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MTT: fronteggiamo l’all-in di un duro

Quando si gioca un MTT su una poker room internazionale, è normale che nelle fasi finali ci si trovino di fronte avversari preparati, in grado di metterci in difficoltà anche quando noi stessi siamo capaci.

Questa mano è stata giocata fra il norvegese Espen “Sh4wshank” Sorlie ed il brasiliano Ariel “ArielBahia” Celestino, che ha all’attivo oltre 2.500.000 $ di vincite nei tornei online. Sono rimasti solo 12 giocatori in questo torneo di No Limit Hold’em 6-max, molti dei quali regular capaci.

Con uno stack di 120.000 fiches e con bui 1.500/3.000, apriamo il gioco a 6.000 con j 10, venendo chiamati da Celestino che sta sul grande buio, e ci copre di poco.

Il flop è 10 9 j . “ArielBahia” checka, noi puntiamo 8.500 su un piatto di 13.500 ma subiamo un rilancio fino a 23.550, decidendo di chiamare: “Naturalmente siamo preoccupati da una mano come KQ, ma credo che il call sia standard – spiega – e finire all-in al flop in questa fase del torneo sarebbe una brutta situazione anche contro un combodraw”.

Espen “Sh4wshank” Sorlie alle prese con Emil “whitlime” Patel

Il turn è il 6 , ed “ArielBahia” decide di puntare 33.450 su un piatto di 60.600, trovandoci di nuovo pronti al call: “Abbiamo circa 90.000 fiches, e credo che andare all-in sia una possibilità. Tuttavia non pensosi abbia molta fold equity, e credo che contro i suoi draw si possa giocare meglio chiamando e rivalutando a seconda di quello che cade al river, e se cadesse una scary per KQ potremmo addirittura strappare un free showodown. Pushare ha il merito di far finire ai resti mani come T9 o J9, che potrebbero foldare su alcuni river”.

Il river è il a , e Celestino va immediatamente all-in: “Dal timing tenderei ad escludere alcune combo di KQ, ed anche un po’ di set visto che si è limitato a chiamare preflop. Siccome penso che il suo valuerange qui sia composto da set o scala, e dopo averci pensato ho chiamato pensando che possa avere abbastanza spesso dei busted draw”.

Stephen Chidwick, commentando la mano, scrive: “Nonostante secondo me il turn sia l’unica street dove puoi pensare di foldare, io andrei all-in, perché potrebbe fare la stessa giocata anche per valore con mani peggiori. Di sicuro non foldo al river, una volta che tutti i draw non si sono chiusi”.

Alla fine, Celestino mostra allo showdown j 10, una mano che sorprende il norvegese: “Non credo possa essere un push per valore, visto che nel mio range ci sono anche mani forti, e che JT è probabilmente la mano peggiore con cui sono disposto a chiamare. Se vuole andare all-in al river credo sia meglio check/callare dal suo punto di vista, in modo che io possa bluffare tutti i busted draw del mio range”.

I due finiscono così per dividersi il piatto: una volta tanto, non si è fatto male nessuno…