, Bryn Kenney, Tobias Reinkemeier e Ole Schemion tra gli altri), rimangono in gioco Selbst, Watson e il russo Troyanovskiy.

Con blinds 20.000/40.000, Watson rilancia da bottone fino a 80.000 con k j . La Selbst 3-betta fino a 210.000 da small blind, il russo folda e Watson fa call.

Sul flop scendono a 9 8 e Vanessa esce puntando 260.000. Watson chiama dopo averci pensato qualche istante. Sapeva infatti che Vanessa ha un'alta frequenza di re-raise preflop e che nel caso stesse bluffando, avrebbe dovuto check-foldare su parecchi turn perchè molte mani nel range di Watson in quella situazione avrebbero dato idea di forza.

Mike aveva anche due draw backdoor, per cui se al turn fosse scesa una carta favorevole come ad esempio 10 o q , avrebbe potuto pushare in semibluff su una qualsiasi bet di Vanessa, vista l'equity molto alta.

Invece, il turn era una q . Selbst fa check, Watson punta 320.000 e lei fa call. A Mike rimaneva poco più di un milione in chips a questo punto, coperto ampiamente da Vanessa.

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Al river ecco un 2 e anche il check della Selbst. Watson va così allin.

Ricordo di averla vista dal vivo, e di aver apprezzato molto come Mike l'aveva giocata. Aveva un'immagine abbastanza tight e la carta bassa a picche sul river era chiaramente ideale per bluffare, poichè era molto più probabile che fosse stato lui, piuttosto che la Selbst, a chiudere il draw a picche, in quanto lei avrebbe in genere continuato a puntare con un draw e nessuna coppia in mano.

Sfortunatamente per Watson, Vanessa aveva sia il colore che la coppia, e infatti chiama istantaneamente l'allin girando k q , eliminando Watson e avviandosi verso il successo.

Dubito però che Watson si sia mai pentito di quel bluff.

Tony Dunst

(Tony Dunst è un poker pro e host del World Poker Tour)

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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