Trasformare una mano di valore in bluff è quasi sempre un errore, non solo per le chips perse in sè ma anche perchè spesso aiuta il nostro avversario a non commettere errori, soprattutto se quest’ultimo è un giocatore aggressivo.
Siamo all’High Roller da 50.000$ con rebuy delle ultime WSOP APAC, un evento più simile a un torneo online che ad uno live: struttura veloce e aggressività “obbligata” concorrono a creare spot accostabili a quelli di un MTT turbo.
Capita così di trovare spot come quello giocato da Philipp Gruissem e Paul Phua nelle fasi finali di questo torneo.
Siamo rimasti in tre, e la situazione vede il tedesco chipleader a 3.335.000, esattamente metà delle chips in gioco. Lo seguono Joseph Cheong a poco più di 2,1 milioni e Phua a 1.160.000.
I bui sono 40.000/80.000 con ante di 10.000, quindi Gruissem comanda ma il suo stack di poco più di 40 big blinds non lo mette del tutto al sicuro. Phua ne ha invece appena 14,5 e si trova sul bottone con a k .
L’asiatico, noto giocatore high stakes e “backer” di diversi top player per il big game di Macao, sceglie di aprire con una size un po’ insolita per un tavolo dove si stava usando quasi sempre il mini-raise: il raise è dunque fino a 210.000, e dopo il fold di Cheong sul big blind la parola tocca a Gruissem sul big blind. Il tedesco ha q 10 e decide di fare call, mettendo le 130mila necessarie.
Il flop è 4 k 10, Gruissem fa check e Phua, dopo qualche istante di riflessione, va allin per 940.000 chips.
Si tratta di una sostanziosa overbet, perchè lo stack residuo dell’asiatico è pari a quasi il doppio del piatto, che in quel momento era di 490.000.
Gruissem sorride, farfugliando qualcosa come “a questo tavolo mi mettete sempre di fronte a decisioni difficili!”, ma non ha difficoltà a buttare via la sua middle pair.
Il fold è corretto e neanche troppo difficile, anche perchè la decisione di Gruissem è stata in qualche modo aiutata dalla gestione un po’ frettolosa della mano da parte di Phua (foto sotto).
Ne è convinto Cole South, che analizza la mano insieme alla collega di Ivey Poker Christina Lindley: “è un’occasione persa da parte di Paul”, sentenzia la bionda pro, che ammette “mi è piaciuta la scelta di rilanciare preflop invece di andare allin, permettendo così all’avversario di chiamare con mani peggiori.”
Ma poi Phua rovina tutto al flop, come sottolinea South “centra top pair top kicker e va allin con una forte overbet. Così facendo guadagna più di 200mila chips ma rinuncia all’opportunità di far commettere un errore al suo avversario, che lì sarebbe potuto andare allin con qualsiasi coppia.”
“Alla fine ha solo reso più facile la vita a Philipp, permettendogli di foldare senza troppi rimpianti”, commenta South che poi conclude “specialmente in situazioni di short stack è assolutamente necessario approfittare al massimo di questi spot per fare double up.”
Ed effettivamente Phua qui ha perso un’occasione che poteva cambiare il suo torneo. Infatti è uscito poco dopo in terza posizione, mentre Gruissem ha poi avuto la meglio sull’amico e collega Cheong aggiudicandosi la vittoria.